Chiara Corbella ed il Cuore Immacolato di Maria
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Quando c’è da parlare di Chiara Corbella sono sempre io e probabilmente mi sorbirete ogni anno a parlare di lei per il suo anniversario, un po’ come un nerd quando arriva il Comicon (essendo catto e nerd è più forte di me XD).
13 giugno 2015. Oggi è il terzo anniversario della nascita al Cielo di Chiara Corbella Petrillo.
Nonostante problemi con l’acustica della Basilica di San Lorenzo al Verano, l’omelia di Padre Vito è stata (come sempre) stupenda. Un regalo che ci ha fatto Dio oggi è stato che l’anniversario quest’anno cade il giorno in cui si celebra nella liturgia il Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria (come il funerale di Chiara, tre anni fa).
Non vi farò un resoconto dettagliato (anche perché non ne sarei capace XD), sul sito ufficiale potrete trovare i video della celebrazione. Questo è solo un mini resoconto di una “fan” innamorata di Chiara e della sua storia.
Chiara nel cuore di Maria
Chiara è sempre stata fortemente legata alla figura di Maria: aveva capito che lei è il ponte che conduce a suo Figlio, a Dio. Da lei Chiara ha imparato tutto. Quando Chiara scopre da sola la malformazione della prima bimba, passa una notte piena di angoscia. Ma poi di fronte ad un’immagine di Maria succede qualcosa:
Guardando quell’immagine, rimane folgorata. Si riconosce nella Vergine Maria, nella sua situazione: una gravidanza speciale, un figlio che sarebbe morto sotto i suoi occhi e il peso dell’annuncio a Giuseppe, che non sa ancora nulla. A entrambe, a lei e a Maria, Dio aveva chiesto la stessa cosa. Entrambe temono di essere ripudiate. Chiara riflette. A poco a poco l’orizzonte si trasforma.
(Tratto da “Siamo nati e non moriremo mai più”)
Maria così aveva fatto: quando Dio le manda l’angelo, lei non capisce tutto; quando Simeone le fa la profezia e Gesù viene ritrovato nel Tempio, lei si ferma di fronte a qualcosa che è più grande di lei. Maria può solo serbare tutte queste cose nel suo cuore.
“Per Maria cos’è la spada che le trafiggerà l’anima? E’ Gesù stesso” dice Padre Vito nell’omelia. Gesù, suo figlio, farà soffrire Maria. E allora per stare nel Padre, Maria dovrà necessariamente accettare la sofferenza, il dolore che purifica il cuore, che permette di vedere Dio, di vedere come vede Dio (Mt 5, 8).
Maria è anche colei che è lontana dal male, il suo Fiat a Dio è una rinuncia totale, è la perdita di se stessa, è entrare nell’incertezza di cosa l’aspetterà, ma è soprattutto un Sì enorme alla domanda di Dio “ci credi che io ti renderò felice, qualunque cosa avvenga?”.

L’immagine dell’Annunciazione nella Porziuncola di Assisi, posto che ha raccolto spesso le preghiere di Chiara ed Enrico
Padre Vito ci ha ricordato due riflessioni bellissime scritte da Chiara e riportate nella sua biografia “Siamo nati e non moriremo mai più”.
Pag. 21:
Questa riflessione Chiara la fa durante il suo travagliato fidanzamento con Enrico. Ma proprio questo dolore le ha aperto una porta ancora più grande, perché capirà che con Dio è lo stesso.
Pag. 77:
A Dio bisogna dare tutto, Chiara ha imparato a dare a Dio ogni cosa, e lo ha imparato dalla più brava sul campo.
Sulla tomba di Chiara

La statua proveniente da Medjugorje che è stata posta sulla tomba di Chiara
Alla fine della messa, siamo andati in processione verso la tomba di Chiara dove ci hanno dato un piccolo rosario, alla consegna del quale ci hanno detto “Ecco tuo figlio”. Sul fronte del ricordino di quest’anno c’è il pezzo del Vangelo di Giovanni in cui Dio affida a Maria e Giovanni l’uno l’altro. Così è stato fatto con noi oggi.
Hanno poi posizionato sulla tomba una statua della Madonna che Chiara aveva preso a Medjugorje durante uno dei suoi pellegrinaggi. A quella statua Chiara aveva affidato l’anello di fidanzamento, per rimettere tutto nella mani di Maria.
Mentre uscivo dalla processione al Verano e tornavo nel mondo di tutti i giorni (coi suoi problemi, coi problemi che ci aggiungo io di mio, ecc…), pensavo tra me e me: “Ma sai che c’è, chi se ne frega se sono nata in un periodo storico così incerto e difficile, anche solo essere qui per Chiara ne varrebbe la pena. Che poi mica solo lei ho, Dio mi ha davvero reso parte di qualcosa di grande di cui Chiara è spesso la luce che me ne fa accorgere”.
Conclusione
Concluderò con una citazione presa dal retro del ricordino, ovvero la lettera che Chiara scrive a Francesco prima di morire. Questo pezzo per me è stato il filo conduttore di questa giornata/dono:
Per cui, come non chiederti Maria nella festa del tuo Cuore Immacolato, di donarci questo cuore più grande ed aperto alla vita eterna, soprattutto dopo aver visto che sorriso meraviglioso hai regalato a Chiara?
P.S. Chiara prega per noi!
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