San Patrizio VS Druidi
San Patrizio festeggia la Pasqua e sconfigge i druidi!

Vetrata di San Patrizio situata in St. Aloysius Church and Parish Center
Oggi forse siamo un troppo presi dal voler dialogare con tutto e tutti ad ogni costo per amor del quieto vivere o quasi per partito preso, eppure in passato credere in una cosa piuttosto che in un’altra era questione di vita o di morte. Fate attenzione, non si trattava necessariamente di fanatismo, ma di decidere fermamente da che parte stare, nella piena convinzione (o consapevolezza?) che fosse in atto una guerra non esclusivamente terrena, bensì anche ultraterrena. Credo sia uno dei punti forti di telefilm come “Vikings“, a mio avviso molti più coinvolgenti dei vari “Game of Thrones“, dove si racconta la storia di quel mondo lontano, agli inizi del periodo storico detto “MedioevoMa come facciano mille anni ad essere un periodo “transitorio”, cioè di mezzo, può crederlo solo il più egocentrico degli illuministi.” senza fare l’errore di eliminare la parte più suggestiva dello spirito di quel tempo: la battaglia tra Cristo e gli dei pagani, tra i santi o i campioni del Cristianesimo e i druidi, i barbari, i pagani e gli stregoni, ma sopratutto tra due tradizioni, quella cristiana e quella pagana, in antitesi. Cose che oggi ci appaiono lontanissime, in realtà ancora molto sentite in quello che noi occidentali definiamo con un pizzico di superbia “terzo mondo”. Basta farselo raccontare dai missionari che cercano di portare il Vangelo nelle zone più sperdute della terra, dove si vive ancora tutto in questa dimensione, per così dire, “trascendenteChe supera la vita terrena.” e radicata in tradizioni antichissime, a volte inconciliabili con la fede cristiana.
Quando Patrizio celebrò la Pasqua… nell’Irlanda del IV secolo!
Quest’anno vi raccontiamo in modo più esteso la grande battaglia tra San Patrizio e i druidi di re Loiguir. La storia è molto lunga, ma abbiamo riportato le parti più fondamentali.
In quei giorni si avvicina la Pasqua, la prima offerta da Dio in Egitto e festeggiata in questa nostra isola come in Genesseon è celebrata; e tennero consiglio sul dove questa prima Pasqua fra i pagani, ai quali Dio lo aveva mandato, si dovesse celebrare; e, dopo molti consulti, su questa cosa, alla fine San Patrizio, divinamente ispirato, decise:
Quello era il capo del paganesimo e dell’idolatria, perché non potesse più a lungo durare e, come dice il salmista, affinché [Patrizio] fracassasse la testa del dragone [e conficcasse] l’invitto cuneo [del Vangelo] nella testa dell’idolatria, così che non potesse ancora emergere contro la fede di Cristo; [questo] grazie al martello dell’opera coraggiosa nella fede, ottenuta dalle mani di San patrizio e dei suoi. E così fu fatto.
Il Fuoco Divino che scosse i pagani
Migrarono da campo Inis, navigando verso destra lasciando tutte le cose nella pienezza del ministero che erano prima di lieve peso finché, dopo un buon e tranquillo viaggio, sbarcarono nel porto di Colpdi e, ormeggiatevi la nave, proseguirono a piedi verso il predetto Campo Massimo dove giunsero, a sera, al palazzo [edificato da]gli uomini di Fecc che, come le tradizioni tramandano, erano la gente, cioè i servi, di Feccol Ferchertni, uno dei nove maghi-profetiUno dei ruoli demandati dai druidi. di Breg. Essi piantarono lì il tendaggio e Patrizio con i suoi celebrarono debitamente i voti pasquali e il sacrificio di lode con devozione spirituale al Dio Altissimo, secondo le parole del profeta.Deuteronomio 16, 1-3..
