Frantumi – Recensione
Quando finiamo in pezzi, ma il cuore resta integro

Per chi conosce Rita Petruccioli, Sofia le somiglia non poco…
Una delle opere che più mi hanno colpito tra quelle presentate nell’ultimo ARF!Il festival del fumetto più importante di Roma. è sicuramente “Frantumi“, di Giovanni Masi e Rita Petruccioli, distribuita da Bao Publishing. Si tratta di una graphic novelUn romanzo grafico. Ossia, un fumetto! che oltre a vantare gli splendidi disegni a cui ci ha abituati la Petruccioli nei suoi libri illustrati – “Orlando innamorato e furioso“, “Christine e la città delle dame“, “Eneide“, “Miti romani” e molti altri ancora – ci offre un tema tutt’altro che facile da trattare adeguatamente.
Laddove la vita ci riduce in frantumi…
Per guarire dalle proprie ferite, bisogna prima capire cosa si è perso. Per accettare le proprie cicatrici, bisogna prima mettere insieme tutti i pezzi. Perché, dopo il dolore, siamo molto più della somma dei nostri frantumi.
La storia scritta da Masi affronta una delle tematiche da sempre più sentita dall’animo umano: l’accettazione del dolore. Per l’esattezza, è possibile restare se stessi anche quando la vita ci strappa qualcosa d’importante, riducendoci, così, in frantumi? Mattia, il protagonista di questa storia, vive il trauma della malattia della sua ragazza, Sofia. La storia inizia nel bar di una stazioneLa Stazione Termini. con uno scambio di messaggi, ricordandoci, oltretutto, che ormai i social sono un elemento determinante nelle nostre relazioni umane. Mattia digita sms, aspettando la sua bella Sofia per affrontare insieme le possibili conseguenze di quello che, probabilmente, potrebbe essere un tumore al seno.
Mattia sarà capace di sopportare il male che affligge Sofia? Sarà in grado di amarla come prima? L’attesa si rivela estenuante… Poi l’incidente scatenante del racconto: l’istante in cui il protagonista sente di non farcela e, conseguentemente, perde il suo equilibrio interiore. Il suo mondo cade letteralmente a pezzi e si risveglia in un’isola ignota, dove ogni cosa è ridotta in frantumi. Anzi, anche Mattia è privo di un pezzo importante del suo corpo: un frammento della sua testaScelta non casuale, essendo quello di Mattia un problema legato alla psiche. è andato perduto e non ricorda del tutto qual è il trauma che lo ha condotto in questo luogo misterioso. L’unica cosa che di cui è rimasto consapevole è il desiderio di ricongiungersi a Sofia.
Il segreto per ritrovare se stessi… o almeno per cominciare a farlo!
L’ambientazione in cui Mattia vive la sua avventura è assolutamente onirica e piena di metafore che inducono a leggere “Frantumi” con un pizzico d’attenzione in più. I personaggi che popolano la misteriosa isola sono tutte persone che lentamente stanno cadendo a pezzi, prive di speranze e quasi indifferenti gli uno agli altri.
Tuttavia Mattia riesce a stabilire un legame con Laila, una ragazza che lo accompagnerà per grande parte del suo viaggio. Laila all’inizio della storia non appare particolarmente altruista. Anzi, sembra anche lei, come il resto degli abitanti dell’isola, rassegnata a restare in un mondo ridotto in frantumi. Quindi non è possibile vedere in Laila una sorta di “Virgilio” o una guida, essendo anche lei smarrita e traumatizzata come Mattia. Ma per quanto Masi non desideri offrire una soluzione bell’impacchettata che sia valida per tutti coloro che hanno sperimentano una situazione del genere, quello che emerge dal racconto è ineluttabile: non ci si salva da soli. I due personaggi principali stabiliranno una relazione d’amicizia e cominceranno un viaggio insieme. Dunque anche Mattia contribuirà alla salvezza di Laila, che crescerà insieme a lui, ponendosi i medesimi interrogativi e percorrendo le stesse tappe.
I perduti… per sempre?

“Ah! Ma non c’è nessun Dio!”, “Sei solo di fronte a tutto questo…”, tutte frasi che mettono in luce l’infinito senso di solitudine che provano coloro che rinunciano alla speranza e si soffermano solo sulla sofferenza della perdita
Senza spoilerare troppo, una delle parti più suggestive del racconto è l’incontro dei tre abitanti dell’isola più vecchi e più frantumati. Mattia si rivolge a loro per avere un’indicazione o un qualsiasi indizio al fine di ritornare nel mondo reale. Il dialogo tra Mattia e questi tre cupi figuri di cui ormai è rimasta solo la testa si presta a diverse interpretazioni. Naturalmente su Cattonerd non possiamo non offrirne una che sia almeno legata allo spirituale. Cosa potrebbero rappresentare quei tre personaggi? Una possibile risposta: le persone che hanno rinunciato alla possibilità di ritornare in sé e di poter andare al di là del dolore che hanno subito. Usando un linguaggio volutamente cristiano, si può usare il termine “dannati”, naturalmente come sinonimo di “perduti per sempre”.
Non a caso, quando uno dei tre (la bambina) oserà andare contro corrente, proponendo a Mattia di ritrovare il suo pezzo mancante, gli altri due daranno di matto come degli ossessi. È una delle cose più inquietanti su cui il racconto può portare a riflettere. Ovvero, chi non trova la strada per “ricomporsi” o tornare in sé diventa parte di quel male che ha subito e si chiude in un dolore irrazionale. Anzi, ostacolerà anche gli altri intorno a sé, odiando la speranza altrui.
Conclusione
Inutile dirlo, Rita Petruccioli è stata da parte di Masi una scelta perfetta, che unita al suo ritmo e alla sua scrittura di sceneggiatore hanno dato vita a un’opera che appaga sia per la narrazione che per il comparto grafico. La Petruccioli è al suo primo fumetto, eppure è stata capace di rendere i tre personaggi principali espressivi e ben caratterizzati come ben pochi fumettisti sono in grado fare. Ma soprattutto, al di là dei giudizi tecnici che si possono continuare a formulare riguardo lo stile di questa graphic novel, “Frantumi” offre una riflessione importante che come lettore di quest’opera considero tutt’altro che opinabile: ci piaccia o no, la vita ci ridurrà spesso in frantumi ma se manterremo almeno il nostro cuore integro, statene certi, ritroverete sempre la strada di casa. E, fate attenzione, la casa non è un luogo fisico, ma le persone che più abbiamo a cuore.
Commenti da facebook
24 Luglio 2017
Quando ci fate la recensione di Spiderman Homecoming e Wonder Woman?
28 Luglio 2017
Eh, “Spiderman Homecoming” e “Wonder Woman” hanno meno spunti spirituali da tirare fuori, ma volendo posso darmi da fare e sfornare due recensioni solo sull’aspetto tecnico.
29 Luglio 2017
Beh non sarebbe male! Diciamo che in realtà mi sarebbe piaciuto un articolo sulle tematiche del personaggio di spiderman in generale e quali spunti spirituali/morali possa offrire, e quanto (o se) essi siano presenti in questa ultima incarnazione cinematografica. Non so, vedi te che tipo di articolo preferisci scrivere, in generale mi piacerebbe una tua opinione su uno di questi film!
30 Luglio 2017
Sei stato esaudito: http://www.cattonerd.it/2017/07/30/spider-man-homecoming-recensione/
30 Luglio 2017
Ma sei il numero 1!
Vado subito a leggere!