MEME: Trova ciò che ami e lascia che ti uccida – C.Bukowski
Amara per buttarsi, o per donarsi

Trova ciò che ami e lascia che ti uccida – C.Bukowski
Charles Bukowski seguì le sue passioni, spesso con sregolatezza e con un profondo desiderio di autodistruzione.
Arrivò a dire “Trova ciò che ami e lascia che ti uccida”. Il suo era un disprezzo per la propria vita, che gli sapeva dare conforto soltanto nell’alcool e nelle donne. Morire vicino a ciò che amava sarebbe stata per lui la più grande delle consolazioni.
Cristo seguì la sua Passione, pur amando la sua vita fino a piangere sangue all’idea di perderla.
Cristo seguì la sua Passione perché aveva trovato davvero ciò che amava – tutti noi e te che stai leggendo – e dovette perderci perché potessimo vivere.
Sì, perché la sua morte è un chiaro segno di cosa vuol dire vivere ed essere liberi. Non fu guidato dall’amarezza. Il suo Amore non era un istinto distruttivo e fine a sé stesso, ma una potenza che genera la vita eterna in chi accoglie il suo sacrificio e lo segue.
Bukowski ebbe un’intuizione, che l’amore vale la pena, che se bisogna morire, tanto vale trapassare amando. Cristo ci insegna cosa vuol dire veramente vivere, e morire per Amore.
Amate la vita, nonostante le sue sofferenze, però non abbiate paura di donarla, ma solo di buttarla! ;)
“Mia cara,
Trova ciò che ami e lascia che ti uccida.
Lascia che ti prosciughi.
Lascia che si aggrappi alla tua schiena e che ti pesi trascinandoti nell’insignificanza
Lascia che ti uccida e che divori i tuoi resti.
Molte cose ti potrebbero uccidere,alcune lentamente altre velocemente, ma é molto meglio essere uccisi da un amore.”
C. Bukowski
“In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.” Giov 12,24
“Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.” Gv 15,13
Commenti da facebook
13 Aprile 2015
Credo che il “ti uccida” sia metaforico, stile Fenice. Però c’è anche da dire che anche i maestri vanno spesso uccisi. Inoltre è una citazione non so quanto consapevole di Oscar Wilde (“Ognuno uccide chi ama”) ,ma a prospettive invertite e senza tener conto che Wilde intendeva “annientare”, “far male” mentre Bukowski intende “aiutare a superarsi. O no? In fondo i due aspetti possono benissimo coesistere, con buona pace di quello che scrisse Borges in “Tre versioni di Giuda” (Giuda compimento dell’ultimo passo terreno di Cristo)