The Seven Deadly Sins – Nanatsu no taizai – Recensione
“Il Bene è male e il male è Bene”… o no?
Più che una vera e propria recensione si propone una riflessione su questa frase delle tre streghe di MacBeth. Parliamo del fatto che negli ultimi tempi il concetto di bene e male sono diventati nebulosi per colpa di un nichilismo e un individualismo che porta spesso a pensare che il bene sia il male e, di fatto, il male sia bene.
Vogliamo portare come esempio il famoso anime/manga di The Seven Deadly Sins – Nanatsu no taizai, tradotto: “I sette peccati capitali“. Beh, il titolo chiama subito in causa noi di Cattonerd.
Come in molte narrazioni odierne quello che sembra mostrare un “sentimento umano” in fondo nobile, è in realtà un modo per giustificare le proprie debolezze o, nel peggiori dei casi, nefandezze. Questo perché, ahimè, alla gente piace, soprattutto al pubblico occidentale.
In “The Seven Deadly Sins – Nanatsu no taizai” i protagonisti sono appunto l’incarnazione dei sette peccati capitali, che per chi non li sapesse sono: Ira, Avarizia, Invidia, Superbia, Gola, Accidia e Lussuria.
Non vi verrà anticipato nulla della storia (dunque, NIENTE SPOILER!), ma chi non ha ancora visto la serie e ha intenzione di guardarla forse è meglio che legga questo articolo in un secondo momento.
Bene, dopo l’allerta spoiler vi introdurrò nel mondo di: “Nanatsu no taizai”.
Un mondo di “Cavalieri sacri”… ma non dello zodiaco!

I sette protagonisti… ognuno con il suo “vizietto”!
Il mondo di “The Seven Deadly Sins – Nanatsu no taizai” è costruito su ordini di cavalieri, chiamati per l’appunto “Cavalieri sacri” o “Paladini”. Essi dotati di poteri straordinari a seconda del loro rango. I più forti possiedono infatti una forza sovrumana e ognuno di loro ha caratteristiche uniche e speciali. C’è chi usa il potere dei fulmini, chi del vento. Infatti in “The Seven Deadly Sins – Nanatsu no taizai” ogni Cavaliere sacro ha due caratteristiche importanti: la forza, quella che permette gli attacchi fisici. E la magia, quella che permette gli attacchi magici. Ognuna di queste caratteristiche ha un numero che ne calcola la forza di ognuna e facendone la somma. Ad esempio se un paladino ha forza parti a 400 e magia parti a 600 avrà una forza complessiva di 1000. Vabbè, qui è chiaro il riferimento al mondo fantasy inteso un po’ come un videogioco. Che novità!! XD
Ora, c’è un ordine di cavalieri, considerati i più forti della Britannia, ognuno dei quali rappresenta uno dei sette peccati capitali per via di una loro colpa commessa nel passato. Il gruppo fu tuttavia sciolto dopo aver ordito apparentemente una cospirazione allo scopo di rovesciare il regno di Lionesse, uccidendo l’allora Gran Cavaliere Sacro, Zaratras. La loro presunta sconfitta avvenne per mano dei Cavalieri Sacri del regno. I sette si dispersero e su di loro venne messa una taglia, ma col passare del tempo iniziò a girare voce che in realtà questi sette guerrieri leggendari fossero ancora in vita. Dieci anni dopo, i Cavalieri Sacri organizzano un colpo di Stato catturando il re, diventando così i nuovi governanti tirannici del paese.
E la storia… comincia!

Elizabeth è la “classica” principessa con una quarta abbondante di reggiseno…
ElizabethNo, non è Lady Elizabeth de 'Cavalieri dello Zodiaco!' XD., la figlia più giovane e carina del re, non ha quindi altra scelta che fuggire dal castello reale e mettersi alla ricerca dei Seven Deadly Sins, con la speranza che siano davvero ancora vivi e che siano disposti ad aiutarla.
Ed è qui che inizierà l’anime/manga di Nakaba Suzuki, con Elizabeth che, camuffata da un cavaliere di ferro arrugginito, si ritroverà stanca dalla fatica di portare tutti quei pezzi di ferraglia addosso in un bar dove incontrerà il capitano dei sette, nonché peccato d’ira: Meliodas.
Aggirando la storia di “Seven Deadly Sins”, c’è da considerare che effettivamente i sette sono i buoni, mentre la maggior parte dei cavalieri sacri hanno scopi malvagi. Nella prima stagione, infatti, la storia procederà con la ricerca dei restanti sette peccati da parte di Elizabeth e Meliodas. E saranno proprio i cavalieri sacri a mettergli i bastoni tra le ruote, scatenano tempeste di insetti per uccidere in massa la popolazione che sarà salvata dal peccato d’ira di Meliodas e d’invidia Diane all’ultimo minuto.
