La Bibbia ci dice di amare i nostri vicini di casa, ed anche di amare i nostri nemici. Probabilmente perché spesso sono la stessa cosa.

— Gilbert Chesterton

Perché credo alla testimonianza di Gloria Polo

Scoprirsi a credere in qualcosa anche contro la tua razionalità…roba forte XD

Quando una persona cara mi parlò per la prima volta della storia di Gloria Polo, rimasi veramente interdetta. Non sapevo cosa pensare. Insomma, mi ritenevo già credente e tutto sommato una cattolica praticante piuttosto convinta, eppure la vicenda della dottoressa Polo mi aveva colto totalmente impreparata!

Voglio dire, una donna colpita da un fulmine, con il corpo quasi totalmente carbonizzato dall’ombelico in giù (portava infatti una spirale anticoncezionale in rame che aveva fatto da conduttore) la quale, una volta morta, rivede tutti i suoi sbagli nel suo Libro della Vita, vive il suo giudizio particolare, finisce all’Inferno e poi ritorna in vita salvata dalla preghiera di uno sconosciuto, guarisce inspiegabilmente e dopo la guarigione rimane incinta partorendo una figlia perché nel frattempo le era ricresciuto l’utero…non è proprio una cosa che si sente tutti giorni!

“Se non vedo non credo”

Capirete bene che, in quel momento, il Tommaso (Gv 20, 24-29) che è in ognuno di noi ha fatto capolino anche nella mia mente e mi ha detto: “Sì, vabbé, allora io sono Babbo Natale”. Infatti, mi sono sempre ritenuta con orgoglio una persona razionale, spesso anche cervellotica e abbastanza diffidente. Il mio approccio alla fede è sempre stato piuttosto razionalista – del tipo “sulla base di cosa dovrei credere?” –  e la mia conversione per questo è iniziata… alla rovescia.

L'incredulità di San Tommaso

«Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!»

Avete presente la frase di Sant’Agostino sul rapporto tra fede e ragione “Credo ut intelligam, intelligo ut credam?“. É un punto molto importante su cui inciampano in tanti. “Devo credere per (poter) capire, devo capire per credere”. La fede inizia con un desiderio, una volontà di avvicinarsi a Dio, un credere che possa esistere. Solo se ci si mette in questa disposizione interiore e si cerca la Verità con onestà intellettuale e non facendosi subito condizionare dai pregiudizi, si inizia a capire. Quando si iniziano a capire le verità di fede, il perché si deve agire in un certo modo, allora la fede si rafforza ancora di più. Ecco, io ho fatto esattamente l’inverso XD. Prima ho cercato di capire e di spiegarmi certe cose, di contare, di misurare, di catalogare. Per diversi anni sono rimasta impantanata in quest’impresa donchisciottesca. Cosa avevo ottenuto? Uno schema chiaro e inconfutabile di tutto il Cattolicesimo… e mi piaceva da morire! Era tutto collegato, tutto trovava un senso nella mia mente. Insomma, era tutto perfetto, tranne che per un aspetto… non aveva cambiato la mia vita neanche di una virgola! Rimanevo sempre invischiata negli stessi problemi, negli stessi sbagli, nella stessa sofferenza.

La sete di Verità mi ha dato… “una spintarella fuori dalla porta” (la citazione tolkeniana non poteva mancare )

Dopo (e solo dopo) la crisi – grazie a Dio è arrivata XD – ho ammesso con me stessa che non ci avevo capito niente. Da lì ho ripreso la conversione dal verso giusto: ho iniziato con fatica a credere senza pretendere di capire tutto, poi quando ho iniziato a capire, credere è diventato naturale! E questo è un circuito che non si fa una volta sola nella vita, anzi! Ci si converte un pochino alla volta tutti i giorni! Più ammettiamo di non capire e desideriamo comprendere, più ci affidiamo a Dio, più Lui ci schiude il mistero del Suo amore per noi, operando in noi grandi cambiamenti (Ger 33, 3).

