E’ più facile dominare chi non crede in niente ed è questo il modo più sicuro di conquistare il potere.

— Gmork

Il segreto nascosto nella Locandina del Lucca Comics & Games 2014

La speranza della bellezza

Come abbiamo già detto nel primo Speciale Lucca Comics & Games 2014 e nell’intervista a Gabriele Dell’Otto, noi CattOnerD abbiamo avuto la fortuna di capitare ad uno degli eventi più interessanti di tutta la fiera: la presentazione dell’Inferno di Gabriele Dell’Otto e Franco Nembrini:
I gironi danteschi illustrati da Gabriele Dell’Otto e commentati dal Prof. Franco Nembrini, nell’edizione a tiratura limitata edita da SCM Edizioni.
Tale progetto si estenderà ai prossimi due anni, con le illustrazioni del Purgatorio nel 2016 e del Paradiso nel 2017, e culminerà in un’opera grandiosa:

Franco Nembrini: “È un’impresa titanica. […] Arrivare insieme – a Gabriele Dell’Otto – ad una nuova edizione della “Divina Commedia”, intera, che veda il testo di Dante con una parafrasi molto semplice che aiuti chiunque, anche il più illetterato, a capire il testo; una presentazione di ciascun canto secondo il mio modo un po’ ruspante, un po’ bergamasco e un po’ contadino di leggerla e commentarla. E, se gliela farà, ciascun canto dovrebbe essere introdotto da una tavola di Gabriele Dell’Otto. Cento tavole in totale.”

El Dante

Ma chi è Franco Nembrini? Si tratta indubbiamente di uno dei massimi esperti di “Divina Commedia”, oltre che l’ex presidente della Federazione Opere Educative (FOE), che noi della redazione di Cattonerd già seguivamo nel bellissimo ciclo di conferenze “El Dante – Conversazioni sulla Divina Commedia” offerte dalla Parrocchia di San Bernardo di Chiaravalle. Non ci girerò intorno, il prof. Nembrini è quanto di più grande si possa trovare in un insegnante. È capace più di chiunque altro di trasmettere a chi lo ascolta un desiderio di bellezza che non soltanto tocca nel profondo dell’anima, ma che infonde una rinnovata speranza nella possibilità di una vita piena e votata alla felicità.
Proprio per questa sua vocazione, Nembrini ha a cuore di far incontrare Dante a tutto il mondo, offrendo gli strumenti necessari per poter apprezzare uno dei più grandi poeti di tutti i tempi. Eh sì, perché imparare a leggere la “Divina Commedia” o “El Dante”, con le corrette chiavi di lettura, è un’avventura incredibile; un percorso interiore dai risvolti inaspettati. È la scoperta di un’opera immensa, un’apologia della ragione e della fede, che testimonia più di qualunque altra cosa lo spessore spirituale di uno dei periodi storici più profondamente cristiani: il Medioevo.

Alla ricerca di se stessi attraverso il Cosplay

Atena cospaly

Se la ricerca di sé per mezzo dei cosplay porta a questi risultati, che ben venga!

Nembrini ci offre la sua spiegazione sullo stupendo dipinto di Gabriele Dell’Otto, partendo però prima col parlare delle ragioni che, forse inconsciamente, portano molti di noi nerd ed otaku alla passione per il cosplay:

