A voi americani piace criticare gli altri perché vi fa sentire meglio. Se volete criticare forse dovreste guardarvi in uno specchio.

— Capitano De Santa

San Patrizio e la storia di re Miliucc che si gettò nel fuoco

Quando morire da pagano può costare le pene dell’inferno!

San Patrick, patrono d’Irlanda

Abbiamo appena passato l’anno giubilare della Misericordia, dove la Chiesa ci ha ricordato con forza quanto l’onnipotenza di Dio si manifesti proprio in questo: Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. (1Gv 1, 9). Non c’è motivo di dubitarne, Dio è sempre dalla nostra parte. Tuttavia siamo liberi e Dio vuole che lo amiamo liberamente, senza alcuna costrizione. Per questo esiste la possibilità del rifiuto di Dio: l’inferno.

La storia di San Patrizio che quest’anno mi appresto a raccontare su Cattonerd, sempre con un po’ di goliardia, per la festività del patrono dell’Irlanda, riguarda proprio questo tema: il rifiuto della salvezza.

Ritorno a casa

Dichu era probabilmente un Neutrale Buono… mentre il suo guardiano dei porci forse un cagasotto!

Orbene, alla fine del sacro viaggio, la nave del sant’uomo, carica di meraviglie d’oltremare e di tesori spirituali, giunse, in un porto idoneo nella ragione di Coolen, uno scalo a noi noto, chiamato Dee. Li gli si sembrò che nulla fosse più perfetto che riscattare prima di tutto se stesso. E da lì egli partì per le terre di settentrione, per andare da quell’uomo pagano di nome MiliuccIl padrone di Patrizio, quando questi fu fatto schiavo in gioventù., presso il quale era stato un tempo, in schiavitù, portandogli il corrispettivo rispetto doppio del prezzo della servitù, tanto terrena quanto celeste, per riscattare colui che è un tempo aveva servito come schiavo.

Poi girò la prua della nave verso un’isola orientale che, da allora fino ad oggi, porta il suo nome (Saint Patrick Island, al largo della costa di Dublino). Infine, lasciando Brega, territorio di Conaille e quello dell’Ulster alla sua sinistra, finalmente imboccò lo stretto di Brene. Egli e coloro che erano con lui sulla nave sbarcarono a Inber Slane, nascosero la loro navicella e percorsero un piccolo tratto, con l’intenzione di rimanere lì; furono trovati dal guardiano dei porci di un uomo di indole buona, sebbene pagano, il cui nome era Dichu, abitante lì dove ora vi è il granaio in cui è stato dato il nome dopo Patrizio.

Il guardiano dei porci, allora, ritenendoli ladri o predoni, andrò e lì indicò al suo padrone Dichu e lo fece precipitare su di loro che erano ignari. Egli, nel suo cuore, si era prefissato di ucciderli, ma vedendo il viso di San Patrizio il Signore lo convertì a buoni propositi, e Patrizio gli predicò la fede e in quel luogo credette a Patrizio primo fra tutti; il sant’uomo rimase con lui alcuni giorni. Ma volendo [il santo] andare subito a visitare il predetto Miliucc, portandogli il suo riscatto e così convertirlo alla fede in Cristo, lasciata la nave presso Dichu, prese per via di terra la direzione delle regioni di Cruid, finché giunse al monte di Miss, dalla quale montagna, molto tempo prima, quando serviva come schiavo, vide l’angelo VitoricoL'angelo che in gioventù aiutò Patrizio durante il periodo di schiavitù. lasciare la sulla pietra di un altro monte la propria impronta e ascendere al cielo davanti ai suoi occhi.

San Patrizio converte il guardiano

Miliucc e il diavolo

Quando Miliucc udì che il suo servo stava venendo a visitarlo per fargli accettare quasi con la forza e alla fine della sua esistenza un modo di vitaQuello cristiano. che non voleva, per non cedere al suo servo e da quello essere dominato, il diavolo l’istigò a gettarsi nel fuoco e ad incendiare ogni cosa che si trovava nella casa in cui un tempo egli fu re. Stando, dunque, San Patrizio nel predetto luogo – sul versante destro del monte Miss dal quale, al suo ritorno pieno di Grazia, ebbe una visione di quella regione in cui visse da servo e dove, da allora ad oggi una croce segnala il punto da cui vide quella zona – egli allora notò, proprio sotto i suoi occhi, il rogo del re.

