C’è abbastanza luce per chi vuole credere, e abbastanza tenebre per chi non vuole credere

— Blaise Pascal

Storie e leggende di Scozia – Isle of Skye – Recensione

Un viaggio nei miti e nelle leggende dell’Isola di Skye

Il libro che consigliamo ai lettori di Cattonerd si intitola “Storie e leggende di Scozia – Isle of Skye” – Collana Decumano Sud, a cura della scrittrice romana Diletta Nicastro.

Isle of Skye

La bellezza dell’Isola di Skye è quella della Scozia ancora permeata di miti e leggende che si fondono con luoghi ed avvenimenti storici assolutamente reali. Il confine tra leggenda e storico, tra mito e realtà, è così quasi impercettibile. Le suggestioni che ne derivano potete benissimo immaginarle

La prima guida a Skye

Storie e leggende di Scozia - Isle of SkyeIl saggio rappresenta la prima guida in italiano dell’isola di Skye, nelle Ebridi Interne in Scozia: è una raccolta di oltre cento storie e cinque mappe che raccontano sapori, profumi e colori di questa terra in cui i monti sorgono dal mare. Un libro appassionante da tenere sempre in tasca, tra eroi antichi e moderni, veri e leggendari, scontri cruenti ed epici duelli, mappe, castelli, clan, fantasmi e donne fatate, misteriosi druidi e indomiti monaci, inaccessibili vette, dinosauri, draghi, e cavalli marini, musica, cinema, moda, ricette, whisky e molto altro ancora. Uno dei fili conduttori del saggio sull’affascinante e misteriosa isola scozzese di Skye è la mappa dei luoghi narrati, che prendono forma dalla descrizione della flora e della fauna dei siti consigliati, dalle leggende che popolano la memoria dei suoi abitanti e dagli avvenimenti storici che sono stati le pietre miliari dei suoi clan, regolando la vita dell’Isola negli ultimi secoli. Per Tolkien stesso il concetto di mappa è un itinerario legato ad una storia di viaggio non solo fisico ma anche simbolico: la Terra di Mezzo, ricca di montagne, laghi, boschi, colline, fiumi, animali e piante, viene attraversata dal viandante con la consapevolezza di trovarsi all’interno di una storia più grande di lui e lo rende capace di ritrovare una visione chiara della realtà, nel “vedere le cose come siamo destinati a vederle”. Infatti solo divenendo capaci di acquisire occhi nuovi impareremo a stupirci nuovamente e vedere al di là delle apparenze. Come spiegava Tolkien al suo amico C.S. Lewis nella notte del 19 settembre del 1931 passeggiando lungo l’Addison Walk, l’utilizzo nel Mito per raccontare la storia di un popolo aiuta il lettore a mettersi in contatto con il senso del Bello e del Vero presente nel linguaggio simbolico narrativo tramandato fino  ai giorni nostri:

Guardiamo gli alberi, e li chiamiamo “alberi”, dopo di che probabilmente non pensiamo più alla parola. Chiamiamo una stella “stella”, e non ci pensiamo più. Ma bisogna ricordare che queste parole, “albero”, “stella”, erano (nella loro forma originaria) nomi dati a questi oggetti da gente con un modo di vedere diverso dal nostro. Per noi un albero è, semplicemente, un organismo vegetale, e una stella semplicemente una palla di materia inanimata che si muove lungo una rotta matematica. Ma i primi uomini che parlarono di “alberi” e di “stelle” vedevano le cose in maniera del tutto differente. Per loro, il mondo era animato da esseri mitologici. Vedevano le stelle come sfere di argento vivo, che esplodevano in una fiammata in risposta alla musica eterna. Vedevano il cielo come una tenda ingioiellata, e la terra come il ventre dal quale tutti gli esseri viventi sono venuti al mondo. Per loro, tutta la Creazione era intessuta di miti e popolata di elfi.

Skye in scotland

Luoghi incantati, abitati da fate e creature misteriose. La bellezza dei Skye testimonia con quale meraviglia gli uomini di Scozia osservavano il creato

Per citare un esempio tratto dalle leggende e la mitologia, il nome stesso dei Monti Cuillin di Skye fu assegnato dalla guerriera Skiach alle appuntite catene montuose che fecero da teatro alla sfida con l’eroe Cuchullin, per ricordare il nome del difensore dell’Ulster che l’amazzone stessa non era riuscita a battere dopo giorni e notti di valorosi combattimenti. Inoltre Skye non è solo terra di nebbia e navi, di Vichinghi e Celti, di Pitti e Scoti, ma anche un’isola in cui uomini di Dio hanno scritto pagine importanti, convertendo popoli e dando loro aiuto e conforto. I due uomini di cui la tradizione tramanda di più le gesta sono St. Columba e St. Maolrubha: se il primo è stato fondamentale per la cristianizzazione delle Ebridi sud, il secondo fu il suo successore per le Ebridi settentrionali. Entrambi trovarono dimora a Skye per qualche tempo. St. Columba visse nel VI secolo, e arrivò in Scozia dall’Irlanda dopo che dei malintesi tra lui e il suo abate erano sfociati in una dura battaglia campale. Egli costruì nella piccola isola scozzese di Iona il suo monastero, che divenne il centro cristiano più importante dell’Europa settentrionale. Da lì partì in pellegrinaggio verso nord e verso Skye, ove fondò una piccola abbazia situata nel cuore di una minuscola isola all’interno di River Snizort, a nord di Portree, che ancora oggi porta il suo nome. St. Maolrubha, invece, visse nel VII secolo. Anche lui irlandese, continuò l’opera St. Columba, spingendosi ancora più a nord.