Insomma, è una cosa bella voler capire a fondo il proprio credo ed è nella natura dell’Uomo cercare di spiegarsi le cose, altrimenti si cadrebbe nel fideismo, che è il male opposto (“Non ci capisco niente, mi sta bene tutto”). La sensazione di comprendere ciò in cui si crede ovviamente è rassicurante. Ma ogni tanto penso sia necessario lasciar cadere la coperta di Linus della ragione per mettersi in gioco e per farlo ci vuole un po’ di… sete di Verità! 

Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l’acqua della vita. ~ Apocalisse 22, 17

Dio ha posto questa sete nella mente di ognuno di noi come un semino, affinché un giorno avessimo iniziato a cercarlo con cuore sincero e non vede l’ora di dissetarci se lo desideriamo veramente (Is 44, 3).  La nostra sete di Verità giace sepolta e soffocata sotto tutte le faccende del quotidiano, le bugie che raccontiamo a noi stessi e gli altri pensieri inutili che ci affollano la mente impedendoci di pensare a ciò che conta veramente, ma vi assicuro che c’è, basta cercarla! È proprio quel semino che un pomeriggio di quasi un anno fa ha sconfitto dentro di me la pigrizia e la paura di dover mettere alla prova le mie idee, spingendomi a leggere la testimonianza della dottoressa Polo. Da quel pomeriggio la mia vita è iniziata a cambiare.

coperta-di-linus

Ci possiamo fidare?

La storia mi era già stata raccontata per sommi capi, ma a dire il vero non sapevo cosa mi sarei trovata davanti. Un sermone sul peccato? I vaneggiamenti di una pazza? Una bufala scritta per spillare soldi a qualche credulone? Niente di tutto questo. Dal punto di vista strettamente medico, la vicenda clinica della dottoressa Polo è classificata come una guarigione inspiegabile, in quanto un corpo umano in quelle condizioni non poteva in alcun modo rigenerarsi fino al punto di ridiventare la culla di una nuova vita.

La Chiesa ha concesso alla dottoressa Polo il permesso di raccontare la sua storia, poiché nulla di quello che si legge nella sua testimonianza è contrario alla dottrina cattolica, costituendone semmai una conferma. Ad ogni modo, essa non si è ancora pronunciata riguardo all’esperienza mistica, motivo per cui la dottoressa Polo dichiara di sottomettersi a qualsiasi futura decisione dell’Autorità Ecclesiastica, limitandosi per ora a girare il mondo per rendere la sua testimonianza, a titolo completamente gratuito, ovunque la invitino.

Permesso dell'Arcidiocesi a Gloria Polo

Il permesso dell’Arcidiocesi di Bogotà

La dottoressa Polo, infatti, è stata più volte anche in Italia, invitata in diverse parrocchie, e tutti quelli che hanno ascoltato la sua testimonianza ne ricevono le stesse impressioni. Una donna trasparente, che non nasconde nulla di sé e della sua vita. Desiderio di mettersi in mostra? Non penso, perché nel suo racconto Gloria non lesina particolari che danneggiano la sua immagine e che chiunque si guarderebbe bene dal raccontare in giro. Leggere per credere!

La dottoressa Polo non chiede denaro né a chi viene ad ascoltarla, né alla parrocchia che la ospita, né per se stessa né per opere caritatevoli da lei fondate e non sponsorizza né il suo sito, né libri o dvd contenenti la sua testimonianza (che è reperibile gratis online).

Insomma: nessuno scivolone teologico, nessuna vanità, nessun secondo fine economico.

Perché io ci credo

Se non si fosse capito, lo dico espressamente: io le credo e consiglio a tutti di leggere la sua testimonianza Infatti, se anche fosse tutto una bufala e la Chiesa stessa domani ricusasse il documento, ciò non cambierebbe la realtà di come quelle parole hanno cambiato la mia vita.