Mentre nella seconda stagione, una volta che tutti i peccati saranno finalmente radunati e insieme, si ritroveranno a combattere contro i dieci comandamenti! Anche essi malvagi comandati da colui che è il re dei demoni!
Scambio di ruoli… che novità! XD

Gilthunder contro Meliodas… qui si mi astengo dal commentare per non rovinarvi uno dei pochi colpi di scena della storia
I sette peccati capitali sono: Meliodas (ira), Diane (invidia), Ban (avarizia), King (accidia), Gowther (lussuria), Merlin (gola) e Escanor (superbia).
Mentre i dieci comandamenti sono:
Zledris, il comandamento della pietà; Estarossa, il comandamento dell’amore; Monspeet, il comandamento della reticenza; Derrieri, il comandamento della purezza; Gloxinia, il comandamento del riposo; Drole, il comandamento della pazienza; Melascula, il comandamento della fede; Galand, il comadamento della verità; Fraudrin, il comandamento dell’altruismo; Grayroad, il comandamento della pace.
Tutti sotto il comando del Re dei Demoni!
Sembra assurdo e forse stupido parlarne. Qualcuno potrebbe dire: “Ma è solo un anime!” Eppure uno shōnen, ossia un anime/manga per una fascia media di etàI ragazzi., porta alla luce argomenti che scambiano il male con il bene e il bene col male, contribuendo ad una confusione sul discernimento già bella astrusa di suo per i tempi che corrono.
Il fatto che siano i sette peccati mortali il Bene e che i Dieci Comandamenti siano il Male porta già alla mente una società futura (o già bella che presente?) dove vince l’ideologia che il bene sia male e il male il bene. In pratica, un rifiuto della realtà dove ognuno se la suona e se la canta. Che le parole delle streghe di MacBeth si stiano trasformando nella realtà?
Si può avere l’impressione che più che tentare di realizzare una serie originale con lo scambio dei ruoli tra bene e maleCosa trita e ritrita, ma forse Nakaba Suzuki non lo sa..., l’autore di “The Seven Deadly Sins – Nanatsu no taizai” abbia realizzato un’opera che, se pur leggera, abbia un po’ l’intento giustificare il peccato o la soggettività del bene. Ora siamo su Cattonerd e di metterci a fare i bacchettoni non ci interessa un granchéPer quello abbiamo già un mare di siti cristiani illeggibili!!!, ma siamo pur sempre (+ o -) anche noi cattolici! XD E non possiamo recensire un anime/manga che affronti questioni come quelle del peccato, del bene e del male senza dire quanto meno la nostra. Dunque la serie è (quasi) godibile, ma tutt’altro che profonda e ben riuscita sul piano filosofico-religioso. Cioè, non c’è un’interpretazione che possa permetterci di dire: vabbè, suvvia, alla fine c’è un bel messaggio di fondo. Sì, l’amicizia, il lavoro di squadra, il non giudicare dalle apparenze, andare al di là dei propri limiti… ma, onestamente, è tutta roba che trovate anche nel più mediocre degli shonen. Quindi la confusione su ciò che sia bene o male, beh, in questo anime/manga resta un “problema”.
Un esempio bello pratico su chi avesse dei dubbi in tal senso, cioè sul fatto che anche i nostri peccato possono essere la nostra forza, lo possiamo fare davvero facilmente: immaginatevi sposati con una persona iraconda, tirchia, invidiosa, spocchiosa, ingorda, pigra e infedele… beh, questo è il motivo per cui non c’è nulla di bello nei vizi tanto condannati dalla Chiesa e dalla cristianità. Essere bullizzati dal proprio partner, oltretutto scoprirlo tirchio, scoraggiati nei propri successi dalla sua invidia, trovarsi la credenza e il frigo sempre “misteriosamente” vuoti; essere costretti a fare le faccende che spettavano all’altro; avere accanto una persona che risponde sempre a picche, perché si crede “infallibile” e, oltretutto, essere dei gran cornuti, beh, non piace a nessuno!!! Una volta, infatti, i criteri di scelta di un partner erano le sue virtù. Adesso… vabbè, lasciamo a stare! XD Tutto questo per dirvi che il senso del peccato, snobbato da molti non credenti, è semplice buon senso… se non addirittura istinto di sopravvivenza!
Conclusione

Ok, godile, ma… ma troppi ma!
Mettendo da parte la questione “morale”, su cui ci siamo soffermarti anche troppo, vale la pena vedere “The Seven Deadly Sins – Nanatsu no taizai”? Noi propendiamo per un NO!
Ma, con calma, argomentiamo.
