La Bibbia ci dice di amare i nostri vicini di casa, ed anche di amare i nostri nemici. Probabilmente perché spesso sono la stessa cosa.

— Gilbert Chesterton

Narnia e la scommessa di Pascal

Nel dubbio, credi.

Clive Staples Lewis con Aslan

Clive Staples Lewis insieme ad Aslan

Premetto che trovare riletture cristiane dentro le opere di Lewis è come trovare delle definizioni dentro il dizionario della Zanichelli: ce ne stanno tante perché ci devono stare.

C.S.Lewis era un agnostico convinto (decisamente un ossimoro), ma grazie all’amicizia con Tolkien e l’esempio di Chesterton, si convertì al cristianesimo fino a diventare un fedele dotto, talmente entusiasta da voler spendere il suo talento letterario per diffondere il Vangelo.
Le cronache di Narnia è forse l’opera dove la sua vena pedagogica ed evangelizzatrice viene palesata senza alcuna discrezione.

Ma arriviamo al punto. Di riferimenti biblici e cristologici quest’opera ne è sicuramente ricolma, però mi ha colpito in particolare un passaggio dove viene parafrasata e attualizzata concretamente la famosa “scommessa di Pascal”.

La scommessa di Pascal

Blaise Pascal

Blaise Pascal

Per chi non la conoscesse, la spiego in soldoni.
Mettiamo che non sei sicuro dell’esistenza di Dio e ti stai domandando se sia più saggio mettersi in discussione e quindi iniziare un percorso di fede, o no. Certo, le sensazioni e la filosofia sono belle. Hai qualche intuizione che ti dice che c’è di più, ma certezze non ne hai, e neanche la scienza ti aiuta in questo. Allora che fare? Sarebbe bello se ci fosse una formula matematica che ti indirizzasse verso una delle due opzioni, vero? Ecco, Pascal ha risolto proprio questo quesito:

Sappiamo che le opzioni sono 2: Dio esiste / Dio non esiste.
Sappiamo che abbiamo 2 scelte : Crederci / Non crederci.

Faccio le combinazioni (2/2) e otteniamo 4 risultati:

  1. Credo e Dio esiste
  2. Credo e Dio non esiste
  3. Non credo ma Dio esiste
  4. Non credo e Dio non esiste

analizziamo i casi:

  1. ho vinto tutto
  2. mi sono sbagliato ma ho comunque vissuto una vita piena di luce
  3. ho perso tutto
  4. ho vinto ma di fatto non festeggerò dato che dopo la morte mi spegnerò e basta

Come vedete, non credere dà più esiti negativi rispetto al credere. Semplice no?

Se però vi sfugge il secondo punto, viene Narnia in vostro soccorso!

La scommessa di Pozzanghera

Pozzanghera

Pozzanghera, il paludrone

Pozzanghera è un paludrone. No, avete letto bene e non è colpa del correttore automatico. I paludroni sono solo una delle creature che popolano il mondo fantastico di Narnia.

Nel libro “La sedia d’argento” Pozzanghera ed i protagonisti si trovano ad affrontare una strega che vive nel sottosuolo e che, con un incantesimo quasi “orwelliano”, sta confondendo la mente dei nostri eroi fino a fargli dubitare dell’esistenza del loro Paese d’origine e addirittura del sole stesso.
Lewis utilizza questo pretesto letterario per mettere i protagonisti nella nostra stessa situazione, per fargli porre la domanda che tutti ci siamo posti:

Esiste davvero altro oltre a quello che possiamo vedere adesso?

Vi riporto tutto il testo e forse il punto “mi sono sbagliato ma ho comunque vissuto una vita piena di luce” vi sarà svelato:

Strega: “… Avete visto delle lanterne, avete immaginato una lanterna più grande e potente e l’avete chiamata sole. […] Avete costruito dei castelli di carta ispirandovi al mondo reale che poi è il mio, l’unico mondo esistente. Ma non vi sembra di essere troppo grandi per giocare?”