Eh, nel testo non se ne fa menzione, ad ogni modo Miliucc “incendiando ogni cosa” condannò anche gli altri abitanti del suo palazzo!

La reazione di San Patrizio

Stupefatto per questa cosa rimase due o tre ore senza proferir verbo e, sospirando, gemendo e piangendo disse queste parole:

San Patrizio: “Io non so, Dio lo sa, quest’uomo e re, che si gettò nel fuoco per non convertirsi alla fine della sua esistenza e per non servire il Dio Eterno; io non so, Dio lo sa […].”

Poi, sempre in lacrime, ma con determinazione:

Spell Bestow Curse, Greater level 20, a discrezione del Game Master (Dio)!

San Patrizio: “[…], nessuno dei suoi figli siederà come re sul mio dominio di generazione in generazione. Inoltre, la sua stirpe sarà serva in eterno.”

E, detto questo, pregando e armandosi del segno della croce, tornò indietro fino alle regioni dell’Ulster per la stessa strada dalla quale era venuto e, ritrovandosi al campo di Inis, presso Dichu, lì rimase per molti giorni attraversando tutta la pianura, dove legò, amò e in quel luogo diede inizio alla crescita della Fede [in Iralanda].

Conclusione

Questa particolare storia di San Patrizio si colloca all’inizio del suo ritorno in Irlanda. Il primo pensiero di Patrizio è quello di tornare da colui che un tempo gli fu padrone, per fargli sapere che non soltanto lo aveva perdonato ma che desiderava condividere con lui la cosa più bella di tutte: la fede in Gesù Cristo. San Patrizio voleva dare a Miliucc la possibilità di entrare in relazione con Dio. Tuttavia la storia ha un finale tragico… perché l’uomo in questione era probabilmente ossessionato dal potere e dai vizi che gli usi e i costumi della vita pagana gli conferivano, preferendo così di gettarsi tra le fiamme e bruciare i suoi averi. Infatti, come riporta il testo de “L’apostolo rustico – Vita e miracoli di S. Patrizio d’Irlanda“, Miliucc non voleva essere dominato. Il solo linguaggio che accettava era quello che scaturiva dall’istinto di prevaricazione. Dunque, coloro che hanno qualcosa da difendere od a cui non possono rinunciare in nome della sicurezza, inutile dirlo, non sono fatti per entrare nel regno dei cieli.

Gesù: “”In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. Non ti meravigliare se t’ho detto: dovete rinascere dall’alto.”

Pertanto non indugiate oltre, se non siete ancora cattolici approfittatene e chiedete a San patrizio il suo aiuto in questa giornata speciale a lui dedicata. E, oltre a ciò, facciamoci tutti una bella guinness in onore del patrono d’Irlanda! Perché magari alcuni pagani non lo sanno (e anche alcuni cristiani), ma la vita cattolica è bella e va vissuta con lo Spirito giusto!

 

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Author: Alex Pac-Man

Cultura cattolica: Affascinato dalle storie di Arda, ho cercato di capire perché Tolkien sostenesse che a essere immaginario è solo il tempo in cui sono ambientati i suoi racconti. Ho così iniziato un lungo cammino, che mi ha portato ad amare il Libro della Genesi e tutto ciò che riguarda la protologia, fino all'esperienza del percorso dei 10 Comandamenti di don Fabio Rosini. La fede cristiana è soprattutto un'esperienza di bellezza, ben lontana dall'ideologia e dall'emozionalità di chi la riduce ad un sterile atto di cieca convinzione. Cultura nerd: Le mie prime idealizzazioni furono plasmate dai capolavori di Shigeru Miyamoto, quali "A Link to the Past" e "Ocarina of Time", che, magari sarà azzardato dirlo, racchiudono in sé un po' tutta l'essenza del mito. Il mio essere un nerdone comincia dall'amore per la narrativa, per il fumetto e tutto ciò che porta alla storia delle storie.

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