La Bibbia ci dice di amare i nostri vicini di casa, ed anche di amare i nostri nemici. Probabilmente perché spesso sono la stessa cosa.

— Gilbert Chesterton

Mad Max: Fury Road – Recensione

Il film è mio e faccio quel che voglio io!

Ovvero, un pugno diretto allo stomaco.

Rastrelli sul muso... se il buon giorno si vede dal mattino...

Rastrelli sul muso… se il buon giorno si vede dal mattino…

Il grande maestro John Ford lo sapeva: il cinema migliore, parole sue, è quello in cui l’azione è lunga e i dialoghi brevi. Tutto questo, all’incirca, mezzo secolo fa. E il cinema ha toccato i suoi alti e i suoi bassi, ha sviscerato la psiche umana, ha rivelato verità occulte, ha provocato, ha fatto riflettere.
Tutto ciò ha un prezzo.

Chi vi parla non è un critico cinematografico. Non ha competenze in materia. È semplicemente un ragazzo, un Cattonerd che ama informarsi sull’argomento, rifletterci, condividere pensieri. Paradossalmente sono qui a dare una recensione, ma senza prenderla, e prendermi, troppo sul serio.

Il prezzo che ha pagato il cinema è stato quello di perdere un po’ la sua magia. Ogni tanto esce qualche titolo che aiuta a riscoprirla. C’è qualcosa per cui sgraniamo gli occhi, ci emozioniamo ed esclamiamo: “Ma come! È già finito il film?!”

Ecco, “Mad Max” è uno di quei film.

Miller vuole fare il suo film, e lo realizza. Vuole macchine con borchie e spuntoni? Le mette. Vuole azione sfrenata? Lo fa. Vuole un antieroe che gira per un quarto d’ora di film con un rastrello in faccia? Chi ha il coraggio di dirgli di no?

Voi acquistate il biglietto per un pugno al diaframma, di quelli che ti mozzano il respiro.

Voglio essere trasgressivo. Facciamo una recensione negativa?

Il mio hype per questo “Fury Road” era già alto. Tipo che giovedì sfoglio “Avvenire” e mi trovo parole di apprezzamento per il film. Non lo decantava, ma riconosceva le sue qualità. Sì, su “Avvenire”, e non ci vedo nulla di strano nella cosa.

Da giovedì sera poi, il mondo di internet si è scatenato: meme, recensioni, status sui social network. Tutti esaltati per il film. Ho provato a googlare “Fury Road brutto” e simili. Non ho trovato recensioni cattive. Esisteranno, certo. Non sarà questa, vi avviso.

Partite da un presupposto: chi vi scrive è una persona mooooolto indulgente.  A volte promuovo un po’ tutto, e difficilmente detesto un film. Ma questo, è una bomba? Ha rispettato tutte le aspettative oggettivamente? Risposta: sì.

L’idea di base deve andare da A e B, nel tragitto più veloce e abbattendo ogni cosa nel suo percorso. Tutto è ridotto all’osso, non c’è trama, non c’è spiegazione esaustiva. Ma non perché non si voglia. Miller è dovizioso nei particolari, dipinge tutto come un pittore d’altri tempi, come quei fumettisti di Bonelliana memoria che, mentre i protagonisti conversavano in primo piano, ti dipingevano i coyote e i serpenti sullo sfondo. Non vi preoccupate, le spiegazioni ci sono, tutto ha un senso logico, e si svela durante il percorso della Blindocisterna.

Mad Max, colori esplosivi

La tavolozza dei colori è ampia, e prevede tonalità accecanti o oscurità insondabili

La musica aiuta moltissimo in questa. Sottolinea i personaggi, la situazione, il perché. Junkie Xl ha composto un opera moderna, dove i personaggi vengono presentati sulle note, e aiutano lo spettatore a capire immediatamente a chi tocca la scena.

Ma “Mad Max” non è solo un film d’azione. E vediamo perché.

Bello Moby Dick. Cioè “Per un pugno di dollari”. Cioè “Anabasi”. Ma un po’ “Ben-Hur”!

Spesso, per avere apprezzamenti facili, si copia. Magari si ammira e quindi si copia. Penso che, almeno nelle storie, gli archetipi debbano essere rispettati. Non ci vedo nulla di male. Il genio si inserisce in questi, che danno un senso di realtà alla cosa, per poi costruire del loro.

Ecco, Miller lo sa bene, visto che ne ha inventati di archetipi. Prendete “The Road Warrior”, e confrontatelo con tutto ciò che è arrivato dopo. Se avete letto il mio precedente articolo sapete cosa intendo.

