Siamo in missione per conto di Dio.

Intervista a Gabriele Dell’Otto: Quando la fede passa per la bellezza

La riscoperta della bellezza attraverso la fede

Paolo e Francesca di Gabriele Dell'Otto

Paolo e Francesca di Gabriele Dell’Otto

Lucca Comics 2014.
L’intervista a Gabriele Dell’Otto è ciò che noi cattonerd definiamo una botta di… Provvidenza.

Parliamo infatti di uno dei più amati e importanti disegnatori di fumetto made in Italy, uno che in America è definito “international superstar artist”. Ha iniziato come copertinista e si è poi affermato come fumettista dell’universo Marvel e DC, tra i suoi lavori ricordiamo: “Annihilation” (2006-2007), “X-Force: Sex and Violence” (2010).

Nel 2014 ha pubblicato la graphic novel “Spider-Man: Family Business” scritta da Mark Waid, ancora inedita in Italia.
Quest’anno è stato l’autore della locandina del “Lucca Comics e Games 2014”, una locandina molto speciale, per la quale dedicheremo un articolo a parte, perché se lo merita tutto.

Gente allegra, il Ciel l’aiuta

Mazinga di Gabriele Dell'Otto

Mazinga di Gabriele Dell’Otto

Venerdì verso le ore 15.00 ci aggiravamo intorno allo stand dove sapevamo che sarebbe arrivato Dell’Otto per delle dediche. Ci era infatti balenata l’idea di intervistarlo dopo una soffiata sul suo riavvicinamento a Dio, (ebbene sì, abbiamo le nostre spie!). La cosa fantastica è stata che nonostante dal padiglione in questione uscisse una fila chilometrica, siamo riusciti a parlarci! Tenacia? Pazienza? Buona volontà? Ma de che! Niente di tutto questo…

La verità è che ce ne stavamo andando beati a sederci in un bar, perché noi Cattonerdici siamo poveri peccatori, decisamente pigri, diciamocelo! E mentre riflettevamo su quanto fosse improbabile parlarci – tanto più intervistarlo – ci giriamo, e… e lui era lì! Dell’Otto in persona, con tanto di moglie e bambini al seguito. Prontamente, o quasi (mi ci hanno spinta energicamente), mi sono fiondata verso di lui, sfoderando un nostro biglietto da visita! E a quanto pare l’accoppiata cattolico-nerd è stata accolta con entusiasmo, tanto da farci concedere l’intervista addirittura il pomeriggio stesso (per la nostra gioia-sorpresa!). Insomma, che dire? Persone così gentili e disponibili ce ne sono davvero poche, ringraziamo Dell’Otto calorosamente, che tra un autografo e l’altro ci ha accordato questa intervista: per noi è stato davvero un grande onore!

L’Intervista a Gabriele Dell’Otto

Gabriele Dell'Otto

Gabriele Dell’Otto

Questa domanda ci deve essere… Come è avvenuta la tua conversione?

Gabriele Dell’Otto: “Penso come quasi tutte le conversioni, quando uno arriva alla frutta e finisce il vino. E come giustamente avviene nelle nozze di Cana, se n’è accorta prima una donna, cioè mia moglie. E io le facevo: “ma che stai a dì!” È durata un anno questa cosa. Dopo questo mi ha “invitato”, in maniera coercitiva, ad andare ai Dieci Comandamenti con don Fabio Pieroni; e da lì è iniziato tutto. Poi quest’anno abbiamo avuto la fortuna d’incontrare il prof. Franco Nembrini, che poco tempo prima mia moglie mi aveva fatto conoscere su YouTube. Mi ha detto: guarda ho trovato questo professore, è uno davvero forte, devi sentirlo! Quando l’ho sentito, mi ha veramente devastato o per usare un termine a lui caro, mi ha asfaltato (in senso buono, ndr.). Dopo due giorni, stavamo nella parrocchia che frequento, e don Fabio (il parroco, ndr.) alla fine degli annunci ha detto:” …quest’anno avremmo gli incontri di con il prof. Nembrini.” Mi sono girato e ho detto a mia moglie: “Ma tu lo sapevi?!”, e lei ha risposto “No!”. Quindi ho detto: se non è una Dioincidenza questa!”

