Sono tempi cattivi, dicono gli uomini. Vivano bene e i tempi saranno buoni. Noi siamo i tempi.

— Sant’Agostino

Intervista ai The Sun: ancora un po’ di sole estivo! (Parte I)

Un viaggio dal desiderio alla vocazione

28/07/2014. C’è da dire che quest’estate sia stata tutto fuorché segnata dal sole, e non da meno è stata la nostra trasferta a Cesenatico (FC).

Cesenatico prima e dopo

Le immagini parlano da sole…

Andare per intervistare i The Sun e trovare pioggia aveva già qualcosa di particolarmente esilarante, ma noi di Cattonerd lo sapevamo che sarebbe magicamente spuntato il sole… o meglio, ci scherzavamo sopra, con battute tipo “Ma con la loro storia figurati se non hanno ancora dei “Bonus conversionePer chi non lo sapesse, il bonus conversione è un termine da noi coniato, atto a sottolineare le numerose grazie che il buon Dio concede a chi ritorna al suo ovile.” da smaltire, mo vedrai che magicamente spariranno nuvole e freddo e tornerà l’estate”. Ebbene, così fu, fino alla fine della presentazione del libro, dove improvvisamente ricominciarono ad affacciarsi i nuvoloni con tanto di pioggia…(finito l’evento, finito il Bonus conversione XD). Bando alle ciance, ringraziamo di cuore i The Sun per la disponibilità a farsi intervistare anche in situazioni precarie (alias tra una portata e l’altro del loro pranzo XD). Buona lettura!

L’intervista ai The Sun

Cattonerd: “Abbiamo letto il tuo libro, “La Strada del Sole”, ci è piaciuto molto! Ci hanno colpito vari punti, tra i quali la parte in cui racconti della scoperta del tuo lavoro come vocazione. Cosa consiglieresti ad un giovane che sta cercando di capire quale sia la sua?
Francesco: “È una domanda importante, forse la più importante che le persone dovrebbero porsi oggi, soprattutto i giovani. Innanzi tutto bisogna mettersi nell’ordine delle idee di ascoltarsi: ci vuole silenzio, fare silenzio è già un grande passo per comprendere cosa alberga dentro al nostro cuore. Finché c’è rumore non possiamo ascoltare la voce della coscienza, dello Spirito, che non urla ma spesso bisbiglia; bisogna quindi crearsi degli spazi di meditazione, di sana solitudine, che piano piano portano a scoprire degli aspetti di sé che prima non erano evidenti. Nello scoprire questo, iniziano ad affiorare dei desideri, delle visioni nuove. Nuove, ma al contempo antiche, perché spesso queste intuizioni sono nel nostro cuore fin da quando siamo bambini. C’è un tempo dove purtroppo queste intuizioni le perdiamo, e spesso il lavoro più grosso è tornare a quella purezza che noi avevamo quando eravamo bambini e quando nel nostro cuore c’era già l’informazione principale: cosa siamo venuti a fare qua? Non dico che tutti ce l’hanno già chiaro da bambini, ma una buona parte di noi quando era molto piccolo aveva un sogno, aveva un desiderio, una chiarezza interiore, lì c’è una grande risposta, su quella che è la nostra vocazione, la ragione per cui siamo venuti qui. Anche Gesù in alcune parti del vangelo mette in contrapposizione gli eruditi con i piccoli, perché le informazioni che noi mettiamo dentro di noi spesso sovrastano quella consapevolezza, quindi è fondamentale come abbiamo detto, cercarsi quegli spazzi di silenzio, e tornare alla meta che avevamo da bambini. Questo è un aspetto concreto, molto utile. Alcune delle persone più felici che conosco hanno realizzato il sogno che avevano quando erano piccoli, mentre le persone un po’ più infelici che conosco sono quelle che hanno realizzato sogni che hanno avuto nell’età adolescenziale, modificati da una serie di informazioni dell’ambiente, quindi fai l’avvocato, piuttosto che l’ingegnere o il commercialista, ovvero la vita sicura, ma la vita sicura non c’entra con la vocazione.”