Così, in vero, accadde in quell’anno di una solennità pagana celebrata dai gentili con molti incantamenti, qualche rituale magico e altre superstizioni idolatriche, con la riunione di re, satrapi, duchi, principi e maggiorenti del popolo; inoltre maghi, incantatori, aruspici, inventori e sapienti di ogni arte e maestria chiamati, come un tempo dall’antico sovrano NabucodonosorQuanto è relativo a Nabucodonosor, la sua corte e i suoi maghi, lo si trova in Daniele 1, 1-21; 2, 1-13., ora re del Loiguir a Tara, la loro Babilonia. La stessa notte in cui San Patrizio celebrava la Pasqua essi festeggiarono la loro festa pagana. Vi era tra essi una vecchissima e importante tradizioneUna festa di transito dedicata al dio Beltine.: per editto era proibito a chiunque, sia che vivesse in terre lontane, sia in terre vicine, di accendere fuochi in quella notte prima che ciò avvenisse nella reggia, cioè nel palazzo di Tara, altrimenti avrebbe perso la vita sua e della propria gente. Così San Patrizio per celebrare la Pasqua accese un fuoco divino assai luminoso e benedetto che, rifulgendo nella notte quasi dappertutto, fu scorto da tutti gli abitanti della pianura. Così accade anche a Tara fosse visto e, notandolo, tutti lo guardassero e ne rimasero meravigliati. Il [supremo] re, convocati gli anziani e i principi nobili, disse loro:
La profezia del druido
Tutti risposero di non conoscere chi avesse fatto quella cosa, ma Feccol Ferchertni prese la parola a nome dei maghi-profeti:
Quando re Loiguir udì queste cose, fu grandemente turbato come un tempo Erode, e con lui tutta la città di Tara e, rispondendo, disse:
Equipaggiati dunque trentanove carri secondo la tradizione degli dei, e presi con sé i due druidi migliori fra tutti nel frangente, cioè i due noti Lucetmail e LochruBeh, livello 10+!!!., verso la fine di quella notte, Loiguir uscì da Tara e si mise in direzione della dimora degli uomini di Fecc e, come erano d’accordo, cavalli e uomini girarono la faccia a sinistraGesto compiuto per ottenere il favore degli dei.. Mentre andavano, a nome dei maghi Feccol Ferchertni disse al re:
E, rispondendo, il re disse:
E giunsero nel predetto luogo, scendendo dai carri e smontando dai loro cavalli, senza entrare nel luogo circondato di luci, ma sedendosi nelle vicinanze.
San Patrizio le suona di brutto ai Druidi
San Patrizio venne convocato dal re fuori del luogo illuminato; e i druidi dissero ai loro:
Così San Patrizio, alzandosi e vedendo i loro numerosi carri e cavalli, decantando in modo sconveniente i versi del salmista con le labbra e con il cuore “Vennero i carri e con i cavalli, noi, invece, cammineremo nel nome del nostro Dio” (Salmo 20, 8-10), andò verso di loro. Essi non si alzarono al suo arrivo ma uno solo, aiutato da Dio, non volle obbedire ai predetti maghi, cioè Ercc figlio di Dego, le reliquie del quale sono ora adorate nella città chiamata Slane, che si drizzò: Patrizio lo benedì ed egli credette nel Dio Eterno. Quelli cominciarono a disputare, ma a un certo punto il mago di nome Lochru ebbe la sfrontatezza, al cospetto del santo, di sminuire la fede cattolica con parole arroganti. Allora San Patrizio, guardandolo con occhio torvo, allorché ebbe proferito tali parole, come un tempo Simon Pietro, così con sicura potenza e grande clamore, confidandosi con il Signore disse:
A queste parole, il druido fu alzato in aria e di nuovo precipitato giù, dove il cervello gli si spappolò contro una pietra davanti a loro; e i pagani furono presi dal timore.
Confusione, oscurità e terrore

Un dipinto di San Patrizio che evangelizza il re d’Irlanda si trova nella Basilica di Nostra Signora della Vittoria a Lackawanna vicino a Buffalo, NY. (Foto di Lawrence OP su flickr)
Sì, per concludere lo scontro altri due “spells” da chierico, o quasi, ci stavano tutti!