Tra l’altro noi (Cattonerd) siamo andati lì a seguirlo. Va bene, chiusa parentesi.

Gabriele Dell’Otto: “Ah, ecco vedi le Dioincidenze. In realtà questo progetto della Commedia, che doveva essere soltanto un mio progetto personale e strettamente legato all’ambito editoriale, in realtà è stato completamente cambiato da tutti gli eventi successivi, soprattutto dagli incontri con Franco. E quindi da questa piccola cosa in cui lui doveva solamente fare una introduzione e che sarebbe dovuto uscire quest’anno, con qualche stralcio di testo originale della Divina Commedia e qualche mia illustrazione di tutte le cantiche, in realtà è diventato un progetto molto più amplio, che speriamo di riuscire a portare a termine entrambi. L’idea è quella di presentare per tre anni, quest’anno e i prossimi due, un’anticipazione di quello che ci sarà all’interno del volume intero, perché, con il Prof. Nembrini, vorremmo realizzare una versione della “Divina Commedia” che sia completamente commentata da lui e illustrata da me, che dovrebbe uscire…quando sarà pronta. Quindi ci auguriamo che possa essere un progetto che porti alla luce il vero viaggio che tutti noi stiamo facendo e cercare di avvicinare due realtà spesso lontane ma che non hanno motivo di esserlo. Franco è davvero una persona eccezionale, ha uno sguardo sul mondo e soprattutto sui giovani che non ho mai trovato in nessun altro a parte qualche prete in gamba. Per farti un esempio -una piccola anteprima su di un argomento che potrebbe uscire alla conferenza di domani- (che poi è stata il 1 novembre, ndr.): La prima volta che Franco ha visto l’originale del manifesto di Lucca di quest’anno era nel mio studio, e ho avuto l’onore di ascoltare una lezione sull’educazione partendo dall’illustrazione stessa. E io avevo la pelle d’oca, ancora adesso ce l’ho se ci ripenso. E mi sono detto: è un genio!”

Ti stavo per chiedere come ha influenzato il tuo modo di fare arte, ma a quanto pare ha influenzato…

Gabriele Dell’Otto: “Assolutamente.”

Poi, un’altra domanda: come ha accolto il tuo ambiente lavorativo questa tua conversione?

Gabriele Dell’Otto:“Non c’è nulla da accogliere, se non il nostro prossimo!”. Non ho fatto outing ;), la mia conversione è un mio percorso personale di fede, per parlare di conversione poi bisogna camminare ancora tanto, ah, ah, ah!!! Diciamo che, naturalmente, il nostro ambiente è costellato da non-verità, che spesso dividono, ma sono le ideologie che dividono non le persone. Quindi bisogna essere accoglienti verso tutti, e non stò parlando della stra-abusata “tolleranza”, parlo di accoglienza vera del prossimo, è difficile ma basta trovare la strada, quella giusta, ed io ho trovato, durante un pellegrinaggio in Terra Santa, un modo (almeno spero) di vivere queste differenze anche con il prossimo che magari è molto lontano da me. Naturalmente è molto difficile, io ho moltissimi amici che continuano a rimanere là dove sono… E naturalmente non per questo non sono più amici. È soltanto che bisogna trovare il modo di approcciarsi, con il dialogo, il rispetto e con molta tenerezza. Quindi, in realtà… diciamo che la testimonianza di quello che tu vivi tutti i giorni secondo me è già un segno molto forte. È inutile stare a predicar bene e razzolar male. Quando qualcuno mi chiede di spiegare cosa sto provando e vivendo ma molte volte mi trovo in difficoltà a spiegarlo a parole… Anche perché non si può spiegare, mi limito a rispondere che l’incontro o lo fai o non lo fai! Punto.”

Jocker di Gabriele Dell'Otto

Jocker di Gabriele Dell’Otto

Poi c’è questa tua mostra al Palazzo Ducale. Si chiama “La speranza della bellezza”. Che vuol dire per te “la speranza della bellezza”?

