Mosè e Thrall: i profeti, il viaggio e la ricerca di un popolo intero
L’Esodo torna nei cinema, ma questa volta con Orchi e Umani!

La locandina del film, diciamocelo, da sola basta e avanza a rimuovere ogni ricordo del film di Ridley Scott, Exodus – Dei e re. Due generi diversi? Eh, in realtà no!
L’esodo è iconico, ma sopratutto, uno spartiacque. Da quando viene composto, la storia della letteratura cambia. Viene introdotta una trama archetipica: il gruppo sottomesso che viene liberato grazie all’azione del leader carismatico. Ovviamente qualcosa viene cambiato di volta in volta; può mancare l’intervento divino a favore del tragico eroe, o a differenza di un popolo intero possiamo trovare un ristretto nucleo di individui. Cinema e videogiochi sono coloro che hanno abusato più di tutti di tale “nucleo narrativo” e la Blizzard, che in citazioni e ispirazioni ci sguazza, non ha di certo evitato. E se il sospetto era forte, già certezza, con le ultime novità cinematografiche in arrivo, tutte le nostre supposizioni vengono confermate: Thrall è totalmente identificato a Mosè. Forse non possiamo fare una lettura cristiana della vicenda, ma è legittimo parlare di valori etico-religiosi condivisi. Seguitemi in questo cammino, ma… attenti agli spoiler, che potrebbero rovinarvi il gusto del film, quindi consiglio la lettura a chi conosce già la storia o non ha paura di rovinarsi qualche colpo di scena, che peraltro, non sono di certo così importanti per gustarsi la storia.
Prima parte: Thrall, salvato dalle acque

No, non è una scena tratta da uno dei tanti film dedicati a Mosè, ma l’inizio del film di “Warcraft“!
Anche io aspettavo un trailer. Chi “Civil War“, chi “Star Wars“, chi “Single ma non troppo“. Io quello di “Warcraft“. E quando è stato reso pubblico, già dalla prima visione, mi sono accorto di un particolare molto, molto familiare. Una madre che affida alle acque il figlio neonato. Bravi Cattonerd, come Mosè! E questo è l’elemento finale, mi spiace Blizzard, ma non puoi negare!
Sopratutto perchè così abbiamo cambiato un passaggio conosciutissimo dell’ambientazione, detta “loreLa situazione storica dei primi capitoli di “Warcraft”.” come la chiamano i fan. La madre è un’orchessa, ed è quella di Thrall e, evitiamo gli spoiler per chi non conosce la storia, non voleva ripetere le gesta di MiriamLa sorella di Mosè.. Si potrebbe pensare a una modifica del regista, ma non mi convince, visto che il film puzza di inizio saga già dalla prima inquadratura. Cosa che peraltro sperano i fan, che vogliono vedere la seconda guerra, ma sopratutto la terza. I feels ragazzi, i feels sono a ricordarla!
Bene, ora che abbiamo stabilito la nascita comune, andiamo a vedere le differenze e i punti in comune nella loro vita prima del grande evento.
Seconda parte: Thrall in ascolto
Ecco, da qui cominciano gli spoiler che esulano dal trailer. Si consiglia la lettura solo a chi abbia giocato a “Warcraft III“/”World of Warcraft“. Dopo la seconda guerra, gli orchi vivono in campi d’internamento, dove vengono sfruttati nel lavoro manuale o addirittura obbligati a combattere, come il nostro Thrall. Una condizione poco diversa da quella del popolo ebraico, costretto a subire le angherie degli egiziani. Thrall riesce a liberarsi, e la sua liberazione è nel sangue, ritroviamo una presa di coscienza che passa attraverso la morte violenta di qualcuno. Entrambi devono scappare, il profeta orco e quello umano, allontanarsi dalla terra dove avevano vissuto, ma cui non avevano appartenuto. Ecco quindi un pro-tendersi, un non-sentirsi a casa, capire che non è quello il luogo a cui appartengono, l’inizio del viaggio è un abbandono, ma che li porterà verso il compimento della loro vita, e a trovare un senso che prima mancava.
Mosè/Thrall quindi si trova libero, anche se è una libertà in se stessa, non concludente. Non rimpiangono quello che è stato, ma di certo, l’animo è inquieto. Entrambi vengono quindi chiamati, scossi dalla loro nuova condizione, ed entrambi risponderanno, titubanti e incerti all’inizio, nella stessa maniera: con l’ascolto. Ascolto di Dio per Mosè, degli spiriti e del Profeta per Thrall.

Grom Hellscream è un po’ l’Aronne della situazione, o almeno il ruolo è pressoché simile
Un ascolto non passivo, un ascolto che richiede l’accettazione e la presa in carico di un compito, affidato loro da un entità superiore. Quindi i due non sono chiamati solo a realizzare un progetto totalmente altro, ma a viverlo, a prendere coscienza di un popolo oppresso, che chiede aiuto. Lungo il loro cammino saranno accompagnati da prodigi e grandi perigli da superare, addirittura l’ordine del mondo stesso rischia di essere stravolto in questo scontro tra il vero Dio e il dio creato dai mortali, da entità benefiche e demoniache.
Qui le differenze si accentuano però: mentre Thrall segue un insieme di entità benigne, una fede panteistica negli spiriti e antenati, per Mosè troviamo il dare un nome proprio a ciò che prima non si conosceva.
Terza parte: Thrall, liberatore di un popolo oppresso
È giunto quindi il momento di agire, e troviamo una differenza sostanziale nel modo. Non nascondiamoci: entrambe sono storie di violenza, quasi disumana. Le spiegazioni teologiche sono ben approfondite, ma non è questo il momento per trattarle. Piuttosto vorrei sottolineare un fondamento comune, dopo la loro lotta per la liberazione: il mare.

