C’è abbastanza luce per chi vuole credere, e abbastanza tenebre per chi non vuole credere

— Blaise Pascal

“Doctor Who”: Non sono i sani ad aver bisogno del Dottore

Il signore del tempo ed il Signore della storia.

Doctor Who- The Angels Take Manhattan

Sì, stiamo esattamente parlando del Dottore più famoso del mondo nerd, the “lonely god”, “the mad man with a box” (l’inglese in questo caso rende più l’epicità della cosa XD). La serie di cui quest’anno ricorre il  50° anniversario *rosicamento acuto per assenza di danaro per andare a Londra*, è quanto di più palesemente antireligioso e pro-scientismo che la BBC sia riuscita a concepire sotto forma di show d’avventura e fantascienza. Ed il bello è che l’ha pure concepito da paura, un vero capolavoro.

Ma che cacchio ne stiamo parlando a fare allora?

A parte la tentazione in cui un whovian tirando continuamente fuori citazioni o riferimenti sul Dottore,

David Tennant, il 10° Dottore ♥____♥

David Tennant, il 10° Dottore ♥____♥

ed il fatto che io essendo donna provo un particolare debole per lui (Tennant regna <3), ecco, a parte questo possiamo dire che una cosa è innegabile della serie (nonostante la sua visione scientista e  prettamente orizzontale della realtà): il Dottore, sfighe cosmogoniche a parte – ringraziamenti a Moffat e Russell T Davies – salva tutti, e si prende cura di tutti, nemici compresi. E’ qualcosa di molto curioso. Paradossalmente, un cristiano che vede Doctor Who non può tirando le somme non fare un sorriso pieno di benevolenza. Certo, quando si mandano messaggi subliminali (o forse nemmeno troppo) antireligiosi, più che ridere gli ci rode. Però, passando sopra a tutte quelle cose che appunto vanno contro il proprio credo e imparando ad amare il Dottore, arriverà a quel sorriso di benevolenza, e penserà “e qui mi casca la BBC!”. Questo dio solitario, che viaggia nel tempo e nello spazio, che salva tutti (o ci prova) con tutte le sue forze, che dice che nei suoi 900 anni di vita nello spazio e nel tempo non ha mai conosciuto nessuno che non fosse importante, che l’umanità è sotto la sua custodia e la protegge..ebbene, questo dio vediamo che alla fine è…no, non è Dio, scherzetto! (non ve l’aspettavate muahah).

Chi è il Dottore?

A-Christmas-Carol-doctor-who-17930293-1280-720

Matt Smith, l’11° Dottore

Chi è veramente il Dottore? E’ il super uomo pensato da Nietzsche, è l’evoluzione dell’essere umano, è davvero l’oltre uomo (traduzione più corretta del termine ubermensch), colui che è autosufficiente e non ha bisogno di un Dio, la cui forza sono la conoscenza e la scienza. E’ palesemente anticristiano. Ma perché allora la BBC, il suo remare contro la religiosità e la trascendenza, come dicevo prima, mi cascano sul Dottore? Un giorno in libreria mi sono presa un volumetto su massime e ricordi di San Filippo Neri. Non so se sia scritto bene e cosa riporti di preciso, così come l’ho tolto dallo scaffale della libreria, l’ho ricollocato sullo scaffale di casa XD nonostante questa fine, ammetto che il titolo mi è rimasto impresso: “Chi cerca altro che Cristo”. Quel titolo, come una piacevole sorpresa, mi ha illuminato nella mente una frase probabilmente sentita da qualcuno -in contesti rimossi dalla mia memoria- e cioè che ogni qual volta noi cerchiamo la felicità, il senso delle cose e della vita, noi stiamo cercando una cosa sola: Cristo. Chi è quindi il Dottore, colui del quale non sappiamo il nome e non si può pronunciare, il dio solitario, il medico dell’universo, il salvatore dei buoni e dei cattivi, che dice che le persone nel profondo sono buone, veramente buone, il sognatore di sogni improbabili?