Il re e il suo seguito erano irati con Patrizio; per questa cosa volevano ucciderlo e disse:
Immediatamente calarono le tenebre [che generarono] un orribile moto dell’anima e gli empi combatterono fra loro insorgendo gli uni contro gli altri; venne anche un grande terremoto che deviò gli assi dei loro carri e li spingeva con forza: cocchi e cavalli si sfrenarono per la pianura finché pochi di loro, mezzi morti, scapparono sul monte Monduirn. Per questa piaga, davanti al re a causa della maledizione di Patrizio per le sue parole, morirono sette uomini, alla fine erano rimasti solo quattro superstiti: lui stesso, sua moglie e altri due scoti, fortemente terrorizzati. La regina, avvicinandosi a Patrizio, gli disse:
E il re venne, costretto dal terrore, si genuflesse davanti al santo e finse di adorare ciò che non voleva. Dopo che si furono separati, allontanatosi di pochi passi, il re apostrofò San Patrizio con parole false manifestando l’intenzione ucciderlo in qualche modo. Patrizio, tuttavia, conoscendo i pensieri del cattivo re, benedisse nel nome di Gesù Cristo i suoi compagni, otto uomini e un ragazzo, e andò verso il re. Il sovrano lì contò mentre venivano, e all’istante scomparvero alla vista dei suoi occhi mentre i pagani videro come otto cervi e un cerbiatto, dirigersi verso la foresta. E re Loiguir, mesto, timoroso e coperto di vergogna, all’alba ritornò a Tara con i superstiti.
Il banchetto pasquale
Il dì seguente, cioè il giorno di Pasqua, il santo, i principi e i druidi banchettavano con Loiguir. […] Lucetmail, che aveva partecipato allo scontro notturno, era ansioso [di morire… ehm,] di combattere contro San Patrizio; e come ne ebbe l’opportunità, mentre gli altri non guardavano mise un po’ di veleno nella coppa di San Patrizio per vedere che avrebbe fatto. E accorgendosi San Patrizio del tipo di prova cui veniva sottoposto, alla presenza di tutti benedisse la sua coppa: il liquido si trasformò come in ghiaccio e, rovesciando il bicchiere, cadde solo la goccia immessa dal druido e subito dopo, benedetto il calice, il liquido ritornò al suo stato solito e tutti rimasero stupiti.
Ne seguì uno scontro – che abbiamo già raccontato più di qualche San Patrizio fa, e il santo e il druido si scontrarono, mettendosi alla prova nelle rispettive fedi. Ne seguirono molti prodigi sconvolgenti, tra cui una prova del fuoco, dove Lucetmail perì… il sovrano fu grandemente irato contro Patrizio per la morte del suo druido e stava per irrompere su di lui.
Il re si impaurì fortemente, il suo cuore si commosse e tutta la città con lui. Allora riuniti gli anziani e tutti i componenti del suo senato, re Loiguir disse:
E, accintosi a dar ascolto al parere dei suoi, in quel giorno credette e si convertì al Signore Dio Eterno, e in quel frangente molti altri credettero.

Una statua di San Patrick situata a Clew Bay nella contea di Mayo, sulla costa occidentale dell’Irlanda, per fare escursioni sui pendii rocciosi di Croagh Patrick, una montagna associata a San Patrizio. Una tradizione che per 1500 anni ha contribuito a legare identità cattoliche e irlandesi così strettamente da renderli quasi indistinguibili. Definita “la salita più pericolosa dell’Irlanda”, i pellegrini affrontano i sentieri ben consunti per raggiungere una piccola cappella in vetta.
Conclusione
Un racconto classico in cui Patrizio oppone alla sete di potere dei pagani l’Onnipotenza di Dio. La cosa che si può notare è che un cuore duro come la pietra può essere commosso più facilmente dopo qualche bella batosta! Sì, non è il tipo di racconto a cui oggigiorno siamo abituati sui santi, nonostante la storia sia piena di scontri aperti tra uomini di Dio e servitori del nemico, tra santi e pagani, tra cristiani e infedeli, tra cattolici e massoni. Perché qualche volta, ci piaccia o no, non resta che combattere! E poi, se si è ancora tutti interi, non rimane che brindare con una bella guinness.

Buona festa di san patrizio a tutti! Anche da parte di Darth Vader… che preferisce il lato oscuro della birra
Fonte
Commenti da facebook
23 Marzo 2018
“Oggi forse siamo un troppo presi dal voler dialogare con tutto e tutti ad ogni costo […] che fosse in atto una guerra non esclusivamente terrena, bensì anche ultraterrena.”
Sai, pare quasi che Cristo ci abbia detto che siamo tutti fratelli e che dobbiamo amare il nostro prossimo indifferentemente, soprattutto evitando le guerre terrene che sono assolutamente il mezzo più sbagliato e perverso di “portare la parola di Dio” (se intendi un conflitto “a parole” è un discorso, là posso essere assolutamente d’accordo che certi valori vadano difesi)!
