Quando San Patrizio rispose “Gratzacham”
Dare il giusto valore alle cose può fare la differenza
Un motivo sufficiente per essere cattolici: San Patrizio. Forza protestanti, lasciate stare il triste puritanesimo di Lutero e Calvino… e unitevi alla festa di Saint Patrick!
Come da tradizione, anche quest’anno per il 17 marzo noi di Cattonerd dedichiamo un articolo a uno dei tanti episodi della vita di San Patrizio, il rustico apostolo che diventò patrono dell’Irlanda. Come sempre il racconto mostra l’ennesimo pagano spocchioso e prepotente che San Patrizio ribalta come un pedalino con la sola potenza di Dio. Sì, perché se oggi è possibile permettersi un dialogo interreligiosoUn dialogo positivo di religioni o tradizioni religiose diverse., una volta convivere con pagani spietati che facevano apparire i villain dell’universo di Batman o i Bruti disegnati da Gipi come fanciulli innocui, diciamocelo, era eufemisticamente astruso. I cristiani di quell’Europa ancora parzialmente e spietatamente pagana avevano una certa urgenza di convertire l’ostile vicino politeista… e spesso era più questione di sopravvivenza che di carità! XD
Un uomo ricco, importante e… caparbio!
Viveva, nelle regioni orientali, un uomo ricco e importante, il cui nome era Daire. Allora Patrizio interrogò costui affinché gli desse qualche luogo per esercitare il culto. Il ricco disse al Santo:
Ma quello non volle dare quella terra alta al Santo; tuttavia gli donò un altro luogo posto in un bassopiano, dove ora c’è la sepoltura dei martiri, nei pressi di Armagh, e lì San Patrizio abitò con i suoi. Dopo qualche tempo venne uno stalliere di Daire che portava il cavallo di questi affinché pascolasse nell’erboso luogo dei cristiani; Patrizio si offese per tale invasione del cavallo nel luogo di sua pertinenza e disse:
Lo stalliere, tuttavia, come sordo non ascoltava e, a guisa di muto, non aprendo la sua bocca, non diceva niente ma, lasciato il cavallo quella notte, se ne andò.
Per quale ragione San Patrizio se la prende tanto per il pascolo del cavallo nel terreno di sua pertinenza? La risposta ci viene dal commento al “Tàin” della Cataldi: “Far brucare l’erba di un pascolo ai propri cavalli è un’affermazione di proprietà su di esso. Che i cavalli di Cù Chulainn “bruchino” anche il terreno vale, da parte dell’eroe, come un’affermazione di possesso ancora più categorica.” In sostanza, dunque, l’ira di Patrizio contro Daire era giustificata dal fatto che, con quel gesto, egli si poneva ancora come proprietario del terreno che, pure spontaneamente, aveva donato, per il culto, al santo. (“Apostolo Rustico – Vita e miracoli di San Patrizio d’Irlanda” di Guido Iorio, cit., pag 116, nota 67.)
Il giorno dopo, venendo al mattino lo stalliere per accudire il cavallo, lo trovò già morto e, tornando triste a casa, disse al suo signore:

Ora se i guerrieri celti del IV-V secolo d.C. fossero davvero così, lo ammetto, non ne ho idea. Ma l’immagine rende bene la scena appena descritta
Mentre i suoi uomini andavano fuori, veloce la morte irruppe su Daire, e sua moglie disse:
Così due uomini uscirono e gli dissero, nascondendosi davanti a lui, quanto era accaduto:
Benedisse l’acqua e la diede loro dicendo:
Il calderone dato in dono

Un calderone celtico, per darvi l’idea della preziosità del dono… quanto varrà in monete d’oro?
Fecero così e il cavallo resuscitò; poi, portatala con loro, Daire fu sanato con l’aspersione dell’acqua santa. Dopo questa cosa, Daire venne per onorare San Patrizio, portando con sé un meraviglioso calderone di bronzo proveniente dall’altra parte del mare, con una capienza di tre misure; e disse Daire al Santo:
Quando Daire torno a casa sua, disse:
Ciò non di meno, anche in quell’occasione San Patrizio disse:
E quelli se lo ripresero. E (Daire) interrogò i suoi servi dicendo:
E in quell’occasione venne lo stesso Daire, portò il calderone a Patrizio dicendogli:
E quella città ora è chiamata Armagh (siamo alla fondazione della sede primiziale d’Irlanda ad Armagh, in Ulster-Ulaid, circa nell’anno 444). E uscirono insieme, San Patrizio e Daire, per parlare di quella meravigliosa oblazione e gradito dono; salirono su quell’altopiano e vi trovarono una cerva con il suo cerbiatto sdraiati sul luogo dove ora sorge l’altare di sinistra di Armagh. I compagni di Patrizio volevano prendere il cerbiatto per ucciderlo, ma il Santo non volle e non lo permise. Anzi, piuttosto, lo stesso Santo prese il cerbiatto e se lo mise sulle spalle, la cerva prese a seguirlo come mitissimo e amabilissimo agnello, fino a quando [Patrizio] non lasciò il cerbiatto in un altro luogo situato ad Aquilone della zona di Armagh, dove, fino ad oggi, dicono siano rimasti i segni del potere miracoloso.