È facile vedere nella Blindocisterna, questo colosso di metallo che naviga nel deserto, la balena bianca di Melville. E gli inseguitori, con i loro arpioni, la ciurma del folle capitano Achab, che vuole quella balena, a ogni costo, fino a perdere, la già poca, umanità.

Balenieri e balene

Balenieri e balene

Ritroviamo lo straniero senza nome che arriva nella città e si trova invischiato nella lotta fra due fazioni. Lui potrebbe andarsene in qualsiasi momento. Ma non lo fa. Perché in fondo è buono, sì certo il tesoro, ma è rimasto colpito dalla povera Marisol e dalla sua famiglia. Ovviamente, come ogni western che si rispetti, ci sono colt, indiani e canyon assolati!

Posso sbilanciarmi con l’Anabasi? Se il secondo della trilogia originale era ispirato all’Odissea, l’apprezzamento per le opere classiche continua.Ecco, l’opera di Senofonte è epica e tragica, una fuga degli ellenici per la sopravvivenza e per tornare a combattere ancora. Un senso di oppressione pervade tutto il film. Come si può andare avanti? Come può finire bene questa storia? Essi cavalcarono nella valle della morte,citando un altro evento storico, sapendo di andare incontro alla loro fine. Ma nonostante tutto, anche con un esile speranza, continuano.

Come è nata una... cosa del genere?

Come è nata una cosa del genere?

I combattimenti a bordo di mostri d’acciaio sono forsennati e accelerati. Come le bighe di “Ben Hur“, che cozzano e si schiantano, anche sui loro stessi conducenti. Messala cerca la testa di Giuda, a ogni costo, fino a dannarsi. Ben Hur vuole sopravvivere, vuole tornare a casa, anche se è stata distrutta e la famiglia è perduta. Un mix del genere potrebbe essere pericoloso. Rischia di diventare un fan-service esagerato, e grottesco. Poi però ti scopri il campione del momento, l’uomo partita che risolve tutto. Come quando dipingi una miniatura per wargame, e mischi i colori. La prima mano fa sempre schifo. Poi diluisci, lo sfumi, fai lumeggiature. E così hai la miniatura bella, ma sopratutto armoniosa. Però non ti basta, vuoi di più, darle l’effetto di realistico, di vissuto, così ci metti i pigmenti e fai le lavature. Avrai qualcosa di sporco, ma vero. Il film di Miller, è questo.

Gli attori sono come gli amici. I migliori hanno qualcosa di più.

I protagonisti non sono né Max, né l’Imperatrice Furiosa. Sono le macchine. Mostri con una vera personalità, le cui voci sono i motori. Ogni personaggio poi trasmette la propria personalità al bolide che guida. Quella di Nux è veloce, esagerata. Quella di Furiosa è determinata. Quella di Immortan Joe senza scrupoli. Non ci credete? Guardate la differenza quando la Blindocisterna cambia pilota.  C’è poi un… bestione fatto di acciaio e carne, sangue e benzina, dove gli esseri umani si fondono in esso, come un incubo dell’Adeptus Mechanicus. E un rocker marionetta con una chitarra elettrica lanciafiamme.

chitarra

Ripeto: una chitarra lanciafiamme!!!

Qualcuno diceva che Tom Hardy non era adatto al ruolo. Qualcuno diceva che non sa recitare. Beh, non credeteci. È un Max perfetto. Perennemente scassato della situazione, sempre a sbuffare e a chiedersi che diavolo ci faccia lì. Però intanto c’è e porta a termine il suo compito. Inoltre è folle. Non solo per le acrobazie, ma anche per frasi sconclusionate e certi atteggiamenti fuori di cabina. Centrato in pieno il personaggio!

Sappiamo tutti che la Theron è bravissima. L’abbiamo ammirata in “Monster“, ma anche in film più leggeri, come “Hanckok“. Bene, ci sono miriadi di recensioni pronte ad elogiarla. E se le merita tutte. In alcune scene è zitta, e ha un occhio chiuso. Riesce a comunicare più di ore di dialoghi.

Personaggi in cerca d''autista -cit.

Personaggi in cerca d”autista -cit.

Una cosa però detesto, e perdonatemi la volgarità, è che in alcuni commenti venga definita “cazzuta”. Ha una connotazione troppo maschilista; se vuoi essere il personaggio figo, devi avere attributi maschili. Preferisco l’americanissimo “badass”. Almeno il popò lo abbiamo entrambi!

E qui ci ricolleghiamo all’ultima parte.

Chi ha distrutto il mondo?

Parla poco ma lo odierete. Cioè, tutti i cattivi, li odierete.