Un’immagine del Grande Mare tratta da “World of Warcraft”, uno dei più popolari giochi di ruolo online della storia videoludica
Il mare rappresenta l’ultimo ostacolo da attraversare per essere liberi. Mare che non è solo confine fisico, ma anche spirituale, convenzionale se vogliamo. Verso una nuova terra, Durotar per gli orchi e Israele per gli umani, a formare un nuovo stato. Qui veramente le storie si intrecciano, si mescolano, ed è possibile parlare di esse senza stravolgerle. Facciamo un esempio: attraversato il mare, questo popolo in cammino incontra vecchi amici, guidati dal loro saggio sacerdote, che accoglie il profeta. Si uniscono a loro, e riprendono il viaggio, mentre entità cattive li tentano, portando alla morte alcuni dei componenti, tra prodigi ed interventi divini. Arrivati alla nuova terra però, non potranno subito insediarsi, dovendo prima scontrarsi con tribù del luogo. Stiamo parlando di Thrall e i Troll lanciascura con il loro sacerdote-veggente Sen’Jin? Di Mosè e Ietro?
Intanto Dio si è rivelato: Monoteistico per gli Ebrei, Panteistico negli Orchi. Questa religiosità è il tratto distintivo che contraddistingue il popolo rispetto agli altri. E i popoli che incontrano nel loro viaggio, riconoscono questa forza divina che li accompagna.
Quarta parte: Thrall e l’idolo

No, non è il demonio. O meglio, sì lo è! Ma nell’universo di “Warcraft” si chiama Mannoroth
Chi ha messo il suo profeta in marcia, ha bisogno di parlare con lui ora, affinché comprenda le ragioni del suo viaggio, perchè si è fatto tutto questo, perchè si sta compiendo il progetto. Quindi chi era in ascolto sale sul monte, per incontrarlo, lasciando al popolo liberato importanti compiti, sotto la guida del suo più fidato amico.
Di chi parlavamo? Bravi, di entrambi. Uguale-uguale! E aspettate, non è ancora finita!
Entrambi i luogotenenti di fiducia saranno tentati, mentre il popolo continua a lamentarsi, dimenticandosi la peggiore schiavitù a cui appartenevano, ad un potere corrotto che voleva sfruttarli. Il faraone e la Legione Infuocata, che assumono tratti da Satana, cioè colui che divide. Cosa vuole Dio? La nostra libertà, una vita vera. Cosa vuole l’Idolo? Che tutto venga sacrificato a lui, come i demoni di “Warcraft” che godono dell’oppressione e della distruzione. Mannoroth è un demonaccio taurino, con quattro zampe. Fa bere il suo sangue per schiavizzare di nuovo gli Orchi, e Grom Hellscream è felice di farlo, sente che è ciò che serve al popolo, come il buon Aronne e il suo vitello d’oro. Entrambi subiranno poi l’ira del profeta, che chiederà un espiazione, purtroppo in entrambi i casi sarà nel sangue. Il sacrificio di Grom è emblematico, un altro archetipo che si ripete.
Conclusione
Ascolto che porta all’agire, sacrificarsi per il proprio popolo, forte spiritualità: Thrall e Mosè condividono questi valori, valori che ci vengono comunicati e che sono validi oggi come nel passato remoto, in questa terra come in un’altra. Valori che possiamo fare nostri, per essere liberi.
Basta una conclusione breve, l’argomento è stato sviscerato alla grande. La Blizzard non ha nascosto nulla, e sicuramente ci saranno molte altri “racconti edificanti” utilizzati dalla casa di produzione di videogiochi. Vi aspetto nei commenti, per parlarne ancora.
Commenti da facebook
5 Agosto 2017
Bella analisi, complimenti! Da fan di Warcraft è stata veramente una bella lettura!
Come particolare potremmo aggiungere che gli orchi erano finiti nella loro condizione misera non tanto per colpa degli umani, ma della loro stessa corruzione morale, visto che da quando Ner’Zhul prima e Gul’dan poi avevano contrattato con i demoni si erano macchiati di una mostruosa guerra contro i poveri Draenei prima e contro gli umani poi, possiamo vederci qualche paragone con gli ebrei che erano finiti nel peccato prima di venir sottomessi dagli egizi e Mosè/Thrall sono quindi dei liberatori non solo dall’oppressione ma proprio da una condizione peccaminosa?
Vorrei comunque aggiungere che il miglior personaggio di WoW, nonché quello che meglio incarna lo spirito Cristiano, secondo me è Anduin Wrynn, figlio di Varian: dopo che vari personaggi tra cui Thrall stesso ci avevano provato per anni fallendo però molte volte, egli è quello che veramente prende il coraggio a due mani per portare la pace tra Alleanza e Orda così da poter combattere i demoni della Legione senza più stupide lotte intestine: se ci pensi è quasi un Cristo che viene a insegnarci una via di pace ricordandoci che il nostro vero nemico è il peccato che ci tiene lontani da Dio. Molti odiano Anduin perché non è un guerriero brutale come suo padre Varian o come altri dei vari personaggi che la Blizzard ci ha mostrato nel corso degli anni, ma secondo me non c’è cosa più epica e commovente di un uomo che, pur essendo stato addestrato come un Re ed un guerriero, decide di essere un Sacerdote e di servire la “Luce” (metafora piuttosto evidente) ponendosi come obiettivo di portare la pace tra popoli da sempre in guerra.
Ora scusa ma vado a piangere per i feels :”)