[…]

Pozzanghera: ”Supponiamo che abbiamo fatto un sogno e ci siamo inventati le cose di cui abbiamo parlato poco fa: gli alberi, il sole, le stelle e perfino Aslan. Supponiamolo: ma lasciate che vi dica che le cose inventate sono più belle e importanti di quelle reali da cui, secondo voi, avremmo tratto ispirazione. Immaginiamo che l’orribile buco nero che governate sia l’unico mondo autentico: non mi piace lo stesso, anzi mi fa una gran pena. […] Io sto dalla parte di Aslan, anche se è pura invenzione; voglio vivere come un narniano anche se Narnia non esiste […] noi lasciamo la vostra corte per addentrarci nelle tenebre, dove passeremo la nostra vita a cercare Mondodisopra. Non che le nostre vite dureranno in eterno, ma che importanza ha se il mondo è piatto e scialbo come ce lo avete dipinto?”

Ecco qui, se tanto alla morte ci spegneremo, nel dubbio, tanto vale vivere questa vita convinti che ci sia qualcos’altro, perché questo ci dà un senso e uno scopo che ci eleva e ci fa vivere davvero e non che ci limita al sopravvivere! Diamoci la possibilità di vincere tutto. L’alternativa non ti darà neanche la soddisfazione di poter dire “ve l’avevo detto”. Ecco cosa dice Pascal agli scettici.

“Benedetto sii tu che ci hai chiamato dalle tenebre alla luce del tuo regno” recitano le lodi di questo 13 Novembre.

Ci tengo a sottolineare, a scanso di equivoci, che questa scommessa può essere solo lo sprone che ti mette nella condizione di dire “ok, vediamo un po’ cosa trovo in questa strada”. La scommessa non ha nulla a che vedere poi con la fede e il credere, che invece sono due aspetti che maturano quando si iniziano a vedere i riscontri di questa ricerca. Se la scommessa può sembrare un atto di convenienza, il cammino di fede, per quanto bello, è l’inizio di un santo combattimento che ti darà filo da torcere, momenti di deserto, dubbi a cui dare risposte, e scelte tutt’altro che facili da prendere. È un viaggio anche dentro sé stessi alla scoperta delle intuizioni che tutti abbiamo e che sono state sepolte da una valanga di scetticismo e di armi di difesa dell’ego. Non ti sto vendendo un’aspirapolvere. È più facile sopravvivere che vivere pienamente; ti sia chiaro.

Ma ti posso solo assicurare che ne vale la pena.

Pensiero furbo: “vabbe, mi convertirò all’ultimo”

Certo, hai questa possibilità, perché al Padre non interessano il numero di iscritti, ma la salvezza di tutti. Mettiamo dunque che tu sappia prevedere con buon anticipo la data della tua dipartita (dicci come si fa a proposito). Quello che ti sfugge però è che è bello essere cristiani. Se la tua conversione sarà sincera, ci puoi “scommettere” che rimpiangerai di non averlo fatto prima. La nostra, oltre che la ricerca della Verità, è anche ricerca di bellezza.

Io ho voluto scommettere. Il mio cammino all’inizio è stato quasi completamente razionale, e per molti aspetti lo è tuttora. Posso dirvi però che ho già iniziato a riscuotere l’ammontare della vincita… ed è per questo che sono qui ad investire il mio tempo, non per vantarmi, ma per condividere questa ricchezza con voi.

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Author: Lars Daryawesh

Cultura cattolica: Ho sempre avuto un approccio razionale alla fede. Più ragionavo sulla vita e sul creato, e più scoprivo che a molte delle mie conclusioni era già arrivata la Chiesa secoli e secoli prima. Inoltre, là dove le nostre conclusioni divergevano, mettendomi in discussione ho felicemente scoperto che alla fine aveva sempre ragione Lei. Ora però ho imparato che la fede non è solo un rapporto di testa, ma anche di cuore e di corpo, e ho potuto constatare con mano e con occhi quanto scommettere su Cristo possa portare ad una migliore consapevolezza di sé e ad un livello più alto di bene da poter donare agli altri. Cultura nerd: Ho iniziato con i videogiochi con l'Amstrad a cassette. Seguita subito dopo dal mio primo amore informatico: L'Amiga 500. Seguirono poi svariati pc, sia con Windows che con Linux (fedora, Debian e poi Ubuntu), fino ad arrivare alla Apple con il suo OSX. Ho inizato a leggere manga alle elementari, con Guyver (di cui ancora non ho visto la fine!), e tempo permettendo sto seguendo delle serie ancora in corso d'opera (Gantz, One piece, Berserk ecc ecc). Adoro gli z-movies e il cinema in generale, soprattutto film demenziali come Hot-Shot o Zoolander. Potrei andare avanti ma penso che questo dovrebbe bastare a darvi un'idea su di me!

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