Parla poco ma lo odierete. Cioè, tutti i cattivi, li odierete

È la domanda che percorre tutto il film. E la risposta è pesante. Noi.
Lo abbiamo distrutto quando abbiamo attuato tutti quei comportamenti contro le donne. Con la violenza sulle donne, con la discriminazione dei sessi. Ho paura di scadere sul banale, chiedo scusa se potrei darvi questa idea. Ma io la vedo così.
È giusto essere madri, ma lo si può essere in tanti modi, e come si vuole. Si può essere una giovane sposa, o una nonna affettuosa, ci deve essere questa libertà. Anche le suore sono madri, non perché hanno portato a termine una gravidanza, ma perché accolgono con amore materno il prossimo.
Nel caso non vogliate accettarlo, non vi preoccupate. Prima o poi troverete una Imperatrice Furiosa a farvelo accettare a calci nel sedere.

Chi altro ha distrutto il mondo? I fanatici religiosi. Coloro che, credendo alle parole del santone di turno, sono pronti a uccidersi, ma sopratutto a uccidere in nome della loro fede. La fede non è sbagliata, si può pregare, come vedrete nel film. Si può aspirare alla redenzione. Quello che è inaccettabile è il fanatismo, l’accettare il male perché è la nostra fede. Noi dobbiamo fermarci a riflettere, e capire qual è la strada che ci è stata insegnata, e quali i cattivi maestri da evitare.

Conclusioni

Mad Max, R-Rating

AMMIRATE!!!

“Mad Max: Fury Road” è un bel film, due ore che passeranno veloci, grazie ad una colonna sonora incredibile e a scene mozzafiato. Ma davanti alla sporca crosta di azione, si apre un orizzonte più ampio, che magari approfondiremo ancora, proprio su questa pagina. Non è un film per tutti. Se vi ritenete persone a cui non piace un cinema selvaggio, non andate. Se siete persone che vogliono ascoltare ore di dialoghi, non andate. Se non vi piacciono i film violenti e brutali, (che in realtà, è violenza didascalica; ci sono scene più forti nei programmi d’intrattenimento di cronaca!) non andate. Insomma, dovete essere folli ed esagerati per apprezzare il film.
Se non avete paura di ricevere questo pugno, non potete farvelo scappare.

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4 Commenti

  1. Mio fratello insiste per andarlo a vedere (lui è quello ‘folle ed esagerato’) e io mi sono lasciata convincere per colpa vostra, perché ho letto questa recensione e l’articolo precedente e, tra tutti e due, mi avete messo addosso una curiosità… =)

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  2. Per me “Mad Max” è il film migliore di sempre, tecnicamente perfetto. Ogni scena, anche la meno importante, è una vera e propria illustrazione. George Miller ha scritto una sceneggiatura perfetta. Il suo film è incalzante, senza punti morti, emotivamente esplosivo; una suggestione dopo l’altra, una potenza nelle immagini mai vista prima, oltre che carico di significati assolutamente condivisibili. Per farla breve, è un capolavoro da cinque stelle +!!

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    • L’ho finalmente visto e condivido tutto! Neanch’io sono un’esperta di cinema ma questo film… questo film. Punto. Non so che dire. Sarà uno spartiacque, ci sarà un prima e un dopo Fury Road. Per l’azione, per il modo in cui è espressa, in modo secco, veloce, senza scene al rallentatore, senza orpelli. Per la dinamica tra i sessi, e non parlo di Immortal Joe&co. e delle sue mogli (padre padrone vs madri protettrici di vita e semi), ma della splendida, efficace, solidale alleanza che s’instaura all’interno della blindocisterna tra le cinque mogli, Nux, l’eroe e l’eroina. Per Furiosa, guerriera squisitamente femminile nella sua caratterizzazione di eroina, nella sopportazione del dolore, nella resistenza a oltranza. E poi per tante altre cose ancora ma mi fermo perché ho scritto un papiro.
      Volevo solo ripassare per dire che è anche merito vostro se mi sono fatta trascinare al cinema, periò grazie =)

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      • Grazie a te Niggle, perché sono i commenti come i tuoi che mi danno la carica nell’impegnarmi a scrivere.

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Author: Onix

Cultura cattolica Cresciuto in ambiente Agesci, non ho mai avuto modo di soffermarmi sulla mia Fede, ritenendola semplicemente "la cosa giusta da seguire." Un rapporto conflittuale con lo studio mi ha portato a smarrirmi, senza idee per il futuro. La lettura del capolavoro di C.S. Lewis, "Le cronache di Narnia" è stata la spinta per scacciarmi dal torpore in cui mi trovavo. Iscritto alla Facoltà di Scienze Teologiche, sono impegnato come animatore nella mia parrocchia, il che comporta seguire il gruppo giovanissimi, organizzare il campo estivo parrocchiale ... Cultura Nerd In un mondo di Supermen, preferisco Clark Kent. Appassionato di storia e storie, racconto i miei incontri.

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