Insomma, negli ultimi anni ho dato esami, studiato pile di libri sul tema e letto manuali di teologia da oltre 500 pagine, scritti dai più sublimi pensatori cristiani di tutti i tempi. Tutto questo mi è servito a capire meglio il Cattolicesimo, senz’altro,  ma solo quelle 100 pagine in una povera traduzione dallo spagnolo mi hanno costretto a guardarmi dentro, a mettermi a nudo davanti a me stessa, con sincerità, facendomi gettare via la maschera di falsità che mi ero cucita sulla faccia e suscitando in me il desiderio insopprimibile di estirpare dalla mia vita tutto quello che mi teneva avvinta alla sofferenza.

Bisogna avere la forza di… arrendersi

Ad un certo punto penso si debba avere la stessa umiltà della medicina davanti al percorso clinico della dottoressa Polo e dire “Mi arrendo. Questa cosa non la posso comprendere“. Non possiamo comprendere a fondo Dio, il come o il perché dell’incarnazione di Cristo, la Sua vittoria sul peccato, quello che ci aspetta dopo la morte del corpo e questo, lo ammetto, può spaventare. Ma proprio quando ho avuto l’umiltà di riconoscere i miei limiti e soprattutto i miei sbagli, mi sono riconosciuta bisognosa delle Misericordia di Dio e la mia vita è iniziata a cambiare. Chissà come cambierà la mia morte! La nostra ragione semplicemente non ci arriva. E a volte, ammettere il limite della nostra razionalità è la scelta più razionale che possiamo fare!

“Toccare… ehm, leggere per credere”

Che dire di più? Vi sfido a leggere queste pagine nella piena sicurezza che non vi lasceranno indifferenti!

N.d.R. Nonostante la bellissima esperienza dell’autore dell’articolo, la Testimonianza di Gloria Polo potrebbe non essere adatta a tutti per i contenuti molto forti del testo.

Scaricate il documento qui!

Scarica la Testimonianza integrale di Gloria Polo

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Author: Morwen Papù

Cultura cattolica: Provengo da una famiglia praticante che, pur con tante difficoltà, è sempre riuscita a tenermi vicina alla Chiesa. L'infanzia con la mia mitica nonna significava almeno un Rosario e una Messa al giorno, più un pellegrinaggio con il gruppo di preghiera una volta al mese XD. La vera conversione, però, è arrivata solo nel periodo adolescenziale. Essendo una ragazzina sofferente e dal carattere ombroso, avevo iniziato ad essere arrabbiata con Dio, fino ad arrivare al punto di negarne l'esistenza. Salvo poi continuare con Lui un rapporto interiore costante, la dimostrazione che esisteva eccome. Prova ne era il fatto che, pur considerandomi atea, continuavo a rivolgermi a Lui dentro di me tutti i giorni! Successivamente, studiando teologia all'università, sono incappata nell'errore di un approccio eccessivamente intellettualistico nei confronti della fede, ammirando la perfezione della dottrina cattolica senza riuscire realmente a metterla in pratica nel quotidiano. Grazie all'esperienza con la Comunità Sant'Egidio, infine, sono riuscita a superare questo ostacolo: insomma, Dio mi ha buttato giù da cavallo con la Sua luce, ora si tratta di rialzarsi e seguirlo! Cultura nerd: Dopo essere cresciuta a pane, Star Wars, musica rock, cartoni della Disney e personaggi della Marvel, a 16 anni ho letto il Signore degli Anelli, innamorandomene così tanto da rileggerlo subito dopo in inglese. Travolta dall'amore per tutta la letteratura fantasy e la mitologia nordica, ho letto qualsiasi cosa Tolkien avesse scritto, perfino come medievista e filologo. Adoro le serie americane (in primis Chuck, seguito a ruota da Person of Interest), che per deformazione professionale guardo solo e soltanto in lingua originale!

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