Cattonerd: “Da credenti ci avete colpito perché avete dimostrato come sia possibile conciliare un talento artistico con un messaggio cristiano, nel vostro caso con un genere musicale attuale e non da “parrocchia”. Secondo voi come potrebbe la Chiesa aggiornarsi e rientrare in gioco nel panorama artistico odierno? Come potrebbe tornare a fare cultura in ogni ambito?
Francesco: “La prima osservazione è che ciò che è bello dal punto di vista artistico almeno in occidente è strettamente legato negli ultimi 1900 anni a ciò che è stata la Chiesa. Quindi è stata la Chiesa a valorizzare la bellezza, l’arte, la comunicazione e dobbiamo ricordarcelo perché noi non abbiamo questa consapevolezza, ma è un fatto che fino ai primi del ‘900 è stata la Chiesa a rendere possibile moltissimo della bellezza e quindi anche delle cose più interessanti che tutti noi conosciamo. Poi, attualmente, per come si è modificato il mondo, il mecenatismo della Chiesa è andato depotenziandosi. La Chiesa è stata attaccata da tiratori scelti che con critiche superficiali hanno intimato agli uomini di chiesa di non investire su “cose che non servono alla sopravvivenza”. Questa è una grande fregatura del nostro tempo: pensare che la bellezza con la B maiuscola non serva, che quella Bellezza non c’entri con le necessità della vita. Invece la Bellezza è parte integrante della vita, però la Chiesa in questo risente il peso della critica esterna. In effetti è evidente a tutti che se è la Chiesa ad investire in qualcosa di Bello, riceve critiche sul suo modo di utilizzare le risorse, ma se è lo Stato ad investire in qualcosa che è bello, riceve applausi e consensi. Si sono invertiti i ruoli, perché è la Chiesa che ha a che fare con lo Spirito, che quindi ha a che fare per prima con la Bellezza. Allo stesso tempo noi possiamo testimoniare che all’interno della Chiesa ci sono moltissime persone che si impegnano per valorizzare la cultura, l’arte e la divulgazione alta della Verità. Abbiamo avuto la straordinaria opportunità di collaborare con il cardinal Ravasi che spende la sua vita per la Parola, la Bellezza, lo Spirito, il dialogo tra le culture e le religioni attraverso ogni forma di arte e sapere. Nella nostra esperienza ora vediamo che la Chiesa più che creare bellezza, la aggrega, la scopre laddove è già presente, la valorizza e la difende.”

