Conferenza alla PUL: quando teologia e mondo nerd si incontrano!
Scienza, fantascienza e neo-religioni
Di questo aspetto si è occupato Michael Fuss, professore di Buddhismo e Nuovi movimenti religiosi presso la Pontificia Università Gregoriana, di Teologia delle religioni presso la Pontificia Università s. Tommaso d’Aquino, e di Storia delle religioni alla PUL, partendo dalla nascita del genere fantascientifico e da come in qualche modo esso, pur essendo al di fuori di ogni discorso religioso, abbia paradossalmente dato adito a nuove religioni o parodie religiose. Eh già, in questi ultimi tempi si stanno verificando cose strane… “cose che voi umani non potreste immaginarvi” (a meno che non siate nerd ovviamente! XD). Sono stati dati moltissimi input in merito. E devo confessare (come se stessi di fronte al mio padre spirituale) che non avevo idea che esistesse lo Jedismo, la religione degli Jedi… la mia faccia quando il professore ne ha parlato ed illustrato come essi vogliano essere riconosciuti ufficialmente come credo religioso è stata questa:
—> DDD:
E questo, diciamocelo, merita un articolo tutto suo (presto provvederemo, promesso!). Ma, scherzi a parte, l’influenza che la scienza ed il suo mischiarsi con la metafisica hanno avuto a partire dal XIX secolo, ha dato vita a questo genere che noi oggi chiamiamo fantascientifico.
Un’altra interessantissima riflessione del professor Fuss verte su D&D: oltre ad aver evidenziato come molto dell’iconografia cristiana venga ripresa poi nelle illustrazioni dei vari manuali, il professore ha fatto inoltre notare che, come anche nei videogiochi, vengano utilizzati e mischiati tra di loro molti elementi religiosi con il risultato di un certo (anche evidente direi!) sincretismo. Per fare un esempio, nei giochi di ruolo vediamo il personaggio del sacerdote che spesso permette di mischiare molti elementi differenti.
Molti altri esempi sono stati trattati nell’intervento e sarebbe difficile riportarli in toto. Quindi, cosa possiamo dire in soldoni sul rapporto tra fantascienza e teologia/Dio? Che la fantascienza non è netta negazione di Dio (ateismo classico), ma affronta la questione di Dio giungendo ad una sorta di pre-teismo, rapporto tra materia e metafisica. Ovvero, la fantascienza prende dal sacro una base per costruire il suo universo. Anche in essa perciò ci sono forti elementi religiosi nascosti!
Apocalittica, immaginario e fantascienza
La conclusione dell’incontro non poteva non avvenire affrontando il genere letterario più affascinante delle Sacre Scritture: l’apocalittica, in particolar modo proprio il libro dell’Apocalisse di Giovanni. A trattare di questo è stato il Professor Giuseppe Lorizio, ordinario di Teologia Fondamentale alla PUL.
Il professore esordisce chiedendosi:
Tada! Colpo di scena! Perché effettivamente non c’è nulla di nuovo?
Questo tipo di immaginario di cosa si nutre, da dove viene? C’è certamente un immaginario “indotto”, ma gli autori biblici parlano di qualcosa che è stato loro dato dal di fuori, che hanno “ricevuto” dall’Alto. Perché l’immaginario, questo farsi un’immagine, in teologia non è da considerarsi idolatrico, come invece affermava l’eresia iconoclasta in merito alle icone? Per un semplice motivo: le icone non si venerano per se stesse, MA in quanto rimandano ad Altro:
Differente infatti è il significato delle parole icona e idolo: mentre il ruolo dell’icona è quello di aprire all’alterità, di instaurare una relazione con ciò che è Altro da me (e che non è nemmeno riducibile alle cose di questo mondo), l’idolo rimanda all’attaccamento verso le “cose orizzontali”, alla chiusura sui nostri concetti, al non vedere oltre i nostri possessi, a rimanere legati a quanto prodotto dalle mani dell’uomo che non parla, non ode, non odora, a scapito del vero servizio al Dio vivente.
Che possiamo dire per concludere? Tommaso d’Aquino si chiedeva, nel IX articolo della Santa Doctrina, se la teologia, che si fonda indubbiamente sulla Sacra Scrittura, potesse o meno fare uso di immagini o di metafore. Risposta?

Un’immagine vale più di mille parole. Per questo l’eresia iconoclasta ha reso il mondo protestante terribilmente povero e comunicativamente fallimentare
Dice il prof Lorizio, perché, nonostante le immagini facciano parte di un immaginario collettivo, esse non sono da considerarsi come una conoscenza infima o di serie B. Anche quando il dotto e il sapiente preferiscano ad esse idee e concetti, occorre ricordare che idee ed i concetti non possono dire tutto:
Tommaso critica anche l’approccio per cui l’immaginario e la metafora sono in opposizione alla teologia, ricercatrice della Verità, in quanto sarebbero portatrici di una conoscenza falsa. Ma ecco cosa risponde l’Aquinate a questa obiezione (e qui mi è partita interiormente una standing ovation): la metafora, la fantasia, non sono affatto falsità, bensì forme di Verità diverse! Perché la Verità non è ristretta ai concetti, ai numeri, alle idee, ma amplia raggiungendo anche la nostra sensibilità e, di conseguenza, anche la nostra immaginazione (tanti cuoricini per Tommaso ♥♥♥).
L’intervento del professor Lorizio termina con questa interessantissima riflessione: nel convegno abbiamo potuto constatare che:
Conclusione
Siamo forse di fronte ad un nuovo spazio di dialogo, un crossover tra teologia e mondo nerd? *-* Chi lo sa! Di sicuro questa conferenza ricca di spunti di riflessione mira dritta ad uno dei problemi attuali del cristianesimo di oggi (e quindi della teologia) e rimanda a quella che secondo me è la domanda principale: cos’ha a che fare la teologia con questi frutti di un mondo “non cristiano”? Ricordando la spoliazione dei tesori degli egiziani che furono dati agli israeliti per servire il Signore, la risposta è alquanto scontata: non solo possiamo ma anche dobbiamo come cristiani sentirci interessati alle tematiche non convenzionali e interagire con quanto il mondo produce.
E dunque: come si può incarnare oggi la teologia in questo mondo? Come può manifestare la sua presenza nel mondo cinematografico, narrativo, letterario ma anche più semplicemente sociale e quotidiano? Domanda aperta, a cui possiamo incominciare a rispondere indicando questo convegno come un primo tentativo… a cui ci auguriamo seguiranno molti altri.
Commenti da facebook
23 Giugno 2015
Un bellissimo articolo! Non sapevo di questo convegno, altrimenti mi sarebbe piaciuto partecipare… ma grazie per essere scampata con finta non-chalanche a tutti i mali del mondo e averci scritto il resoconto =)
23 Giugno 2015
Sapete se saranno disponibili (a breve) gli atti del convegno?
Perché potrebbero essere un aggiunta alla mia tesi di laurea magistrale in Scienze Religiose su Tolkien