Detto ciò, posso essere d’accordo che non sia sempre il caso di scendere a patti con altri ideali, e che si debba sostenere con fermezza la propria fede e tutto ciò che porta con se, ma fate attenzione ai termini o fate passare veramente cose sbagliate che non c’entrano!
23 Marzo 2018
È dunque questo il messaggio di San Patrizio in questa storia? Imporre la propria religione utilizzando i superpoteri divini per uccidere gente?
Spero che tu abbia un’ulteriore spiegazione perché messa così è veramente deludente, e lo dico da Cristiano…
28 Marzo 2018
Comunque è una storia da leggersi un con un pizzico di ironia, per la miseria! XD Poi boh, sarò strano io… ma non mi reputo affatto più cristiano dei nostri antenati che per difendere la nostra identità sono scesi in guerra o hanno fatto proselitismo agguerrito contro i barbari o i mori che un giorno si e l’altro pure saccheggiavano i villaggi cristiani e stupravano chiunque capitasse loro a tiro. Vabbè, nei fatti senza la risolutezza di San Patrizio l’Irlanda cattolica non ci diventava. Sarebbe un po’ come pretendere di porgere l’altra guancia (esempio poi volutamente paradossale e non da prendere alla lettera!) a dei satanisti che sacrificano esseri umani e/o animali, tanto erano pericolosi i pagani dell’Europa del Nord dell’Alto Medioevo. Anzi, di più. Ma faccio un altro esempio concreto, fuori dai sofismi cattobuonisti: in questi giorni un mio amico, per la veglia di Pasqua, si vuole far battezzare, ma la famiglia profondamene islamica crede che se ciò avverrà l’intera sua stirpe si dannerà e sarà punita da Allah. Ora questi qua hanno prenotato l’aereo per essere qui in Italia a Pasqua in modo da entrare in chiesa per minacciarlo o quanto meno “persuaderlo” a non “tradire Allah”. Cristianamente parlando cosa devo fare? “Porge l’altra guancia” e lasciare che non battezzino il mio amico, perché secondo alcuni siamo tutti fratelli a prescindere?! Eppure un certo Gesù disse: “Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.” E si diventa fratelli solo nel Battesimo, come insegnato dal Catechismo della Chiesa Cattolica.
30 Marzo 2018
Alex, tu hai assolutamente ragione, ma quel che dici va preso con i guanti da forno e le pinze da camino: è vero che se vieni attivamente attaccato da gente senza scrupoli come barbari assassini e stupratori o satanisti ti devi difendere, però “scendere in guerra per la religione” non è assolutamente una cosa nobile (a meno che non ti attacchino e ti ritrovi costretto a combattere per difenderti). Un musulmano, un pagano o quant’altro sono anch’essi figli di Dio, anche se lo rifiutano nel proprio cuore, quindi ovvio che nel caso del tuo amico è cosa giusta fronteggiare i suoi familiari che vogliono impedirgli di convertirsi, però ad esempio andare in terra loro e ammazzarli per farli convertire non sarebbe la stessa cosa…
Probabilmente la pensiamo ugualmente, volevo soltanto metterti un po’in guardia sull’uso della parole che purtroppo vengono utilizzate spesso e volentieri in modo contorto da chi vuole far passare messaggi sbagliati e ingannare…
Riguardo la storia di San Patrizio, sinceramente penso sia in linea con tutto ciò; lui stava pacificamente celebrando la Pasqua e l’esercito del sanguinario Re nemico è andato a farlo fuori, al ché Dio l’ha difeso dalla loro violenza. Legittima difesa.
21 Maggio 2018
No dai, nella storia San Patrizio lo fa volutamente per istigare i pagani e far capire loro che il Dio dei cristiani è quello vero, autentico. Anzi, non c’era in San Patrizio e nelle tante leggende riportate sul santo patrono d’Irlanda la paura di “offendere” l’idolatra (il pagano), così come San Francesco d’Assisi non andò in Terra Santa per “dialogare”, ma per benedire i crociati e per convertire il Sultano con la prova del fuoco. Era nella mentalità antica difendere la verità anche a costo di rimetterci la pelle e, sopratutto, di non scendere mai a compromessi con una cultura in antitesi con la propria. Il pensiero medievale pone Maometto all’Inferno, pensiero non solo di Dante ma del cristiano comune di quell’epoca. Noi siamo in una situazione diversa e forse facciamo anche bene a essere più attenti o più “diplomatici”, aperti al dialogo, ecc…, ma quando ci si cala in una narrazione medievale ci si deve immedesimare con persone che avevano validi motivi per vivere il Cristianesimo in modo diverso dal nostro. Il periodo detto “Medioevo” è affascinante proprio per questi scontri di civiltà, dove nessuno scendeva mai a compromessi con nessuno. O quanto meno, il compromesso era cosa rara, spesso controproducente.
