Ditegli che il dottor Cooper ritiene che, l’impiego migliore del suo tempo, sia quello di utilizzare le sue rare e preziose facoltà mentali per strappare la maschera della natura, e contemplare il volto di Dio.

— Sheldon Cooper

Nintendo Classic Mini (NES Mini) – La recensione

Il retrogaming non è mai stato così… bello! 

NES mini

A luglio la Nintendo ha inaspettatissimamente presentato una nuova console molto particolare, e con un nome così lungo, Nintendo Classic Mini – Nintendo Entertainment System, da essersi guadagnata subito il nomignolo di NES Mini.

Non si tratta di una vera e propria nuova console, ma di un emulatore del NES con pre-caricata una selezione di trenta giochi della console originale. Nonostante esistano valanghe di emulatori che ormai per il NES funzionano benissimo (io utilizzo una Raspberry Pi 3 con Lakka, e va alla grande), la cosa ha fatto subito notizia, per un motivo molto semplice. Si tratta di un oggetto bellissimo.

La piccola console è infatti del tutto identica al NES originale (versione occidentale), in ogni singolo dettaglio ad esclusione dello sportellino per le cartucce, che rimane chiuso, e per le dimensioni, davvero piccine. Esiste anche, per la cronaca, il Nintendo Classic Mini – Family Computer, del tutto identico nelle caratteristiche, ma con la forma del FAMICOM, la versione giapponese del NES. In vendita solo in Giappone e, purtroppo, è già esaurito.

Inutile dire che l’ho prenotata su Amazon appena la hanno resa disponibile (nel frattempo sono andate esaurite anche le prenotazioni), e la aspettavo per domani. Per qualche motivo, però, Amazon la iniziata a distribuire in anticipo, e a me e a molti altri è arrivata… ieri.

L’unboxing del NES Mini

Non essendo tipo da unboxing registrato, e avendo i colleghi che non aspettavano altro che vederla, l’ho aperta subito in ufficio e ho scattato le foto come venivano anche a casa provandola, quindi dal punto di vista grafico questo post sarà un po’ arrangiato

Unboxing del NES mini

Il NES mini… e un coltellino svizzero come unità di misura

Aprendo la scatola, si vede immediatamente la piccola console. Nell’immediato fa una strana impressione a causa della sua leggerezza, ma che è costruita in maniera davvero molto solida. La scatola contiene anche il controller, un cavetto USB per l’alimentazione e un cavo HDMI. La console supporta due controller, e quello aggiuntivo è acquistabile a parte. Non è incluso alcun trasformatore, ma per l’alimentazione è sufficiente la presa USB per attaccare chiavette alla TV.

Montare tutto e collegarlo alla TV è semplicissimo, ed è la prima cosa che faccio una volta arrivato a casa. E l’accensione è fantastica: il pulsantino fa un piacevole click e rimane premuto fino allo spegnimento della console, un dettaglio che ho adorato.

Le funzionalità

Una volta accesa, la console presenta un’interfaccia un po’ affollata ma graficamente, ma dall’aspetto piacevolmente retrò. Scorrendo con la croce direzionale, è possibile selezionare uno dei giochi inclusi (elencati sul sito ufficiale). Sono presenti tutti i grandi capolavori caratteristici del NES, e si sente la mancanza di veramente pochi titoli.

Il NES mini installato sotto la TV

Si inizia a giocare con il NES mini

Premendo il tasto “su” della croce direzionale è possibile modificare alcune impostazioni, tra cui la modalità grafica con cui vedere il gioco. Si può giocare alla risoluzione originale, oppure trasformare il gioco in un più familiare 4:3, eventualmente con effetto “tubo catodico”. I titoli possono essere riordinati a piacimento.

Una volta scelto un gioco, basta premere “start” per aprirlo. Giocare è davvero un piacere. Il controller dà le stesse sensazioni dell’originale, e ha una risposta immediata. I giochi scorrono fluidi come non sempre avviene anche nei migliori emulatori, e l’upscaling è fatto molto bene. Unico fastidioso ostacolo è la lunghezza del cavo del controller, che costringe a star molto vicini allo schermo o ad allontanare la console dalla TV. Poco male se si usa il monitor del PC, pessimo se si usa un televisore.

I giochi possono essere interrotti in qualunque momento premendo il caro vecchio tasto “reset” posto sulla console. Il gioco interrotto comparirà in un riquadro alato sullo schermo, e potrà essere salvato su uno dei quattro slot disponibili per ogni gioco.

L'interfaccia del NES mini

L’interfaccia del NES mini

 

Il gioco potrà poi essere ripreso in qualunque momento, anche una volta spenta e riaccesa la console.

Conclusioni

Il NES Mini è davvero un bell’oggetto, insomma, tanto da vedere quanto da giocare. Mi aspettavo difetti grafici come l’upscaling malfatto e la scarsa naturalezza dei colori, ma non ne ho trovati. Dei cavetti più lunghi per i controller non avrebbero guastato, va detto. Sono però l’unico vero difetto. Diverse marche statunitensi hanno già presentato delle prolunghe, che speriamo arrivino presto in Italia.

Qualcuno lamenta anche l’impossibilità di aggiungere giochi. La realtà è che non è facile farsi venire in mente un gioco caratteristico del NES che manchi. Sono il primo a sostenere che esistano ottimi emulatori più espandibili, è senz’altro vero. Ma il dover sottostare a una selezione di giochi è un prezzo onesto da pagare, per un oggetto simile.

Sono decisamente soddisfatto dell’acquisto e… Spero in uno SNES Mini

Nes mini sotto la tv

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Commenti

3 Commenti

  1. Bello!
    Mi hai fatto venir voglia di comprarlo!

    Unica pecca (ma ci passiamo volentieri sopra): per mettere a confronto degli oggetti e mostrare le effettive dimensioni all’interno delle foto, si utilizza la banana!

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Author: Lorenzo Breda

Cultura cattolica: nato in una famiglia credente, il mio primo avvicinamento alla fede è stato del tutto naturale, fino al momento in cui il cristianesimo mi è diventato un qualcosa di non troppo comodo da vivere e ho dovuto davvero spiegare a me stesso le ragioni del mio credere. È cosí che mi sono davvero "convertito", da una fede per fiducia nelle persone che amavo, a una fede dovuta alla certezza che Dio mi ha creato ed è l'unico ad avere il manuale di istruzioni per farmi vivere una vita piena. Questo percorso è stato accompagnato da molte persone, grandi e piccole, che mi hanno donato tutto quello che io ora cerco di donare a chi mi è vicino nella vita e, talvolta, sul web. Cultura nerd: da sempre appassionato di tecnologia soprattutto informatica, ho preso la china del nerdismo spinto quando a questa passione si è aggiunta quella per i fumetti e il cinema d'animazione, e successivamente anche quella per alcuni videogiochi. Unitomi a una community online che è presto diventata un gruppo di amici, ho avuto modo di approfondire molte altre branche delle "arti mediatiche", e di lavorare ad alcuni progetti per dar loro il meritato risalto.

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