Lo shock…del creatore di BioShock!
“Smettete di produrre immagini pornografiche con Elizabeth”
Colpisce l’appello del creatore di “BioShock Infinite“, Kevin Levine:
Pare infatti che andando a sbirciare nel web, nei tag di Tumblr e Deviantart, Levine abbia trovato una serie di immagini ritraenti Elizabeth, personaggio del suo videogioco, in atteggiamenti provocanti e fanfiction pornografiche, dichiarando: “È come trovare delle immagini di mia figlia” e addirittura, “una parte di me muore ogni volta che ne vedo una. Per favore, smettetela”.
Ciò che dice può risultare davvero strano ai più, e forse qualcuno avrà pensato anche che il tipo è un po’ svitato, perché in fondo è solo un personaggio di un videogioco. Ma ciò che invece mi ha colpito è che Levine è dispiaciuto per un semplice fatto: ha a cuore questo personaggio, ed è per quello che se l’è presa per le immagini, per cosi dire “osé”, che tempestano la rete.
Diciamoci la verità, sbavare su una sconosciuta è facile, ma sapere che qualcuno sbava su tua figlia, o tua sorella, o magari tua madre, non è più cosi divertente! Ed è li il punto: il porno riduce le persone a oggetti senza identità, e aggiungerei, senza dignità.
Elizabeth sarà solo un personaggio di finzione, ma senza la dovuta sensibilità rischiamo di guardare gli altri come fossero altrettanto irreali.
Nessuno dovrebbe essere trattato come un oggetto, tutti dovrebbero avere qualcuno che tenga a loro!
E come dice Homer guardando i video di incidenti stradali disastrosi: “è divertente…perché non lo conosco!”
Commenti da facebook
19 Novembre 2013
Elizabeth è, tra l’altro, uno dei personaggi più riusciti della storia dei videogiochi.
23 Novembre 2013
Beh, ma chi ha giocato a “BioShock Infinite” non può non innamorarsi di Elizabeth
7 Ottobre 2018
Suvvia, non facciamone una questione di scandalo (per quanto, come ho detto altrove, Bioshock sia una ucronia WASP). Piuttosto, come dite anche voi, di immedesimazione (sacrosanta, se non si vuole ridurre l’arte a teatrino distaccato, insomma a intrattenimento distratto senza contatto con il vivere se non la facciata). E di diritti morali (non di morale/moralismo) cioè di spiritualità squisitamente laica e personale. Insomma, il tuo personaggio è personaggio ma anche tuo. L’avrà visto reinterpretato in una maniera che lo snatura (molto comune anche ufficialmente, specie se si racimola pubblico a casaccio). Il guaio è che pubblicare qualcosa è davvero qualcosa di simile a fare il papà geloso (se poi ci aggiungi la fissa della figlia femmina…) nel senso che è immaginario collettivo, “va nel mondo” (lo dicevano già ai tempi di Dante) e quindi è molto meno tuo di prima. Ci sono limiti e vanno difesi, ma si tende ad eccedere (vedi la Rowling contro le storie ufficiose, i Metallica che pensano di avere l’esclusiva su un giro di note…).
Non è sempre sciacallaggio, a volte è il tuo personaggio che è stato sinceramente letto
in un altro modo (entra in gioco anche la testa dei “lettori”). E diventa diverso e a te non va bene, lo vedi “snaturato” anche quando gli avviene “da sè”. E lo chiami in casa la sera per fargli il predicozzo sul disgraziato con cui sta uscendo :-p