Per chi non avesse gradito la morte del cavallo…
Si conclude così, con un dolce finale quasi stile film Disney, questa storia a tratti dura, aspra e inverosimile per quanto sconvolgente (tra morti improvvise, castighi divini e resurrezioni inaspettate), tuttavia ben consapevoli che la volontà di Dio può sembrare all’inizio quella di un padre severo, in particolare modo agli occhi di un pagano del IV secolo (!!!), quando in realtà Lui è sempre amorevole e misericordioso nei confronti anche dell’uomo più ottuso e superbo. Vabbè, a patto che dopo l’ennesima mazzata tra capo e collo faccia un minimo di “mea culpa”. XD Semplice pedagogia.
In ogni caso, noi cattonerd andiamo come di sovente a farci la nostra guinness in onore del santo di Éire. Buon San Patrizio!

L’unico lato oscuro che ci piace… davvero!
Commenti da facebook
17 Marzo 2016
Un pochino lunatico questo Daire!
Comunque San Patrizio uppasuppapawa! Tanti auguri a me!
17 Marzo 2016
Sicuramente era un tantino bipolare! XD
18 Marzo 2016
Ciao Alex,
grazie dell’articolo, è molto simpatico.
Devo ammettere però che – da Cristiano cattolico – la didascalia sotto alla prima immagine ha qualcosa che mi disturba: la battuta è carina, ma sotto sotto nasconde come una competizione tra i vari culti cattolici (tipo: meglio i cattolici dei protestanti). A parte che su questo ci sarebbe da discutere (in pratica la maggior parte delle critiche di Lutero sono state adesso assimilate dalla chiesa cattolica), ma poi trovo che è proprio un approccio sbagliato alla radice. Che senso ha sottolineare le differenze? Tanto più in un momento storico come questo in cui il problema non è secondo me il culto cristiano a cui si appartiene, ma il credere con coscienza e l’essere consapevoli che la nostra epoca ci propina tanta fuffa che non ci da vita (una consapevolezza che spesso viene dal vangelo) e che invece tentare di ascoltare e capire chi è Dio ce ne dà.
Ora scusami, lo so che la tua era solo una battuta simpatica e ti ho attaccato il pippone… però, ecco, quella frase ha suscitato in me pensieri e sentimenti che forse anche altri condividono (o forse no ).
Sentiti pure libero di non pubblicare il commento, era più che altro un messaggio per te.
Ciao e… al prossimo articolo.
18 Marzo 2016
Daniele, tranquillo, io ammetto la mia colpa. Sono molto tollerante con atei, agnostici, pagani, e addirittura con chi entra ingenuamente in un loggia massonica, ma con i protestanti lo riconosco… ho una certa antipatia, dovuta magari alla mia storia personale (ho avuto dei trascorsi da “protestante”, per farla breve!), che emerge sempre dai miei scritti. Non sono d’accordo con quanto dici riguardo Lutero e al fatto che la Chiesa ne avrebbe assimilato le critiche, almeno non del tutto. Fermo restando che aveva ragione sulla troppa mondanità della Chiesa e la superficialità del clero, ho letto Lutero e lo trovo farneticante, soprattutto laddove parla di fede e opere o peccato originale. Nell’articolo “Dal Medioevo all’ateismo” ho riconosciuto il fatto che Lutero sia stato seguito da mezza Europa proprio per colpa della Chiesa cattolica, che prima ancora della corruzione (indulgenze, ecc…) aveva un paternalismo insopportabile. Per esempio, l’impossibilità per i fedeli di leggere la Sacra Scrittura o la poca importanza che si dava alla Bibbia era davvero un’eccessiva paranoia di eresia. Su quello Lutero aveva ragione. Ma per quanto riguarda le sue interpretazioni della Scrittura e le sue speculazioni teologiche, li gli avrei consigliato un buon psichiatra. Peccato che a quel tempo non ce ne fossero! XD Il puritanesimo protestante che arrivò con Calvino ha letteralmente secolarizzato l’intero Nord Europa e creato altri fenomeni tragici nel mondo angloamericano, e nella mia battuta in fondo mi riferivo a quello. In linea di massima, Cattonerd è troppo “idolatrico” per un protestante e di questo ne andiamo fieri. O almeno io.