Il peccato originale, spiegato da BioShock
Quando un videogioco ti spiega ciò che davvero salva l’uomo

Delta e una sorellina, in una delle locandine di “BioShock 2“
Tuttora, per diversi ragioni che non starò a illustrare, la saga videoludica di “BioShock” resta una delle più belle di sempre. Per chi non lo sapesse, “BioShock” è un videogioco sparatutto in prima persona, sviluppato dalla 2K Boston. Oltre a offrire le solite dinamiche tipiche del genere, tra ambienti claustrofobici o urbani, colmi di inquietanti nemici da massacrare a colpi di fucile, “BioShock” dava al giocatore una serie di superpoteri, dalla telecinesiDetta anche psicocinesi, consiste nello postare con la mente oggetti. alla pirocinesiIncendiare un oggetto con la forza del pensiero, senza l'ausilio di alcun mezzo fisico. o dalla capacità di controllare mentalmente i propri avversari fino a quella di generare dal nulla uno sciame di api assassine. Si poteva così lanciare una scarica elettrica su di una pozzanghera per fulminare i nemici a contatto con l’acqua, incendiare oggetti infiammabili per ampliare la portata della pirocinesi o lanciare con la psicocinesi un oggetto pesante, o addirittura il corpo di un avversario, contro i propri assalitori. Ma si tratta solo di alcuni esempi. Di per sé la rivoluzione consisteva nel non limitare più il gioco a dover abbattere degli avversari con l’arma da fuoco più adatta, ma nello sfruttare tutto l’ambiente circostante per pianificare strategie di guerra sempre più elaborate e coinvolgenti. Il tutto inserito in un’ambientazione semplicemente insuperabile, dal fascino in stile retrò anni ’40, che ci proiettava nell’utopica città di Rapture: una metropoli fantascientifica sul fondo dell’oceano, nella più completa decadenza e degenerazione dell’ingegneria genetica.
Quello che però davvero rese “BioShock” straordinario fu l’accompagnare l’esperienza di gioco con una storia avvincente, torbida, da survival horror, e il cui tema era tutt’altro che scontato e infantile: l’utopia dell’autoaffermazione nelle sue più malate e perverse espressioni. Detto in altre parole, il peccato originaleIl peccato commesso da Adamo, il primo uomo, che ha deturpato la natura umana.!
La prima città di Rapture… in Batman!
Pochi sanno che il mondo di “BioShock”, ovvero la città di Rapture, oltre a ispirarsi al romanzo di Any RandScrittrice, filosofa e sceneggiatrice statunitense di origine russa, fondatrice della corrente filosofica dell'oggettivismo., “La rivolta di Altantide“, è preso a pieni mani da “Batman: The Animated Series“. Naturalmente non dall’universo del cartoon di Batman in senso lato, ma da un particolare episodio, l’84° della serie: “Gelo profondo”. Uscito nel 26 novembre 1994, si trattò di un’avventura di Batman che portò il Cavaliere Oscuro nella città di Oceania. Nel tentativo di ottenere l’immortalità per poter governare eternamente la sua utopica città, il magnate Grant Walters rapisce Mister Freeze, offrendogli l’aiuto necessario per poter curare e riportare in vita sua moglie Nora in cambio della “ricetta dell’immortalità”. Freeze accetta l’offerta e aiuta Grant a riprodurre l’incidente che lo portò in uno stato criostasico permanente. La cosa di per sé non avrebbe dato fastidio a nessuno se Grant non avesse avuto la pretesa di provocare l’estinzione del resto dell’umanità con una nuova era glaciale. Come da copione, Batman e Robin sventano i piani del solito pazzoide e persuadono Mister Freeze dal prendere parte al folle piano apocalittico.