Un’altra curiosità riguardante l’isola di Skye riguarda la creazione dell’Università Gaelica di Sabhal Mòr Ostaig, con sede a Sleat come distaccamento dell’University of the Highlands and Islands: essa ha portato come frutti l’adozione di importanti iniziative di recupero della tradizione linguistica del gaelico scozzese e alla rinascita del teatro locale grazie alla costruzione di un bellissimo anfiteatro all’aperto, e può essere annoverata come un grande esempio di valorizzazione delle specificità native e di coinvolgimento di insegnanti, studenti, artisti ed abitanti del luogo.

La natura incontaminata di Skye è stata fonte di ispirazione anche per la selezione del suggestivo tartan di Skye, promosso nel 1992 da Mrs Rosemary Nicolson Samios sull’idea del tessitore di professione Angus MacLeod: i colori scelti rappresentano infatti le sfumature di verde, viola e bianco che il volto dell’isola alata assume quando cala la bruma e si rinfrange sui prati e sulle onde che avvolgono i suoi confini.

La mappa del tesoro

Skye, Eilean Donan Castle

Eilean Donan Castle, presso l’Isola di Skye

Dunque la mappa è lo strumento per questa ideale “guida del viaggiatore” che si appresta a varcare la soglia dell’isola scozzese, che è stata inoltre teatro di un grandissimo momento storico come l’arrivo di Bonnie Prince Charlie, celebrato nel racconto dei sei giorni in cui il Giovane Pretendente fu protetto da tutta la popolazione di Skye, da capi clan e da umili servitori per far rivivere il sogno del ritorno del Vero Re.
Come spiega Paolo Gulisano nella sua introduzione al libro, il saggio “Storie e leggende di Scozia – Isle of Skye”:

Paolo Gulisano: “[…] è una mappa del tesoro, e al tempo stesso un testo agile, piacevole, curioso, di storia. Di Skye Diletta Nicastro ci racconta tutto, ma proprio tutto, in modo che il viaggiatore che la utilizzerà potrà compiere un vero itinerario nello spazio e nel tempo. Diletta Nicastro conosce profondamente Skye: si può dire che vi sia di casa, che vi abbia trovato una vera e propria Patria dell’anima. Ne conosce pressoché ogni angolo: le rovine degli antichi manieri, i bianchi villaggi sulle rive del mare, le brughiere che d’estate avvampano del colore dell’erica, le colline, i laghetti… e di ognuno di questi luoghi conosce una storia o una leggenda ad essi collegata.”

Infine, è stata chiarita da fonti ufficiali la voce insistente che alcune scene di “Star Wars – Il risveglio della Forza” sarebbero state state girate nell’isola di Skye, famosa per le bellezze naturali delle sue scogliere e brughiere. La notizia non era vera, ma il 18 dicembre all’Aros – cinema e centro culturale di Portree e di tutta Skye – c’è stata una proiezione speciale del film con gli spettatori invitati a partecipare con vestiti ispirati alla saga, con premiazione finale del costume migliore al termine della serata.

Potete ordinare la vostra copia del libro scrivendo al seguente indirizzo email: [email protected]; oppure approfondire l’argomento nel sito web: http://www.ilmondodimauroelisi.it/isleofskye.htm

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Author: Silmarill

Cultura cattolica: Nel mio rapporto con Dio e la fede devo molto alla formazione del percorso Scout, grazie al quale ho imparato a stupirmi di fronte al creato, ad ascoltarmi e vedere gli altri come fratelli e sorelle nell'avventura della vita. Inoltre sono stati importanti per me i corsi francescani di Assisi sulla consapevolezza della propria vocazione e sull'affettività, conoscendo le figure di san Francesco e dei coniugi Maria e Luigi Beltrame Quattrocchi, che incarnano nella quotidianità e nelle relazioni la fede che vivono, tra cui quella sponsale. Mi piace anche il concetto della "piccola via" di Santa Teresina, e la lettura de "Il castello interiore" di S.Teresa d'Avila. Cultura Nerd: Sin da piccola sono stata un'appassionata lettrice delle opere epico-fantasy dell'universo di JRR Tolkien e del significato del termine eu-catastrofe (il lieto fine di una storia, che nel caso cristiano coincide con l'incarnazione di Gesu', il mito che si fa storia). Inoltre amo la lettura degli scritti di C.S. Lewis, in particolare "Le Cronache di Narnia" e la sua "trilogia dello spazio" (Lontano dal pianeta silenzioso - Perelandra - Quell'orribile forza). Apprezzo molto i film poetici di Hayao Miyazaki ed amo la lettura di libri di fantascienza come il "ciclo della fondazione" di Asimov e il "ciclo di Dune" di Herbert. Sono anche una giocatrice di ruolo, soprattutto Pathfinder e Star Wars.

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