Il Signore della storia

Il Dottore è questo: è l’uomo che si vuole divinizzare in una prospettiva orizzontale, nel dominio della realtà attraverso la propria ragione ed abilità di indagare l’universo: il Dottore è il risultato di un uomo che diventa Dio…eppure alla fine, a guardare bene, in fondo anche in questo non c’è altro che il desiderio di Cristo, il Salvatore che dà la vita per il mondo, che è venuto per tutti, che ama chi gli fa del male, che crede al meglio di noi e non al nostro male, che può l’impossibile. Quando vedo il Dottore, vedo una ricerca di Cristo, del Signore vero del tempo e della storia, e della storia personale di ognuno di noi. Mi ha colpita tantissimo la frase che il Dottore dice nell’episodio 05 x 13 “The Big Bang”:

“Tutti siamo storie alla fine, fa però che sia una bella storia”

Mi fa venire in mente il salmista quando nel Salmo 139 dice:

Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere

 

Tutti siamo chiamati a fare della nostra storia, una storia bellissima, proprio come augura il Dottore alla piccola Amelia Pond, mentre dorme nel suo letto. Ma questa chiamata viene da Dio, è Lui che da Adamo ed Eva dice ad ognuno di noi: “farò una storia straordinaria e bella con te”.  

Conclusione

Non so che deriva prenderà la serie e dove le vecchie volpi della BBC vogliano andare a parare (che il Dottore possa in eterno rimanere MASCHIO), però il loro tentativo di divinizzare la creatura porta ad un dio/super uomo, Il dio solitario, che è un dio incompleto, è il signore del tempo ma alla fine soffre continuamente per la sua condizione di pseudo-eternità terrena perché perde chi ama. In tutta la sua magnificenza e superiorità, rimane prima o poi solo…il messaggio di fondo non è forse alla luce di tutte queste cose (con buona pace degli sceneggiatori) che ciò che rende felice il Dottore più di scoprire nuovi mondi e realtà, è il fatto di avere qualcuno, le compagne, con cui condividere le sue avventure? La vera felicità che tracciano gli scrittori della serie inconsciamente non è forse qualcosa che contraddice la stessa natura con la quale si pretende di pensare al Dottore e alla realtà, ovvero come prettamente empirica? Di riferimenti da analizzare nella serie ce ne sarebbero molti e molti di più. Questi qui elencati credo siano però abbastanza per riflettere su quanto mi ispirò quel famoso libretto di San Filippo Neri, lasciato a prendere polvere sullo scaffale: forse è vero che malgrado tutto, non si cerca altro che Cristo

Commenti da facebook

Commenti

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

4 − 2 =

Author: Tsukimi Robin

Cultura cattolica: Ho sempre creduto in una realtà trascendente, ma il salto l'ho fatto quando a 16anni mi sono convertita realmente. Da un credere che era solo nel sovrannaturale, mi ritrovai a riconoscere Qualcuno che mi amava infinitamente, passai così dall'intuizione che c'era qualcosa oltre l'orizzonte materiale, ad Incontrare, a fare esperienza di questo Dio che non è una nozione, ma una Persona che ama, ed è Amore. Amo profondamene C.S.Lewis ♥ (seppur fosse anglicano)  Cultura nerd: Probabilmente fui prima nerd che cattolica! L'incontro con la nerdosità avvenne ad 8anni, quando mi comprai il primo fumetto di Sailor Moon (ma già adoravo Indiana Jones e Guerre Stellari). Da lì nacque il mio amore per i manga ed il Giappone, per i cosplay, e per i vestitini fashion delle giapponesi (ok questo è più da squinzia che da nerd XD). I miei fumetti preferiti sono -non in ordine- : Ayashi no Ceres, Slam Dunk, Neon Genesis Evangelion, Dragon Ball, Death Note, Marmalade Boy, Sailor Moon, Ray Earth, Card Captor Sakura, Mademoiselle Anne, Ransie la strega...ok forse di preferiti ce ne sono troppi..coff coff XD Un'ultima cosa: I ♥ ♥ the Doctor *__*

Share This Post On
Share This