30 Marzo 2018
Ma, se non sbaglio, la dottrina cattolica afferma che non esiste solo la figliolanza di carattere spirituale,la quale viene ottenuta tramite il battesimo, ma anche la figliolanza di carattere naturale, nel senso che tutti noi esseri umani, in quanto discendenti di Adamo,credenti e non credenti, siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio, ed in noi tutti é presente la medesima inclinazione al male e all’errore. Per questo mi é intollerabile pensare che un battezzato abbia assai piú dignità di un pagano (anche se quest’ultimo dovesse rifiutare la conversione).
31 Marzo 2018
Un battezzato non ha più dignità di un pagano in quanto persona. Un battezzato è **ontologicamente** diverso da un pagano, perché è innestato in Cristo, in lui scorre come linfa la stessa vita di Gesù, lo Spirito Santo. Come dice don Fabio Rosini, Dio ha cominciato con noi per continuare con gli altri. Non è merito nostro essere stati battezzati, ma non possiamo non desiderare che tutte le persone a noi care lo siano, se sappiamo davvero cos’è il battesimo…vuoi mettere essere uno con Cristo? avere parte nella Trinità? robetta?
1 Aprile 2018
Scusami, non vorrei apparire irritante perché non é assolutamente mia intenzione, ma quindi la conclusione sarebbe che, nonostante tutto, esistono “ontologicamente” battezzati di serie A con piú diritti e pagani o non battezzati di serie B, i quali hanno meno diritti proprio perché nell’errore? Se è così mi dispiace, ma il concetto continua a suonarmi intollerabile.
1 Aprile 2018
Neanche io voglio essere irritante, ma faccio fatica a capire la tua posizione. Non si tratta di avere o non avere diritti. Essere uniti a Cristo non è un diritto, è un dono gratuito che si riceve. E’ un dono che comporta anche una grande responsabilità e lo si può senz’altro sprecare, ma non c’è dubbio che ti rende ontologicamente diverso da chi questo dono non lo ha (ancora) ricevuto.
Forse la tua preoccupazione riguarda la possibilità di salvezza eterna per i non battezzati. Ma questo problema lo ha già risolto Gesù quando ha spiegato quale sarà il criterio del giudizio: “avevo sete e vi avete dato da bere, ero nudo e mi avete vestito,…”. Se leggi quel brano del Vangelo (Mt 25, 31-46) ti accorgi che il criterio per la salvezza eterna non ha a che fare direttamente con l’essere battezzati, molti dei salvati dicono chiaramente di non conoscere neanche il Signore.
Tolto di mezzo il dubbio sulla salvezza eterna, ribadisco che non è la stessa cosa essere battezzati, essere parte del corpo di Cristo che è la Chiesa, essere uniti alla Trinità, non avere più il peso del peccato originale (se non come residua tendenza al male), parteciparte del corpo e del sangue di Cristo nell’Eucaristia oppure non essere battezzati, non essere parte del corpo di Cristo etc etc.
2 Aprile 2018
Non preoccuparti, non sei stato/a affatto irritante. Anzi hai ragione, forse avrei dovuto spiegarmi meglio. Dunque, il mio dubbio non verteva tanto sul destino dei non battezzati nell’aldilà quanto, piuttosto, sul rapporto che dovrebbe esserci tra un battezzato e un non battezzato. Nello specifico, quest’ultimo possiede valore e dignità solo in quanto potenziale “figlio di Dio”? Se non volesse abbracciare la fede, nonostante una continua predicazione, cessa di possedere dignità e valore agli occhi di un credente battezzato? Puó, perció, esistere un legame di stima, di amicizia o, ancor di piú, amore profondo tra un battezzato e un non battezzato (pagano o di altro genere) che comunque non intende convertirsi? Oppure l’unica forma d’amore ammissibile é solamente la predicazione del Vangelo?