L’abbigliamento degli abitanti di Oceania ricorda un po’ troppo quello dei Vault di “Fallout“, nevvero? Vabbè, sembra che questo episodio di Batman abbia dato il via a diverse idee azzeccate
Detto questo, si può notare come Andrew Ryan, il magnate fondatore di Rapture, somigli un po’ troppo a Grant Walters del cartoon di Batman. Naturalmente si tratta di una versione più giovane e spregiudicata dello stesso personaggio. Andrew Ryan, infatti, oltre ad essere più giovane e meno preoccupato di tirare le cuoia, non ha gli stessi obiettivi “altruistici” di Grant. Il suo fine è quello di creare un’utopica città di “uomini eletti”, che rappresenti il rimedio all’oppressione delle autorità politiche e religiose a favore della libera iniziativa dell’individuo che, slegato da confini etici, religiosi o politici, avrebbe potuto dare il meglio di sé e, qualora necessario, auto-salvarsi o preservarsi da qualsiasi sciagura umana e/o naturale. Molti hanno fatto giustamente notare come Ryan incarni l’individualismo e il capitalismo, come aperta critica alla filosofia dell’OggettivismoIl cosiddetto 'egoismo razionale', una forma di individualismo che non danneggia necessariamente gli altri, ma in una prospettiva un po' calvinista e meritocratica., su cui la società americana si basa tuttora. Tuttavia “BioShock” non si ferma qui, mettendo al centro della storia un tema dai risvolti religiosi oltre che filosofici…
Tanti, troppi riferimenti religiosi in “BioShock”
O riferimenti alla fede cristiana sparsi per tutto il gioco, partendo dai farneticanti deliri dei bioricombinantiIndividui che hanno abusato della possibilità di 'migliorasi' con innesti 'genetici', trasformandosi in subumani deformi e del tutto psicotici. Detto tra noi, altro riferimento al peccato originale!, di cui qualcuno quasi blasfemo, fino ai visionari discorsi di alcuni personaggi chiave della storia. Non ci si fa mancare nemmeno immagini dal contenuto simbolico-religioso, con bibbie, crocifissi, luoghi di culto improvvisati o citazioni della Sacra Scrittura sparsi per tutta Rapture. Oltretutto, il secondo capitolo della serie, “BioShock 2”, sposta il discorso dall’individualismo ad un collettivismo esasperato e tenuto in piedi da una dottrina religiosa che scimmiotta il senso di comunità del Cristianesimo e della Dottrina sociale della Chiesa. E con il nuovo antagonista, la psicologa Sophia Lambs, si muove una ulteriore critica nei confronti dell’ideologia socialista, diametralmente opposta al capitalismo sfrenato di Ryan.

Oltre ai numerosi termini di linguaggio religioso – Adam, Eve, Eden, ecc… -, “BioShock” offre numerosi altri riferimenti “biblici”, alcuni forse un po’ discutibili… se pur efficaci per non perdere troppo di vista il tema della storia
“BioShock”, se giocato con un minimo di vivacità intellettuale, costringe il giocatore ad interrogarsi sull’errore filosofico che si nasconde da sempre dietro le grandi utopie che hanno segnato la storia della modernità, di cui gli orrori dei regimi totalitari del secolo scorso ne rappresentano l’estrema conseguenza.
L’eresia di Ryan e Lambs
L’antropologia biblica-cristiana divide l’uomo in SomaCorpo. Le capacità sensoriali dell'uomo., PsicheL'anima, o le capacità immateriali dell'uomo. e PneumaLo Spirito.. Se si riduce l’essere umano a solo una di queste tre cose, conseguentemente, si finisce per rifiutare la realtà umana. È l’eresia di sempre, che non equivale al rifiuto della verità, ma solo di una parte di essa. Dunque ne seguono affermazioni assolute come: L’uomo è solo un animale intelligente. L’uomo è un’anima imprigionata in un corpo. L’uomo è un dio. Tutte affermazioni “eretiche”, che si fondano solo su di una parte della verità umana, come se fosse possibile dividere l’uomo in scompartimenti, negandone la vera e più complessa natura. Pertanto il delirante errore di entrambi gli antagonisti di “BioShock” è il medesimo rifiuto della realtà, ma in due diverse direzioni. Andrew Ryan per l’individualismo-ego smisurato come separazione dall’altro e dall’autorità per fini “utilitaristici”; Sophia Lambs con l’annullamento dell’io, per estremizzare e imporre il senso di collettività-comunione con l’altro e un autoritarismo di tipo religioso. Ancorché la natura dell’uomo è sia individuale che comunitaria. Sia terrena che spirituale. E non è possibile amputare l’essere umano per farlo aderire alla nostra idea di realtà.
Il peccato originale
In entrambi i casi, sia in quello di Ryan che della Lambs, c’è la pretesa di salvare l’umanità e di creare una società perfetta partendo da un progetto umano. Oltre all’evidente problema di fondo, ossia di ottenere la salvezza non dall’alto, cioè da Dio, ma dal basso – l’uomo che salva l’uomo –, si genera un disordine affettivo che prevede la società umana in funzione di se stessa. Un loop pericoloso, che non riguarda da sempre solo le ideologie che si sono alternate negli ultimi secoli, ma che investe anche i cristiani quando pretendono una società a tutti i costi cristianizzata almeno nei suoi valori. Le manifestazioni, gli attivismi politici cattoleggianti o l’indignazione talebana di alcuni cristiani che vorrebbero imporre un modello cristiano in quanto più razionale o naturale, tendono ad avere origine dalla stessa presunzione di trasformare la società in modo umano e pragmatico.
