“Cogitor ergo sum”, sono pensato, dunque sono.

— Karl Rahner

Toradora! – Recensione

La migliore commedia romantica di sempre

Il mondo del romanzo leggero giapponese, meglio conosciuto come light novelRomanzo illustrato giapponese con le caratteristiche estetiche e lo stile di un manga. nonostante sia poco noto qui in Italia, ha in realtà ha avuto un notevole riscontro anche da noi, essendo molte le opere giapponesi di tale genere divenute in seguito manga e anime di successo. È stato così per innumerevoli anime, come ad esempio “The Slayers”, “Sword Art Online”, “La malinconia di Haruhi Suzumiya”, “Hyouka” e molti altri. Tutte serie ben sopra la media, perché tratte da romanzi di successo poi trasposti come anime e/o manga. Ovviamente da noi giungono sempre tramite uno di questi ultimi due medium. Pertanto solamente i più otakuAppassionati di cultura giapponese. finiscono per procurarsi le versioni originali di tali opere, spesso tradotte da appassionati che conoscono la lingua giapponese o dalle più reperibili traduzioni in inglese. Solo negli ultimi anni la J-POP sta pubblicando qui in Italia alcune delle light novel più famose.

La copertina del I volume della serie light novel

In particolare modo, ad aver avuto un notevole successo anche da noi, è la serie “Toradora!” scritta dalla bravissima scrittrice e sceneggiatrice Yuyuko Takemiya e illustrata da Yasu, che riprende lo stereotipo di coppia già usato in altri manga e litgh novel, quello della ragazza piccola, graziosa ma indomabile e del bravo ragazzo che, volente o dolente, si ritrova a farle da servitore o compagno di disavventure. L’abusato rapporto di amore-odio presente in molti dramaFiction giapponesi., amplificato all’ennesima potenza con situazioni assurde e paradossali che si protraggono per quasi tutto il racconto. La storia di “Toradora!”, tuttavia, si differenzia da altre opere a lei simili per la qualità dei contenuti e per l’alto livello di narrazione che riesce a raggiungere e mantenere fino alla fine. “Toradora!” è per l’esattezza uno “shōnen sentimentale”, ovvero una commedia romantica rivolta principalmente ad un pubblico maschile con le caratteristiche tipiche anche di un altro genere: quello degli haremStorie dove il protagonista maschile fa innamorare gran parte dei personaggi femminili, senza avere veri e propri rivali in amore.. Il tutto sullo sfondo di una tipica ambientazione scolasticaChe di per sé è un altro genere che delimita il racconto in determinati schemi.. Eppure, nonostante i limiti offerti da questa combinazione di generi narrativi, che spesso sconfina nel volgare o addirittura nell’ecchiStorie piccanti ed erotiche non esplicitamente pornografiche., l’opera ideata da Takemiya è capace di emozionare senza mai scadere nell’osceno, nell’inverosimile o in forzature che ne snaturino i personaggi per tenere in piedi determinanti espedienti narrativi. Anzi, lo sviluppo psicologico dei personaggi è per una commedia romantica di questo tipo davvero fin troppo ben fatto.

La Tigre e il Drago

Il titolo “Toradora!” deriva dal nome dei due personaggi principali. “Taiga” può essere traslitterato in inglese anche come tiger (tigre), che in giapponese si traduce in tora. La prima parte del nome di Ryūji, ryū, significa dragone in giapponese e la traslitterazione della parola inglese dragon è doragon

“Toradora!” è la storia di due diciassettenni, Taiga e Ryūji. La prima, Taiga AisakaNome altisonante e bizzarro... anche per un giapponese!, è una ragazza ricca e viziata, che a dispetto del suo aspetto angelico, minuto e delicato è in realtà dotata di un caratteraccio che mette in fuga la maggior parte delle persone con cui interagisce. Da qui il sopranome di “Tigre palmare”, perché feroce come una tigre ma di piccole dimensioni. C’è poi l’altro disadattato della situazione: il povero Ryūji Takasu che oltre ad essere il solito timido, innocuo e introverso della situazione, si rivela particolarmente sfigato anche nell’aver ereditato un paio di occhi torvi e intimidatori che lo portano ad essere scambiato per un delinquente o quanto meno frainteso come una persona poco raccomandabile, come invece lo era realmente il padre membro della Yakuza. Entrambi i personaggi, senza anticipare troppo la trama, hanno delle lacune familiari che sono all’origine delle loro difficoltà nell’affrontare la vita. Soprattutto di base ci sono la solitudine e l’incomprensione. Questo rende già “Toradora!” non così ‘inverosimile’ o scontato come invece risultano essere molte altre commedie dello stesso genere.

