In ogni gesto, generiamo il nostro futuro e determiniamo quello degli altri.

— David Mitchell

Like a Virgin – da Madonna a Suor Cristina

Come l’Amor Sacro batte l’Amor Profano nella cover di Like a Virgin

like a virgin di suor Cristina

Madonna e Suor Cristina: amor profano e amor sacro hanno qualcosa da dirsi l’un l’altro?

La cover di sister Cristina è riuscita a trasformare in preghiera una canzone erotica. Ed è comunque scandalo.

Chapeu, suor Cristina. Chapeu davvero.
Non ci si può che calare il cappello di fronte all’ultimo video della suora siciliana, cover della famosa “Like a Virgin” lanciata esattamente 30 anni fa da Madonna. E non per la qualità vocale di suor Cristina Scuccia, e nemmeno per la realizzazione magistrale del videoclip da parte di Marco Salom, il più importante regista di clip musicali attualmente in Italia. Il video di suor Cristina – ormai sister Cristina, per il mercato internazionale – è un pugno preciso, violento, impietoso che l’Amor Sacro assesta nel ventre dell’Amor Profano.

Ma andiamo con ordine.

Le parole

Di Madonna (non la Madre di Dio, ma la sora Veronica Ciccone) è inutile parlare. La sua carriera è stata tutta un’intelligentissima provocazione. Molto prima che i palchi calcassero da una certa italoamericana soprannominata Lady Gaga, Madonna se ne andava in giro rompendo gli schemi, predicando la rivoluzione sessuale e un femminismo godereccio, di quello che non brucia più i reggiseni ma se la gode tra i locali notturni. Si è fatta persino crocifiggere, durante un concerto a Roma, in polemica diretta con Papa Benedetto.

Like a Virgin” era il suo manifesto dalle tinte molto erotiche. Quel sentirsi “come una vergine toccata per la prima volta” racconta la potenza di una carica sessuale capace di far provare le stesse emozioni dirompenti della prima volta. Guardate i primi cinque minuti del film “Le Iene” e capirete il resto.

Queste parole, se in bocca a suor Cristina, cambiano completamente di significato.
Resta la tensione erotica, ma è come passare da Tinto Brass al Cantico dei Cantici. Se Madonna era accompagnata dalla musica elettronica degli anni ’80, per suor Cristina c’è solo un pianoforte. E allora quel “Like a virgin” sa di purezza, come è pura la sposa accompagnata di fronte al Re dalle ancelle in ori di Ofir.

La location

In entrambi i video c’è Venezia.

Venezia

Ma sono due Venezie completamente diverse.

La Venezia di Madonna è sfolgorante di colori. È una Venezia del presente. La tappa esotica per una fuga d’amore di turisti americani. È una Venezia vista dal basso: Madonna a bordo di una gondola si contorce passando sotto i ponti. Cammina tra i vicoli sormontata dai palazzi. Il suo amato è un leone: prima un leone vero, poi un signore con una maschera (tanto per affermare l’uguaglianza tra Venezia e il Carnevale), che la prende e la seduce.

La Venezia di suor Cristina è sul bianco e nero. È una Venezia eterna. Non è una Venezia turistica: è la Venezia dei chiostri, delle statue, degli orizzonti lontani sul mare. Suor Cristina canta da un terrazzo. Sotto di sé c’è tutta Venezia. La telecamera vola: è il cielo di Venezia il protagonista. Nessun leone, come nel video di Madonna, solo un gabbiano che vola verso l’alto. E quel vento che le scompiglia il velo sembra far volare anche lei.

La morale

Una suora che canta le canzoncine (rispettabilissime) dello Zecchino d’Oro, magari suonando la chitarra, circondata da una ventina di ragazzini non vorrebbe dire niente. Sarebbe semplicemente la prosecuzione di uno stereotipo.

Ma se una suora prende una canzone simbolo dell’amore carnale come Like a Virgin e riesce ad elevarla a preghiera non è impresa da poco. È come costruire una chiesa sui ruderi di un tempio pagano.

