Le parole non perderanno mai il loro potere, perché esse sono il mezzo per giungere al significato e per coloro che vorranno ascoltare all’affermazione della verità.

— V

Shigatsu wa Kimi no Uso – Recensione

Musica e salvezza

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Una delle serie anime più belle di sempre, che commuove per la profondità dei temi tratti come poche narrazioni della storia sono riuscite a fare. Sì, è un capolavoro quello che viene recensito in questo articolo

Tre avvertenze fondamentali

Prima avvertenza: questo articolo NON contiene spoiler. Ogni informazione rilevante sulla trama non supera la seconda puntata o i primi capitoletti del manga.

Seconda avvertenza: evitate, con ogni sforzo umano e divino, gli spoiler. Davvero. Non googlate i nomi dei personaggi, non cercate pareri sui forum. Guardate, leggete e basta.

Terza avvertenza: no, sul serio. Evitate gli spoiler come la peste. È fondamentale per godere appieno di quest’opera.

Bugie d’aprile

Shigatsu wa kimi no uso” significa letteralmente “La tua bugia nel mese di aprile”.
Non domandate in cosa consista questa bugia. Il titolo vi deve bastare a descrivere quello che di fatto è il miglior anime uscito nell’Anno Domini 2015 ed è tratto da un manga scritto da Naoshi Arakawa.
“Shigatsu wa kimi no uso”, “Bugie d’aprile“, d’ora in poi solo “Shigatsu”, è nei fatti un Slice of life scolasticoUna storia di vita quotidiana e di vita scolastica. di genere anche (un bel po’) drammatico che ha come mondo di riferimento quello della musica classica, il sottobosco dei ragazzetti che fin dalla più tenera età perfezionano la padronanza del pianoforte o del violino. E dato che siamo in Giappone, dove per ogni sport/hobby/curiosità esistono fior fiore di competizioni, la pratica di pezzi di Bach e Chopin è molto funzionale alla partecipazione a contest dove umiliare i coetanei.

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Questa storia, “Bugie d’aprile”, essendo un capolavoro dell’animazione giapponese di rara poesia, è stata resa disponibile per Netfilx e resa fruibile al grande pubblico fatto non solo di Otaku. ;) O almeno, si spera!

Arima: non il vostro classico ragazzino nipponico depresso

Questa premessa per arrivare a Kōsei Arima, protagonista della storia, che a soli 14 anni di vita può già definirsi un ex-pianista. Dopo la morte della madre che lo obbligava a suon di percosse a suonare fino a notte, non riesce più letteralmente a “sentire le note”. Il mondo della musica, che aveva conquistato sbaragliando da bambino prodigio la concorrenza in virtù della perfetta esecuzione degli spariti, appartiene ormai al suo passato.
Attorno alla sua vita da depresso shinjihikarizzante gravitano l’amica Tsubaki, maschiaccio appassionata di softball e l’amico Watari, calciatore in erba che con Bobo Vieri condivide più il successo con le donne che la posizione in campo.
Sulla vita ormai segnata di Arima piomba come un fulmine Kaori Miyazono, compagna di classe di Tsubaki, una violinista straordinaria (e bellissim<3 ) con una “cotta” per il bomber Watari. Grazie a Dio non siamo di fronte all’ennesimo triangolo-quadrangolo sentimentale e spaccamaroni. Perché Kaori si prefigge una missione impossibile: far tornare Arima al pianoforte.

Musica come liberazione

A Čajkovskij, Chopin e Bach ho sempre preferito Verdi, Puccini e Rossini, perché nel sangue italico l’Opera lirica è più di uno spettacolo. Fa parte del nostro DNA. Ma questo non mi ha reso insensibile di fronte alle musiche strumentali.
“Shigatsu wa kimi no uso” è una magnifica porta d’ingresso per questo mondo al confine tra la fredda razionalità imposta dai numeri matematici della partitura e l’irrazionalità assoluta delle emozioni espresse dalla percussione di una corda o dalla frizione di un archetto.
Anche se “Shigatsu” comprende contest musicali e avversari agguerriti, la competizione resta sullo sfondo: vincere non è poi così importante. Rivoluzionario, per un anime scolastico. :o
E se per Oliver Hutton il pallone era il suo “migliore amico”, per Arima il piano non è un amico, ma una sfida, un’enigma, la porta verso il vero se stesso di cui ha paura.

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“Bugie d’aprile” contiene alcune scene di una dolcezza e bellezza tali – sul piano dei sentimenti umani – che vi faranno sia commuovere che versare non poche lacrime. Eh sì, tenetevi forte, non uscirete da quest’anime indenni, ma cambiati…

Non abbiate paura: voi valete più di molti passeri

Senza permettermi grossi spoiler, la funzione che la violinista Kaori avrà nel corso dell’anime nei confronti di Arima è angelica e redentrice.
Angelica, perché etimologicamente l’angelo è colui che annuncia. E l’annuncio che Kaori ha nei confronti di Arima è che lui conta davvero, che è importante, che non è dimenticato.
Redentrice, perché Kaori redimerà Arima donandosi totalmente.
Sono tanti i personaggi che nel corso dell’anime ricordano al protagonista quanto la sua musica sia importante per il mondo. Sono lì, a tendergli la mano, nel lungo processo di risalita dagli inferiIl buio dell'anima, in questo caso..
“Shigatsu” è l’invito rivolto a tutti noi a tirare fuori i talenti nascosti per il bene degli altri. Come ci ricorda Gesù riguardo al valore di ognuno di noi Matteo 10, 29-31, i nostri talenti (Mt 25,14-30) sono un bene prezioso che non va sprecato, perché e grazie a loro che potremo amare davvero:

Gesù: “Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!.”

Conclusione

Tirando le somme, riguardo “Shigatsu” o “Bugie d’aprile” sul piano tecnico cosa possiamo dire? È perfetto: disegni splendidi, personaggi caratterizzatissimi, sceneggiatura scritta con vera maestria, musiche, vabbè, per forza di cose di altissima qualità e un tema profondissimo affrontato in modo sublime. Lo Studio dell’A-1 Pictures non poteva fare di più da questa trasposizione. Si tratta di un capolavoro, inutile aggiungere altre parole. Voto: ★★★★★

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Author: Kant Atl

Cultura cattolica: nasco in una parrocchia bianca della bianca Padova del bianco Nordest. La fede la respiri come fatto comunitario. Fare il chierichetto è la norma. Ma poi devi scegliere. Ho scelto di restare. La fede muta. Prima pensi di credere per le regole. Poi credi per il cervello. Poi credi per amore. Poi più che credere cammini, ma anche questo è credere. Scrivo per il Mattino di Padova, la Difesa del Popolo e ho pubblicato sul Messaggero di Sant'Antonio. Collaboro con alcuni uffici di Pastorale e con altre realtà per la comunicazione della fede. L'AC è la mia famiglia. Cultura nerd: la mia prima parola è stata "Paolo". Non l'apostolo, ma Paolo Bonolis, che idolatravo fin dai primi mesi per la giappo-animation che mi propinava in Bim Bum Bam. Reputo Maison Ikkoku di Rumiko Takahashi la vetta artistica dell'intero Novecento. Vestivo i panni di un paladino sfigato nelle sessioni scolastiche di D&D che veniva derubato puntualmente dagli orchi chaotic evil del party. Giochicchio a Call of Duty ma vengo puntualmente cecchinato da bimbetti di età prepuberale. Ho scritto negli anni decine di fanfiction umoristiche da denuncia penale, cross-overando tutto il cross-overabile. Compenso la mia nerdaggine tifando Juve.

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