Innanzitutto ci troviamo davanti il solito shonen copia ed incolla che sa di già visto, infarcito di tanto inutile fanserviceTanta roba inutile che non serve a mandare avanti la trama e che rischia solo di dare a noia.. I combattimenti sono quasi noiosi, senza alcun pathos e, pertanto, prevedibili in modo quasi imbarazzante. Valutando il genereShonen basato sui combattimenti., beh, questo è un difetto non da poco! Riguardo al character design, tolto il personaggio di Ban tutti gli altri sono piatti e stereotipati oltre misura. Altra nota dolente riguardo a ciò sono i personaggi femminili, che salvo avere la quinta di reggiseno sono quasi inutili e messi in ridicolo a più riprese. Sì, va bene, qui rientriamo sempre in una critica un po’ “moralista”, chiedo venia, ma vedere una principessa (Elizabeth) trattata quasi come l’ultima delle sgualdrine più che da shonen è da ecchiAnime o manga erotico, ma non pornografico..
Infine c’è la trama… piatta e scialba, che ha ben pochi colpi di scena (due o tre a malapena, piazzati senza nemmeno troppo ingegno narrativo) e procede in modo davvero banale. In realtà il rischio spoiler non c’è, perché la sinossi di sopra ha praticamente già detto tutto quello che si poteva dire. XD Pertanto, fate voi. Se avete proprio tempo da buttare e non vi aspettate nulla dalla vita “The Seven Deadly Sins – Nanatsu no taizai” fa per voi. Anzi, nonostante i difetti quest’anime/manga è pur sempre godibile e divertente se non si è dei veterani degli shonen o se si è in cerca di una serie leggera senza troppo pretese. Se invece siete più esigenti, shonen migliori di questo ne troverete a iosa.
Commenti da facebook
1 Dicembre 2018
Spezzando una lancia in favore di “The Seven Deadly Sins”, il Re dei Demoni fa quello che meglio sa fare il diavolo: usare mezze verità per portare la gente verso il male. Se il male è palese non inganna nessuno. Dunque usa i “comandamenti” per corrompere i Cavalieri sacri, partendo dal principio che quando la legge non è per l’uomo ma ‘uomo per la legge, si può fare altrettanti danni anche in una società rigorosamente ligia al dovere. I 7 protagonisti che rappresentano i peccati capitali sono tutti segnati da un “vizio”, cioè un errore, ma cercano in qualche modo di redimersi. Dunque un messaggio positivo nell’opera lo abbiamo, ma è ben nascosto dalla leggerezza e dal tono della storia, che risulta un po’ troppo infantile.
4 Gennaio 2019
Questa può essere una importante e per niente scontata lezione, grande Alex.
Alla fine anche nella realtà di gente che espressamente segue il maligno ce n’è poca, ma di gente che segue falsi culti, sette e amenità varie che non troppo di rado nascondono intenzioni che invece portano al piano di sotto, ce n’è un numero impressionante. I media ne parlano poco ma avevo letto di dati spaventosi sui numeri in aumento di queste realtà in Italia.
E poi vabbè, tralasciando questo aspetto, anche in situazioni più normali il male si fa pensando di bilanciarlo con del bene. Per questo non mi piace molto il dark fantasy alla game of thrones: nel mostrare che nessuna azione è al 100% buona o cattiva si degenera in una visione in cui “è tutto uguale” e si perde di vista che il bene esiste, e per quanto difficile sta a noi cercarlo con cuore sincero.
Riguardo Nanatsu, non mi ha mai entusiasmata troppo: avevo iniziato a leggere il manga quando era arrivato in Italia ed era pure gradevole ma ero poco presa dagli eventi e l’ho mollato al terzo volume, principalmente perché in quel periodo seguivo troppe altre serie e il portafogli piangeva.
22 Gennaio 2019
L’Italia è piena di sette pericolose e società esoteriche, ramificate anche negli ambienti cristiani, ma se ne parla molto poco proprio perché sono argomenti scomodi… qualcuno che segue il Maligno per davvero c’è, ma sono una % irrisoria. Sono le mezze verità quelle che fregano quasi tutti. Ciò che fa mancare il bersaglio (Dio) sono principalmente i cosiddetti “idoli”: la carriera, il successo, il benessere, la sicurezza, l’ideologia, l’edonismo. In una parola: l’antropocentrismo. L’uomo pone i suoi obiettivi egoistici al di sopra di tutto. Qui ci cascano quasi tutti, e per questo non amo le serie mediocri, perché è la mediocrità che rende tutti questi errori cose “giustificate” o “legittime”. “Il Trono di Spade” l’ho letto, non ho visto il telefilm, ma l’ho trovato davvero povero nella profondità dei messaggi che veicola… e solo coinvolgente per le abilità di Martin nel creare suspense.