Il Perdono di Dio, la morte e Nesli
La bellezza del perdono

L’arrivo dei marcianti ad Assisi ( Le foto sono riprese dalla pagina facebook ufficiale dei frati dell’Umbria )
Come ogni anno, il 2 agosto Assisi si riempie di pellegrini per il Perdono, dell’emozione dei marcianti che dopo la fatica di una settimana arrivano e baciano la terra di fronte a Santa Maria degli Angeli, e di tanti che sono lì anche per loro, per accoglierli in quel momento in cui hanno, come dice San Paolo, combattuto la buona battaglia e terminato la corsa (alias la marcia XD). È davvero una festa, stupenda, bellissima. Il tema di quest’anno era “Cerco il Tuo volto Signore”, ma forse ogni anno nel giorno del Perdono di Assisi, si è davvero come “faccia a faccia” con Dio… solo che non si può guardare Dio e vivere, così almeno dicono!
Faccia a faccia
Il tema della marcia di quest’anno “Cerco il tuo volto”. Perché in fondo qualcosa in noi deve morire per lasciarsi perdonare. E quando siamo di fronte ad un Perdono così grande, nato da una richiesta altrettanto grande di portare tutti in Cielo (perché questo ha chiesto per noi San Francesco) qualcosa in noi muore: muore la voglia di odiarsi, di disprezzare noi stessi, muore la voglia di odiare la nostra vita e portare rancore verso gli altri, muoiono tutti i nostri calcoli. Si muore per poter vivere esistendo, semplicemente, sapendo che Dio è contento per il solo fatto che ci siamo, che vogliamo lasciarci prendere in braccio da Lui. E a Lui solo questo interessa. Si muore là dentro alla Porziuncola, e non potrebbe essere altrimenti perché è il Cielo che deve farsi spazio lì, non il nostro ego. Scaricare il peso delle nostre giornate e dei nostri cuori, esalare l’ultimo respiro e capire che non siamo soli, che ciò che è morte in noi può diventare vita. La gioia là dentro non è la scomparsa delle angosce, delle preoccupazioni, dei problemi. Sì si può anche sperimentare questo perché c’è una pace ed una consolazione indescrivibile in posti così santi ma, almeno per me, la vera gioia è capire ogni volta questo: guarda che non sei solo, io ci sono, sto qui.
C’è una canzone che si chiama “La Fine” di Nesli (sì, l’ha rifatta Tiziano Ferro ma no, non è sua!).
Non dico che sia tutta perfetta, (ok qualche parolaccia c’è tra le altre cose XD) ma provate a leggerla, ad ascoltarla… noi siamo così, imperfetti, a volte arrabbiati, a volte vittimisti, a volte speranzosi, a volte illusi, a volte disastrosi. E proprio così bisognosi di uno sguardo di amore, Dio ci guarda, come dice il testo a metà canzone:
Eccolo il Perdono di Dio: Io ti salvo stavolta, come l’ultima volta, ti perdono stavolta come l’ultima volta, ti amo qui ed ora, come ho sempre fatto, così come sei, con la vita che hai, con la storia che porti, perché vale la pena morire per te.
Sempre la canzone dice:
Ma oggi in Dio è già quel domani, Dio già dà quella vita, siamo già un bel film che lascerà tutti senza parole. Continueremo a peccare, cadere, ma se è vero come dice Papa Francesco che Dio non si stanca mai di perdonare, ma siamo noi che ci stanchiamo di chiedergli perdono, allora vale la pena di morire a noi stessi di fronte a Lui, perché anche se “arriverà la fine, non sarà la fine”. E chi ha sperimentato il Suo perdono lo sa.
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