Non sorprendono gli sberleffi, i tweet feroci, gli articoli polemici che arrivano. Sarebbe stato sorprendente il contrario.

Vedere di nuovo Suor Cristina tra le tendenze su Twitter significa che il suo messaggio è stato lanciato. Qualcun altro provvederà al resto.

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Commenti

8 Commenti

  1. Si tratta di un bellissimo articolo di critica giornalistica. Un’analisi eccellente.
    Suor Cristina è un grande talento. Ha una bella voce e sa stare sul palco.
    Like a Virgin è un messaggio d’amore a Dio.
    Coraggiosa ragazza che ama cantare e così fa la sua missione di gioia, amore e felicità che abbiamo tanto bisogno

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  2. “Queste parole, se in bocca a suor Cristina, cambiano completamente di significato.”
    Suor Cristina è assolutamente nello spirito di Cattonerd: non nel senso che sia una nerd, ma come noi ha capito che è molto più efficace prendere ciò che è “profano” per mostrarlo da un punto di vista cristiano, piuttosto che bacchettare la gente con inutili moralismi. Diceva Sant’Agostino, ama e fa ciò che vuoi. Tutto è lecito, tutto è bello, se vissuto nell’amore di Cristo.

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  3. Wow! What a smart, powerful and, above all, SPIRITUAL statement made by Suor Cristina with her cover of Madonna’s Like A Virgin! The song’s meaning has been completely transformed. As CattoNerd just wrote on its blog, Cristina’s changed it from tinkling brass to the Song of Songs. “She is building a church on the ruins of a pagan temple.” (In CattoNerd.it, “Like a Virgin—da Madonna a Suor Cristina”). Couldn’t agree more!

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  4. Un articolo bellissimo… ho letto tanta spazzatura in rete fra ieri e oggi… e finalmente leggo un’analisi davvero eccellente!
    Leggere il vostro articolo… dopo aver letto i commenti dei farisei 2.0 che hanno commentato l’articolo di UCCR (articolo positivo) mi ha fatto tornare il sorriso
    Non vi conoscevo prima ma sarò felice di leggervi grandissimi!

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  5. grazie mille per l'”analisi eccellente”.
    Ci vuole tanto coraggio per fare quello che fa. E anche una bella dose di incoscienza. Ma è proprio questa incoscienza, l’incoscienza di quelli che hanno un cuore grande, a rendere più bello il mondo.

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  6. Thank you so much! That’s the trasformation that Jesus does in each and everyone of us!

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  7. grazie! Continua a seguirci!
    Grazie per quell'”analisi eccellente”… Non sum dignus!

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Author: Kant Atl

Cultura cattolica: nasco in una parrocchia bianca della bianca Padova del bianco Nordest. La fede la respiri come fatto comunitario. Fare il chierichetto è la norma. Ma poi devi scegliere. Ho scelto di restare. La fede muta. Prima pensi di credere per le regole. Poi credi per il cervello. Poi credi per amore. Poi più che credere cammini, ma anche questo è credere. Scrivo per il Mattino di Padova, la Difesa del Popolo e ho pubblicato sul Messaggero di Sant'Antonio. Collaboro con alcuni uffici di Pastorale e con altre realtà per la comunicazione della fede. L'AC è la mia famiglia. Cultura nerd: la mia prima parola è stata "Paolo". Non l'apostolo, ma Paolo Bonolis, che idolatravo fin dai primi mesi per la giappo-animation che mi propinava in Bim Bum Bam. Reputo Maison Ikkoku di Rumiko Takahashi la vetta artistica dell'intero Novecento. Vestivo i panni di un paladino sfigato nelle sessioni scolastiche di D&D che veniva derubato puntualmente dagli orchi chaotic evil del party. Giochicchio a Call of Duty ma vengo puntualmente cecchinato da bimbetti di età prepuberale. Ho scritto negli anni decine di fanfiction umoristiche da denuncia penale, cross-overando tutto il cross-overabile. Compenso la mia nerdaggine tifando Juve.

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