Franco Nembrini: “Mi convince quest’idea: che ciascuno di loro, in qualche modo, stia cercando se stesso; un’immagine di sé, un’idea di sé, una definizione di sé che lo convinca, che gli dia stabilità nella vita. Che possa portare in giro a testa alta. Infatti, tutti quanti in giro non sono uguali. Si vestono nei modi più strani. Ma ci sono alcuni che tu capisci che hanno una faccia giocosa, che si son vestiti in quel modo strano proprio per ridere. Per ridere di una cosa strana, ma che non avrebbero bisogno di quel vestito o di quella maschera per sorridere e per essere contenti di quello che sono. C’è n’è degli altri che invece capisci che hanno bisogno di quel vestito, di quella maschera, per poter dire a se stessi che forse c’è una speranza di cambiamento. Perché non gli piace come sono, non si piacciono, e sognano – giustamente – di poter esser diversi. Una vita nuova, un infinito di vite nuove dice un testo teatrale famoso. Ecco quello di cui ho bisogno Signore e nient’altro. Un infinito di identità nuove, fino a trovare quella che mi corrisponda. […] Se potessi fermare questi ragazzi per strada gli chiederei: perché sei vestito così, perché questo costume e non un altro? E credo che molti mi risponderebbero: avrei voluto mettermene venticinque, avrei voluto indossarli tutti, perché in fondo sto cercando me stesso.”

Non a caso, i primi tre libri che Nembrini dedicò a Dante furono intitolati: “Alla ricerca dell’Io perduto”. È la scoperta di sé stessi ciò che Dante pone come cardine della sua colossale opera letteraria.

Franco Nembrini: “Per me Dante è stato sempre il compagno di viaggio che mi ha aiutato via via nella mia lettura dei cento canti. Ti aiuta e ti accompagna a lasciare le diverse maschere che nella vita ti metti, per arrivare alla fine a dire: “io”. “Io”, con sicurezza, “Io valgo, io mi posso stimare. Io posso essere voluto bene. Io mi piaccio” Ma nel senso proprio nobile del termine, perché ho ritrovato in questo percorso una nobiltà che mi era sconosciuta.”

Ma quali significati nasconde la locandina disegnata da Dell’Otto?

Speciale Lucca CG 2014

La locandina Lucca Comics & Games 2014

Nembrini ce lo rivela, in una stupefacente spiegazione dei suoi significati più profondi e nascosti che mettono in luce l’incredibile spessore dell’ultima opera di Gabriele Dell’Otto.

Franco Nembrini: “Alcuni particolari mi hanno veramente commosso… Se faccio un secondo libro sull’educazione, questa per me è la fotografia di che cos’è l’educazione. Perché c’è tutto, tutto quel che serve per poter dire che cos’è l’educazione.

Questo bambino si ritrova davanti al mondo che gli toccherà vivere, che è il suo, perché se vi ricordate della foto intera ha quella specie di labirinto che, vedete, è racchiuso dal disegno precisissimo della cinta muraria di Lucca. Cioè, stiamo parlando di una città molto precisa. E ciascuno si immagini la sua: io Bergamo e voi la vostra.

Questo bambino di Lucca guarda la sua città, ma la sua città ha queste due caratteristiche: è un labirinto incomprensibile, dove tutto sembra essere morto: non c’è luce, non c’è vita. Perfino la tradizione cristiana, che da duemila anni ha fatto la nostra storia, rappresentata dall’arcangelo (di pietra ndr.) a destra, protettore della città, Michele, è spento, è morto esattamente come tutto il resto. Nemmeno la tradizione cristiana è in grado di dire qualcosa di nuovo, di grande, ai nostri figli.

In questa situazione, che sembrerebbe disperata, Gabriele che cosa ti disegna? Ti disegna un bambino il cui viso è illuminato da una luce che entra dal buco della serratura. Voi dovete sapere che uno dei miei cavalli di battaglia è una poesia che si chiama “I due orfani”, di Giovanni Pascoli. Una poesia che a me è sempre sembrata la fotografia della condizione dei nostri figli oggi, che sono orfani. Ma non orfani perché non hanno il papà o non hanno la mamma, o alcune volte sì. Sono orfani di speranza. Orfani di una certezza buona sulla vita. Allora questo bambino che da sé sarebbe spaventato e impossibilitato ad entrare dentro la realtà, invece è tutto illuminato dalla luce che viene dalla serratura. In quella poesia, nei due versi finali Pascoli dice che questi due orfani, questi due fratelli che si parlano nella notte, a cui è morta la mamma, quindi son soli; e c’è questa immagine strepitosa in cui uno dei due dice:

«…Ricordi, quando per la serratura veniva lume?» «Ed ora il lume è spento.» «Anche a que’ tempi noi s’avea paura: si, ma non tanta.» «Or nulla ci conforta, e siamo soli nella notte oscura».