Il manga è tuttora disegnato da Zekkyō e si mantiene su alti livelli, perché costretto a confrontarsi con l’ottima versione animata terminata nel 2009

I due soggetti problematici, Taiga e Ryūji, finiscono entrambi nella stessa classe all’inizio del penultimo anno delle superiori; e per tutta una serie di strambe situazioni e coincidenze che da lì a poco inevitabilmente si innescano, si ritrovano a scoprirsi vicini di casa e a sviluppare un rapporto di amicizia piuttosto strano… Taiga scopre che Ryūji si è preso una cotta per l’iperattiva Minori Kushieda, l’unica amica della Tigre palmare, e sfrutta tale informazione per rendere il ragazzo suo servo personale. Ryuji da parte sua si scopre un bel po’ “crocerossino”, servizievole, si affeziona a Taiga e finisce per volerla davvero appoggiare. Taiga invece prova dei sentimenti nei confronti del rappresentante di classe Yūsaku Kitamura, l’unico amico di Ryuji, e cerca di farsi aiutare per avvicinare e conquistare il ragazzo. Naturalmente, come già si intuisce dal primissimo volume, il comportamento altruistico e disinteressato di Ryūji finisce per creare in Taiga un conflitto interiore piuttosto forte, perché, al di là dell’infatuazione per il perfetto Kitamura, la ragazza inizia lentamente ad innamorarsi dell’amico. Si aggiungono malintesi e fraintendimenti esilaranti che vedono Taiga e Ryūji scambiati fin dall’inizio per amanti dai propri compagni di classe, tra cui Minori e Kitamara che uniscono le forze per tenere insieme i due amici, situazioni paradossali che divertono come non mai e di cui non si abusa troppo per mandare avanti la storia.

Dall’infatuazione all’amore adulto

Una copertina dedicata all’ultimo episodio dell’anime, dove sono presenti i cinque personaggi più importanti. L’anime tutt’ora resta una delle migliori produzioni della J.C.Staff

Attenzione, spoiler alert!

Questo è in fondo il tema di “Toradora!”, il passaggio dalla cotta adolescenziale all’amore vero, oltre delle pretese amorose infantili che non ci permettono di conoscere la differenza tra un’infatuazione e una relazione autentica: l’amore vero parte da una conoscenza reale e da una conseguente profonda amicizia. L’arrivo di un altro personaggio, la bella e vanitosa Ami Kawashima, altra tsundere oltre a Taiga, sblocca la situazione in cui i due ragazzi si sono imbrigliati. Ami essendo attratta da Ryūji e non sopportando Taiga costringe quest’ultima a portare allo scoperto i sentimenti che nutre per l’amico. La storia naturalmente non si risolve facilmente e dura la bellezza di dieci e più volumi, sia come litgh novel che come manga (ancora in corso), mentre vanta una serie di 25 episodi più un OAVUn episodio speciale non trasmesso in televisione. nella versione animata, fino a quando (super sploier!) i due ragazzi si scopriranno innamorati l’uno dell’altra, con tutte le difficoltà che poi dovranno affrontare per stare insieme. Il finale, inoltre, non è nemmeno così scontato.

Un altro elemento importante è che ogni personaggio, anche il più secondario, gioca un ruolo fondamentale nella risoluzione della storia e risulta essere ben caratterizzato e fedele a se stesso fino alla fine. “Toradora!” inizia come una commedia divertente, ma nella seconda parte finisce per aver un tono più drammatico che, crescendo pian piano, capitolo dopo capitolo, non risulta affatto fuori luogo. La storia poi, cosa più importante, commuove molto perché ad essere messi in gioco non ci sono soltanto i conflitti interiori dei due protagonisti/antagonistiRyūji è il protagonista e Taiga, nei fatti, è l’antagonista. Ma si può vedere la storia anche da un punto di vista rovesciato, come in ogni storia d’amore ben scritta., ma di tutti i personaggi presenti nel racconto.

Scoprire e trovare l’amore puro

La scena del bacio tra Taiga e Ryūji è una delle più commoventi nella storia degli anime , che senz’altro contribuisce a idealizzazioni sane dell’amore

C’è qualcosa in questo mondo che nessuno ha mai visto. È morbido e dolce. Se venisse visto, sono sicuro che tutti vorrebbero averlo, ed è per questo che nessuno l’ha mai visto. Perché questo mondo l’ha nascosto davvero bene, in modo che sia difficile da ottenere. Ma verrà un giorno in cui verrà scoperto da qualcuno, e solo coloro che dovrebbero ottenerlo potranno trovarlo. Questo è tutto. ~ Introduzione al capitolo 1 del primo volume

Come accennato anche in uno dei nostri vecchi articoli, “L’amore puro nei manga”, “Toradora!” è una di quelle opere giapponesi in grado di offrire una visione dell’amore di molto nobilitata e innocente. Oserei dire “casta”. Questo perché Taiga e Ryūji trovano e vivono quello che, in fondo, è l’amore così come viene concepito dal Cristianesimo: due persone che nel momento in cui si scoprono chiamate ad essere l’uno per l’altra decidono di diventare un tutt’uno (Gn 2, 24) in quell’unione inviolabile che viene detta “matrimonio”. Bellissima è una delle scene finali dell’ultimo volume/episodio, dove dopo il primo bacio Taiga e Ryūji già si considerano “sposati”. È infatti l’amore sponsale, soprattutto nei suoi atti, qualcosa di sacro che deve essere vissuto in modo consapevole, senza mai essere offuscato da istinti ed emozioni passeggere. Infatti, Taiga e Ryūji sono due ragazzi feriti da una realtà familiare dolorosa, proprio perché entrambi i loro genitori hanno vissuto l’amore in modo immaturo ed edonistico. I due ragazzi, a modo loro, faranno “riparazioneUna vita affettiva diversa, che rimedierà ai peccati dei propri genitori.“.