Cattonerd: “Un’altra parte che ci ha colpito è quando, dopo la conversione di tutto il gruppo, vi riunivate nella Casa della Creatività per guardare film, leggere brani ecc che riguardassero i temi importanti della vita. Di che si trattava? Come sono cambiati i vostri gusti riguardo film, letture e musica?
Gianluca: “Ti devo correggere, perché non è che convertendoci siamo diventati  come nuovi. Personalmente non amo usare quella parola anche se semanticamente è corretta. Preferisco usare il termine riscoperta. Riscoperta di un messaggio prezioso che già conoscevo, ma che non avevo approfondito. La nostra storia è molto lunga e i dubbi in Francesco si erano già fatti sentire alla fine del 2007, dopo una tournèe di oltre 100 date in supporto del disco “The Last Ones”, l’ultimo disco in inglese che abbiamo inciso. Oggi siamo nel 2014, sono passati molti anni, anche se da parte mia non ho subito una folgorazione. Lo stesso Francesco inizialmente ha accolto un invito, ha partecipato ad un incontro in una piccola parrocchia di Thiene, la nostra città d’origine, vedendo nei cuori, nell’amore, nella vita di persone comuni qualcosa di straordinario ed ha approfondito attraverso il Vangelo di Giovanni. Da lì è ripartita la sua storia. Questa piccola precisazione andava fatta, perché siamo ragazzi normali che fanno tantissime esperienze ed in queste esperienze c’è anche la parola del Signore che ci guida da alcuni anni, è un  percorso lento e delicato, personale, un cammino, come il giorno che è composto da alba e tramonto, ed in mezzo c’è il tempo per vivere la nostra giornata. Per quanto riguarda la lettura, mi sono avvicinato molto ad un autore che apprezzo moltissimo: Khalil Gibran. Ci sono stati regalati molto spesso dei libri, dei piccoli racconti, delle storie di vita anche di santi, di preti , (Ndr sono Thiene, in provincia di Vicenza), tra i quali mi viene in mente don Didimo Mantiero, un sacerdote che a Bassano del Grappa ha fondato “Il comune dei giovani” responsabilizzando le giovani generazioni facendo loro vedere che la vita è bella se vissuta anche con senso civico, che fin da piccolo, fin da quando sei adolescente puoi fare qualcosa non solo per te ma anche per gli altri. Lui diceva di “essere un uno”, e questa è una cosa davvero straordinaria  perché  noi siamo in effetti un Uno, siamo qualcosa che non ci sarà dopo di noi e non c’è stato prima di noi, siamo unici e irripetibili, e questo è davvero grande. La vita come un dono, un dono del tutto personale. Le letture a cui mi accosto sono tantissime, dai libri che trattano di fede e spiritualità scritti da vari autori, a letture di altro tipo anche romanzi e saggi oltre che libri d’inchiesta, scienza, natura, biologia, paleontologia, ornitologia, tecnologia, sport, motori, ecc. Mi piace anche leggere notizie di attualità e approfondire le cose che amo di più come la conoscenza del mondo che mi circonda.”
Matteo: “Ultimamente ho scoperto Curtaz, che è un ex prete della Val d’Aosta e scrive libri secondo me stupendi; mi piace come parli di una fede che va al di sopra delle cose e soprattutto come questa cosa venga proposta da un prete che non porta più le vesta. Come diceva Gianluca mi ricordo quando siam stati a presentare il libro di Francesco al salone del libro di Torino: avrei voluto avere davanti a me anni di vacanza e due/tre cariole da riempire perchè li di titoli ne avrei trovati quanti ne volevo. Ma ho citato Paolo Curtaz perchè è anche un amico.”
Riccardo: “Per quanto riguarda me il riavvicinamento cn Dio mi ha reso molto più riflessivo quindi leggo sia autobiografie che scritti sulle vite dei Santi. Quest’estate poi ho riscoperto Ignazio di Loyola che per me è diventata quasi una guida. In questo periodo sto leggendo un libro di Johnatan Safran Foer: “Se niente importa – Perché mangiamo gli animali?”; perchè sto cercando di introdurre la mia mente all’alimentazione vegetariana. Per quel che riguarda i film, ho avuto modo modo di vedere al cinema Noah e credo sia uno dei migliori film che ho avuto modo di vedere quest’anno in quanto a messaggi positivi. Nella casa della Creatività abbiamo visto veramente tanti film e documentari, sarebbe difficile citarne uno in particolare, anche se devo dire che è stato il conseguente confronto tra di noi la cosa più importante.
Gianluca: “Tra i più “educativi” c’è sicuramente “Il grande Lebowsky” (a parte gli scherzi, un vero capolavoro…) oppure “Una notte da Leoni” –risate varie-. Sono esempi molto importanti per la vita quotidiana, perché ti permettono di vivere con una grande consapevolezza, nel senso che vedendoli ne sorridi, ti piacciono e ti divertono, ma sai che se tu le facessi quelle cose, probabilmente non sopravviveresti, dunque in realtà hanno una funzione importante. Francesco me lo diceva sempre: “guarda, se capitasse a noi moriremmo tutti” –ancora risate varie-, ovvero sai cosa non devi fare o devi cercare di non fare.

つづく (Continua …QUI!)

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Author: Tsukimi Robin

Cultura cattolica: Ho sempre creduto in una realtà trascendente, ma il salto l'ho fatto quando a 16anni mi sono convertita realmente. Da un credere che era solo nel sovrannaturale, mi ritrovai a riconoscere Qualcuno che mi amava infinitamente, passai così dall'intuizione che c'era qualcosa oltre l'orizzonte materiale, ad Incontrare, a fare esperienza di questo Dio che non è una nozione, ma una Persona che ama, ed è Amore. Amo profondamene C.S.Lewis ♥ (seppur fosse anglicano)  Cultura nerd: Probabilmente fui prima nerd che cattolica! L'incontro con la nerdosità avvenne ad 8anni, quando mi comprai il primo fumetto di Sailor Moon (ma già adoravo Indiana Jones e Guerre Stellari). Da lì nacque il mio amore per i manga ed il Giappone, per i cosplay, e per i vestitini fashion delle giapponesi (ok questo è più da squinzia che da nerd XD). I miei fumetti preferiti sono -non in ordine- : Ayashi no Ceres, Slam Dunk, Neon Genesis Evangelion, Dragon Ball, Death Note, Marmalade Boy, Sailor Moon, Ray Earth, Card Captor Sakura, Mademoiselle Anne, Ransie la strega...ok forse di preferiti ce ne sono troppi..coff coff XD Un'ultima cosa: I ♥ ♥ the Doctor *__*

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