Cioè, per quei due orfani la notte che pure faceva paura, era però vinta dalla certezza della presenza buona. Era la mamma, che pure non vedevano ma la cui presenza era testimoniata da quel filo di luce che veniva dal buco della serratura. E a me quella poesia che parla di questa serratura, col filo di luce che viene e illumina la faccia del bambino, mi ha proprio fatto dire: Gabriele, ma questa è l’educazione!

Perché quel bambino, se di là della serratura c’è luce, ha bisogno solo di una cosa: ha tutta la speranza necessaria di andar dall’altra parte e trovare la vita come una cosa meravigliosa. Devi avere la chiave per entrare. E infatti ha in mano una chiave: una chiave molto semplice, molto rozza, ma che è quella giusta. Non è la chiave che si trova per terra, molto più ricca, con un diamante, molto più elaborata che è invece spezzata. È per terra spezzata, non serve a niente. Il successo, il denaro, il potere non sono utili al raggiungimento della felicità. Serve una chiave molto semplice.

E l’altra figata pazzesca, è che l’educatore non c’è! C’è lo scopo dell’educazione, una luce che renda positiva la realtà, la vita. Ci deve essere qualcuno che gli da una chiave, cioè un maestro, ma ad un certo punto, quando l’educazione riesce, il maestro scompare. E il maestro, evidentemente, è quello che lui (il bambino ndr.) sta guardando. Il bambino è come se si girasse e (dica):

“Io vado, adesso la rischio. Ho tutte le condizioni per fare la mia strada, il mio percorso.”

È come se si girasse e dicesse al padre, alla madre, all’insegnante, al maestro, “grazie! Mi avete dato lo strumento per affrontare la vita. Adesso posso andare da solo.” Fiducioso, con un sorriso bellissimo, e pieno di sfida e di coraggio.

Quando poi Gabriele mi ha spiegato che quello è davvero suo figlio, mi sono sciolto in lacrime. Perché se quello lì è suo figlio, quella chiave è la testimonianza che lui e sua moglie gli hanno dato.”

Conclusione

Forse questo articolo non sarà in grado di farvi percepire la forza morale e spirituale che questo bellissimo discorso di Franco Nembrini è stato capace di trasmettere ai presenti. Ma vi assicuro che noi CattOnerD ed il pubblico presente siamo rimasti tutti incredibilmente commossi per la profondità di quel che ci veniva proposto per mezzo di questa combo devastante: Nembrini + Dell’Otto!

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Author: Alex Pac-Man

Cultura cattolica: Affascinato dalle storie di Arda, ho cercato di capire perché Tolkien sostenesse che a essere immaginario è solo il tempo in cui sono ambientati i suoi racconti. Ho così iniziato un lungo cammino, che mi ha portato ad amare il Libro della Genesi e tutto ciò che riguarda la protologia, fino all'esperienza del percorso dei 10 Comandamenti di don Fabio Rosini. La fede cristiana è soprattutto un'esperienza di bellezza, ben lontana dall'ideologia e dall'emozionalità di chi la riduce ad un sterile atto di cieca convinzione. Cultura nerd: Le mie prime idealizzazioni furono plasmate dai capolavori di Shigeru Miyamoto, quali "A Link to the Past" e "Ocarina of Time", che, magari sarà azzardato dirlo, racchiudono in sé un po' tutta l'essenza del mito. Il mio essere un nerdone comincia dall'amore per la narrativa, per il fumetto e tutto ciò che porta alla storia delle storie.

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