Yuri Koigakubo: “Nella vostra vita tutti voi vi troverete di fronte a innumerevoli bivi, magari vorreste restare fermi o tornare indietro… ma sta di fatto che volenti o nolenti sarete costretti tutti a scegliere una direzione…”

Come sottolineato dal personaggio della professoressa YuriLa triste insegnate trentenne ancora single, che deve gestire la classe di Taiga e Ryūji., in concreto “Toradora!” la si può considerare la storia di un discernimento vocazionale: Taiga e Ryūji, pur restando dei ragazzi con un futuro per nulla delineato, decidono di restare insieme in vista del loro matrimonio.

Conclusione

Due tavole tratte dal manga tradotto in italiano. La scena in questione è particolarmente divertente, perché mostra Minorin convinta del fatto che Taiga e Ryūji siano fatti l’uno per l’altra

“Toradora!” è senza alcun dubbio una delle migliori commedie romantiche di sempre. Ammettiamolo, un’opera che naturalmente può essere apprezzata davvero solo se si ama questo genere, ma che discorre di amore e sentimenti in modo molto più profondo e adulto di quanto non si possa credere a un primo sguardo. Il voto di cinque stelle vale sia per la light novel che per l’anime e il manga, dove la storia ha delle lievi differenze ben congeniate che inducono i fan a procurarsi tutte e tre le versioni dell’opera. Esiste anche una visual novel di “Toradora!”, “Toradora Portable!”, prodotta da Namco Bandai Games, piuttosto ben fatta e tradotta in italiano.
Se quindi ancora non avete avuto modo di leggere o seguire “Toradora!”, beh… rimediate! E approfittatene, perché da parte di J-POP è ancora in corso la pubblicazione sia della light novel che del manga, quest’ultimo giunto in Giappone all’ottavo volume. C’è anche la versione animata che nel 2011 in Italia è stata ben doppiata e di cui si apprezzano le voci di Fabiola Bittarello e Simone Veltroni per Taiga e Ryūji, mentre per la versione giapponese la voce di Taiga è quella della nota doppiatrice Rie Kugimiya.

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2 Commenti

  1. Mamma mia, e io che pensavo da sempre che Toradora fosse una superficialata… beh dai che certi momenti siano un po’da pianto (tipo quando Taiga ha i complessi perché è piatta) me lo concederai. Però un pochino mi hai fatto rivalutare il rapporto tra i due protagonisti.

    La cosa triste forse è proprio che io abbia ritenuto idealizzato un rapporto simile, basato sul conoscere veramente una persona perché vedi e tocchi con mano il suo ambiente, la sua famiglia, condividi i momenti di ogni giorno… Ormai la gente vive talmente tanto di illusioni e fregature che quasi mi sembra impossibile quando vedo qualcosa del genere in un anime. Chissà, forse è proprio questa la nostra vocazione di Cristiani, cercare quel qualcosa di genuino e nascosto che tutti gli altri si perdono per fare gli idioti…

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  2. Lo scrive la proprio Yuyuko Takemiya all’inizio del romanzo: “C’è qualcosa in questo mondo che nessuno ha mai visto.” E “verrà un giorno in cui verrà scoperto da qualcuno…” La ricerca di qualcosa di adulto, non infantile. Per le sue caratteristiche, “Toradora!” è simile ad “Ano Hana”: un sentimentale drammatico, cioè adulto… camuffato da commedia scolastica!

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Author: Alex Pac-Man

Cultura cattolica: Affascinato dalle storie di Arda, ho cercato di capire perché Tolkien sostenesse che a essere immaginario è solo il tempo in cui sono ambientati i suoi racconti. Ho così iniziato un lungo cammino, che mi ha portato ad amare il Libro della Genesi e tutto ciò che riguarda la protologia, fino all'esperienza del percorso dei 10 Comandamenti di don Fabio Rosini. La fede cristiana è soprattutto un'esperienza di bellezza, ben lontana dall'ideologia e dall'emozionalità di chi la riduce ad un sterile atto di cieca convinzione. Cultura nerd: Le mie prime idealizzazioni furono plasmate dai capolavori di Shigeru Miyamoto, quali "A Link to the Past" e "Ocarina of Time", che, magari sarà azzardato dirlo, racchiudono in sé un po' tutta l'essenza del mito. Il mio essere un nerdone comincia dall'amore per la narrativa, per il fumetto e tutto ciò che porta alla storia delle storie.

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