Gabriele Dell’Otto: “Ad esempio questo, “La speranza della bellezza” è un titolo che ha pensato Iacopo Moretti. È un ragazzo che si è lasciato molto colpire da questo progetto. Nei vari step che abbiamo avuto prima della fiera, quindi interviste, incontri, ho avuto modo di spiegargli un po’come era uscito fuori il progetto dagli incontri di Nembrini. Ed è uscito questo discorso: il fatto è che i ragazzi la riconoscono la bellezza, quella vera. Il problema è che nessuno gliela propone più. Quindi una speranza c’è sempre, però bisogna mettersi in gioco e cercare di riuscire a scardinare dei modi di pensare e delle ideologie che in realtà poi bloccano tutti noi. Quindi il titolo è stato dato così. E ho fatto i complimenti a Iacopo, perché non sarei mai stato in grado di dare un titolo migliore alla mostra.”

Ti definisci ancora nerd?

Gabriele Dell’Otto: “Mi definisco ex nerd. Ma in realtà non si è mai ex, nel senso che si è sempre nerd per una cosa o per un’altra. Diciamo che ho lasciato il nerdismo, quello puro, verso i fumetti, per poter poi approdare ad altri lidi, quali serie TV, dvd, etc, etc…. non penso che avere fede significhi per forza non dover essere nerd, le cose possono coesistere ma bisogna dare la giusta prospettiva alle priorità.

Ad esempio, non hai trovato un qualche messaggio cristiano nelle opere che ti appassionano o che ti appassionavano in passato?

Gabriele Dell’Otto: “Vi svelo un segreto, amerei essere stato più colto in gioventù, perché il mio personale amore per il disegno mi ha da sempre distolto dai libri, ho sempre pensato che leggere mi togliesse tempo. Oggi all’età di 40 anni capisco quanto di bello mi sono perso e che, probabilmente non riuscirò a recuperare mai, ma grazie a persone come il prof. Nembrini ho riscoperto l’amore per la letture e per Dante e per il Miguel Manàra (opera di Milosz) e chissà per quante altre opere ancora. Tutto questo per dirvi che naturalmente nel mio percorso di studi ho sempre trovato, e continuo a scoprire, soprattutto nell’arte della pittura, della scultura, della letteratura, non solo quella classica ma anche contemporanea, messaggi di un’umanità alla ricerca della verità, della speranza, della felicità, di Dio.

Hulk VS Aveangers

Hulk VS Aveangers

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2 Commenti

  1. incredibile vedere come la fede arrivi ovunque.
    i prossimi illustratori? Gipi, Manara, Bianchi? chi?

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  2. Io spero vivamente anche nella conversione di un mostro del fumetto come Roberto Recchioni. Uno come lui potrebbe, da cristiano, davvero fare cose ancora incredibili. Poi ci sono quegli enigmi viventi, come Leo Ortolani, che non si capisce se siano già cattolici, atei simpatizzanti o altro. In ogni caso, l’importante è far capire ai non cristiani che l’essere cattolici non è rinunciare a ciò che si ama, ma amare in ogni cosa in una nuova luce. Il futuro è cattolico e nerd… cattonerd!

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Author: Debby Pac

Cultura cattolica: “L'essenziale è invisibile agli occhi”, questa frase tratta da “Il piccolo principe” riassume il sentore che mi ha accompagnata fin dall'infanzia. Essere cattolica, fa parte di un percorso, fatto di alti e bassi, di dubbi e scoperte stupende, è stato (ed è), una continua ricerca, dove alla fine scopri di essere tu quella “cercata”, e ogni giorno diventa una scoperta di questo amore cosi immenso e di se stessi. Cultura nerd:Sono una graphic designer e un'illustratrice, ho studiato in una scuola di fumetto e disegno fin da quando ho memoria. Questa passione è stata accresciuta dagli anime e dai manga e sono una fan sfegatata di Miyazaki. Crescendo mi sono appassionata anche ai fumetti occidentali, sopratutto francesi, e amo Leo Ortolani. Sono cresciuta con i videogiochi Nintendo (scroccati a mio fratello) e in fine mi piacciono i giochi da tavola o di carte (Lupus, Citadels, C'era una volta, ecc..).

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