Gli autori di “Bioshock”, certamente non a caso, scelgono volutamente di usare terminologie legate alla Genesi per alcuni degli elementi di gioco che tengono in piedi l’intera ambientazione, per suggerire come sia assolutamente analogo l’errore di Ryan a quello di Adamo, che pose se stesso e il desiderio di autoaffermazione al di sopra di tutto. Ryan arriva in questo modo a giustificare ed auspicare una società dove l’ingegneria genetica e il conseguente perfezionamento chirurgico dell’uomo siano legittimati e proposti come una conquista umana… commerciabile! Sarebbe interessante approfondire l’argomento, mostrando come tutto ciò sia simile al vero peccato originale, che deturpò la struttura genetica umana, ma rischierei solo di confondere le idee a coloro che non conosco l’argomento in modo approfondito. I bioricombinanti che proferiscono per tutto il gioco frasi apparentemente senza senso o deliranti riferite al peccato originale, sembrano quasi strizzare l’occhio a discorsi più seri e complessi riguardo la degenerazione della natura umana… avvenuta per davvero! Benché sia un altro il tema della storia, molto più spirituale che scientifico.
Ciò che salva davvero, sia l’uomo che la società
Tutti questi errori filosofici hanno la medesima radice, il rifiuto del fine ultimo dell’uomo: l’amore personale. È l’amore personale il grande nemico che sia Ryan che Lambs detestano e che, soprattutto in “BioShock 2”, farà saltare il loro progetto di dominio della città di Rapture. Usando le parole di Eleanor, giocavano a fare Dio ma si videro sfuggire la situazione di mano grazie all’amore personale. L’amore personale tra Delta ed Eleanor. Delta è un “Big Daddy”, un uomo depersonalizzato e ultra-resistente, generato per sorvegliare delle bambine dette “sorelline”, a cui è stato impiantata una lumaca parassita capace di generare una sostanza soprannominata “Adam”. L’Adam è una sostanza ricavata dalle stesse lumache marine “immortali”, alla base dell’ingegneria genetica di Rapture, che permette la creazione dei “Plasmidi”: innesti genetici, sotto forma di “Tonici”, che possono conferire agli esseri umani maggiore forza, resistenza e poteri paranormali. Per poter alimentare tali poteri c’è l’Eve (Eva), una sostanza chimica creata ad hoc per gli organismi geneticamente modificati.
Essendo una sostanza preziosa e difficile da ottenere, si usano le sorelline per cercare l’Adam nei corpi dei bioricombinanti defunti e, così, operare un grottesco lavoro di riciclaggio. Delta è il Big Daddy di una sorellina speciale, Eleanor, che viene scelta come “messia” dalla Lambs per un “piano di salvezza” della città, che bonifichi Rapture dall’individualismo megalomane di Ryan con un senso di collettività-obbedienza imposto in modo fanatico. Naturalmente tale progetto, oltretutto camuffato da pseudo-religione, si rivela altrettanto folle. Ma viene fermato dal legame padre-figlia creatosi tra Delta ed Eleanor. I due mandano all’aria l’intero sistema di Rapture e, nel finale “buono” del gioco, contro ogni aspettativa, salveranno Sophia Lambs, che se pure in modo malato riveste un ruolo materno per Eleanor.
L’atto di misericordia di Eleanor salva l’anima di sua madre, l’antagonista del secondo capitolo della serie. E c’è una ragione ben precisa perché questo avviene: gli atti sussistono nelle loro conseguenze. Quello che ci porta a distruggere le nostre relazioni, con Dio e con il prossimo, non è altro che quello che la Chiesa definisce come peccato.
Un atto di amore è nella direzione opposta.
Conclusione
La salvezza passa per l’obbedienza che dobbiamo a coloro che siamo chiamati ad amare. Quell’ordine degli affetti rifiutato da Adamo.
Diversamente dalle ideologie, il Cattolicesimo non si preoccupa particolarmente dei cambiamenti sociali e sostiene da sempre che l’umanità si salva amando le persone, non amando l’umanità. È l’amore personale che salva l’uomo. Per essere liberi dall’ego e trovare il nostro vero Io, è necessario “rientrare in se stessi” (Lc 15, 17) e superare l’inganno che ci fa credere di essere soli. Questa verità la scopriremo esclusivamente nella bellezza della relazione con Dio e di tutti coloro che entreranno a far parte della nostra vita. Gesù si è incarnato non per farci aderire ad una dottrina, che può essere tutt’al più una conseguenza, ma per farci entrare in relazione col Padre.
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