La Santa Ironia dei vangeli ci salverà tutti!
Il grande segreto della Bibbia
Sapete perché gli angeli volano? Perché si prendono alla leggera! ~ Gilbert K. Chesterton.
Tante volte, ma davvero tante volte, io e qualche amico abbiamo riso di gusto per dei passi del Vangelo o per delle frasi di qualche santo che trovavamo davvero comiche. Oppure, potrei raccontarvi di quella volta in chiesa, ad una messa infrasettimanale a cui andai con degli amici, in cui restammo piegati in due dalle risate, genuflessi, con i gomiti sulla panca e le mani in faccia per coprire il volto, perché ridevamo come matti per un coro di vecchiette che più stonato di così non s’era mai sentito! Avevo i crampi e il dolore allo stomaco per paura di farmi sentire dagli altri fedeli, ma non riuscivo a trattenermi! Giuro, pregai di cuore perché Dio donasse a quella chiesa un nuovo coro.
La Santa Ironia

Una vignetta di Leo Ortolani
La santa ironia è qualcosa di serio, di molto serio, diciamo che senza questa grazia dell’anima non vi è salvezza. Perché l’ironia quand’è buona sdrammatizza, accorcia le distanze, distende, dà letizia, aiuta nel momento del dramma, della crisi, ed ecco là che una battuta a volte salva una situazione, un’amicizia, un matrimonio. Leggendo il Vangelo e la vita dei santi, a volte si ha come l’impressione che il contesto sia comico, divertente e di come a volte l’ironia sia veicolo di misericordia e di accoglienza. Quindi vedremo che Gesù è vero Dio e vero uomo, ma che sopratutto le sue caratteristiche umane sono divine: il sorriso, la gioia, sono il grande messaggio del Vangelo, perché perdonatemi l’esagerazione, senza una risata di gusto, senza il buon umore, non c’è salvezza, è questo il grande segreto della Bibbia! Gesù ad esempio combatte i farisei per mezzo della parola, (badate, non combatte con i peccatori o i pagani, ma con chi in teoria dovrebbe avere la fede). E lo fa anche con del buon umore e un sorriso (si ok, forse anche con qualche arrabbiatura qua a là…). Pertanto andremo a vedere in questo articolo prima Gesù alle prese con Nicodèmo e poi una carrellata di episodi semi-seri, che spero concorderete con me sono al limite dell’ilarità. Buona lettura.
Gesù e Nicodèmo
Immaginate: è notte, un fariseo di nome Nicodèmo va è bussa alla porta di Gesù. Perché in questo orario cosi poco consono? Beh, lo fa essenzialmente per un motivo, anche lui è un rabbì, un maestro, e non è conveniente che un maestro interpelli un altro maestro, quindi almeno un minimo d’ansia per la situazione bizzarra Nicodèmo ce l’avrà avuta. Inoltre doveva essere proprio impellente questo suo desiderio di sapere chi era veramente Gesù per andare lì a quell’ora tarda.
Nonostante sia un’affermazione, la frase denota insicurezza. Difatti se avesse avuto certezza non avrebbe posto la domanda, il contesto notturno amplifica il dramma…
Sicuramente non è l’esegesi esatta eh, ma credo che questa frase spezzi la tensione del discorso, vuoi anche per la complessità dell’argomento che Nicodèmo a quanto pare non comprendeva. Insomma, Gesù ti apre a notte fonda, magari tu hai uno psicodramma in atto, ma lui ti accoglie, ti fa la catechesi e poi magari, come fa con Nicodèmo, ti alleggerisce con una battuta… una battuta di spirito. (ah! ah! ah!… scusate, non ho resistito :| )
Chi mi ha toccato? (cit. Gesù)
Questa è famosa. In pratica, vi era una donna che aveva delle perdite di sangue da dodici anni (!!!) e che vide Gesù in mezzo alla folla. C’era così tanta gente che neanche durante il mercato rionale o nella ressa nei centri commerciali si era vista una calca così. La donna volle toccare Gesù, convinta che ne sarebbe stata guarita e, soprattutto, che lui non se ne sarebbe mai accorto! XD Quindi chissà come si è sentita imbarazzata nello scoprire il contrario!
Dopo ciò, Gesù avvertendo di aver procurato un miracolo “accidentalmente” si voltò indietro.
Dai, come si fa a non amarli?
I simpatici discepoli, Giacomo e Giovanni
Diciamocelo, tutti quanti abbiamo attraversato da cristiani un periodo un po’ giustizialista, e anche i discepoli pare!
Il fatto narrato è questo: Gesù manda i discepoli in un villaggio dei samaritani per trovarvi un alloggio, ma non vengono accettati perché diretti verso Gerusalemme. E i discepoli Giacomo e Giovanni, che erano davvero di buon cuore (coff coff…), chiesero al Messia:
Della serie: misericordia a palate (in faccia)!! Gesù si volta e, giustamente, li rimprovera. Noi Gesù in questa occasione lo immaginiamo anche un po’ #facepalm.
Un Simon Pietro scrupoloso…
Questa scena è davvero memorabile, siamo all’ultima cena e Gesù si appresta alla lavanda dei piedi. Venuto il turno di Simon Pietro ecco quello che accade:
Della serie: “non si sa mai”!!
San Paolo di tarso, il migliore!
Diciamolo, San Paolo è il migliore! Fornito della grazia di una perseveranza eccezionale, nulla lo fermava: morso dai serpenti, naufrago e strappatore di vesti professionista, Paolo è davvero una forza della natura. Infatti è l’unico che Dio ha dovuto buttare giù da cavallo con relativo accecamento della vista, per farlo stare un po’ buono.
Ma il momento migliore è descritto negli Atti, dove un povero Eutico durante un lungo “spiegone” si addormenta e si butta giù dalla finestra (si avete capito bene, ho scritto “butta giù”, perché il dubbio è legittimo!). Comunque, San Paolo, preso da infinità compassione, lo resuscita! Ma per senso di colpa? Naaaaa! Solo perché voleva finire il discorso (Atti 20, 7-12).
Conclusione
La genialità del Vangelo unisce la profondità della Scrittura alla debolezza umana e fa di questa debolezza un punto di forza. E tutto questo anche attraverso l’ironia, la santa ironia, mai amara o dispregiativa delle qualità umane. Ed allora ecco che attraverso le risate, delle situazioni paradossali e delle domande bislacche, quella debolezza prende il giusto corso e ne diventa a tutti gli effetti una qualità che, è sì umana, ma ha il sapore del divino, perché aggiusta il tiro e ci rende più leggeri. Quello che ci rassicura è che alla fin fine gli apostoli non sono stati scelti perché migliori di noi, anzi! La loro semplicità e le loro domande, a volte davvero terra terra, ce li rendono sicuramente più vicini a noi. Concludo dicendo che, se non lo sapete, una delle doti per cui si vaglia la Santità di una persona è proprio l’ironia e l’autoironia, in quanto manifestazione della gioia di vivere data dalla presenza di Dio. Insomma, i musoni non ce li vogliono in paradiso! Senno sai che noia per tutta l’eternità?
PS: A proposito, per chi volesse farsi due risate, c’è la nostra pagina facebook in cui trovate meme e quant’altro!
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