I Vangeli apocrifi raccontano un Gesù più umano?
Prima dei 30anni, che ha combinato Gesù?
Domanda
Ho letto che non ci sono fonti riguardanti la vita di Cristo da quando era bambino ai 30anni circa. È vero ciò?
Se è vero, i cosiddetti Vangeli apocrifiscartati nel concilio di Nicearaccontano qualcosa a riguardo?
Penso che, al giorno d’oggi, forse, il sottolineare più gli aspetti umani che quelli divini di Gesù potrebbe riavvicinare molte persone alla fede.Grazie in anticipo e buon anno!
Edoardo

Mi sono immaginato la scena di Gesù a casa davanti al PC e Maria che gli dice: ‘Ma Gesù, ma sempre lì davanti stai? Ma perché non esci un po’ con gli amici, magari con quel Giuda che è tanto caro…’
Risposta
Ciao Edoardo, Grazie per la tua domanda.
Per risponderti credo sia il caso di fare alcuni chiarimenti.
Il Vangelo non è una biografia
Per prima cosa, bisogna ricordarsi che l’intento degli evangelisti non era quella di scrivere una “biografia” di Gesù come potremmo intenderla oggi, bensì quello di trasmettere una buona novella: Dio si è fatto vicino all’uomo. Per questo fanno una “selezione” degli episodi che hanno caratterizzato la vita di Gesù, scegliendo quelli più importanti per la fede (basti pensare a Marco, che spesso è visto come “un racconto della passione con una lunga introduzione”), anche perché altrimenti si sarebbero dovute scrivere intere enciclopedie! È lo stesso Giovanni che ce lo dice alla fine del suo Vangelo:
“Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.” (GV 20, 30-31)
e ancora:
“Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere” (GV 21,25).
D’altronde, anche gli autori moderni quando devono scrivere la biografia di un personaggio storico, solitamente tralasciano le parti più “noiose” come l’infanzia, relegandole a poche righe (come in fondo fanno Luca e Matteo).
Differenze tra i Vangeli Canonici e quelli apogrifi
Il secondo chiarimento che credo bisogna fare riguarda i vangeli apocrifi. Qual è la differenza tra questi vangeli e quelli canonici? Perché questi ultimi sono stati considerati ispirati e i primi no? Beh per prima cosa c’è da considerare il periodo in cui sono stati scritti: mentre i vangeli canonici vanno inseriti da un arco temporale tra il 50 d.C. e il 100 d.C. (addirittura c’è chi sostiene in base ad un frammento trovato a Qumran chiamato 7Q5 che il vangelo di Marco dovrebbe essere datato al 40!) mentre invece gli apocrifi più antichi a noi pervenuti sono della metà del II secolo d.C. Capirai che uno si fida di più di chi è stato testimone o quasi degli avvenimenti… Ma c’è una differenza ancora più profonda e importante: mentre i vangeli canonici sono dei libri “per tutti”, senza bollino rosso, i vangeli apocrifi sono destinati solitamente a pochi “eletti” che sono capaci di penetrare le verità nascoste, di solito di matrice gnostica (no, la gnosi non si mangia..una volta ci ho pure provato…). Ma la Verità non può essere solo di qualcuno, infatti
“Nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto (Mt 10,26).
Ma anche la loro fedeltà storica è alquanto dubbia: per intenderci, è più credibile un vangelo che narra di una nascita “normale” (Lc e Mt) o uno che afferma che appena Gesù nasce già parlava e compiva miracoli? (Vangelo arabo dell’infanzia)
La bufala del concilio di Nicea
Infine, sempre sui vangeli apocrifi, attento a non commettere l’errore che già commise Voltaire e che è tornato di moda “grazie” all’amico Dan Brown: Il concilio di Nicea (penso che tu ti riferisca al primo, quello del 325) non si è pronunciato per niente sulla canonicità dei vangeli! Quel furbacchione di Voltaire riportò l’episodio dei libri caduti per terra giusto per prendere in giro noi poveri cristiani. Ma soprattutto: A NICEA NON FURONO SCRITTI I VANGELI CANONICI come Dan Brown afferma per vendere qualche copia in più ai suoi lettori anticlericali. La canonicità dei vangeli fu invece stabilita “leggermente” più tardi, al Concilio di Trento!
Ma allora come fecero le prime chiese a considerare alcuni ispirati e altri no? Semplice: confrontandoli con la predicazione che avevano ricevuto. Prova a immaginare la scena: sei un giovanotto nerd della Corinto del I secolo d.C., hai avuto la fortuna di aver ascoltato le parole di Paolo e stai passeggiando dopo un pomeriggio passato al ginnasio, quando ti trovi nella tua libreria di fiducia e scorgi l’ultimo vangelo appena uscito: lo leggi e toh! Che sorpresa! Ci trovi praticamente quello che ha detto Paolo! Allora deve essere vero! Al contrario, se con tuo disappunto noti che dice solo cose incomprensibili scritte in aramaico (e tu sei greco, quindi manco lo capisci!), allora lo scarti sentendoti come chi lesse “La spada magica di Shannara” dopo aver letto il Signore degli Anelli…
Serve un Gesù più umano?
Per concludere, caro Edoardo, forse in passato si è posto eccessivamente l’accento sulla divinità di Cristo (ma ricordo che anche questa è un’eresia chiamata docetismo), ma non credo servano “nuovi” vangeli: in quelli che utilizziamo da circa 2000 anni l’umanità di Cristo è ben presente e sottolineata più volte: mangia, ride, scherza, piange, si adira, si scoraggia, si esaspera… più umano di così si muore (in croce)!
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