Non crediamo nel caso, perché il nostro dado è un d10.

— Cattonerd

Come ritrovare la pace e forse anche Dio

Dalla mortadella alla terza guerra mondiale

Passeggiando per Roma può capitare di vedere cose davvero interessanti, tipo un camionista che davanti al semaforo verde impreca agitando fuori dal finestrino un pezzo di pizza bianca alla mortadella…

Aooo… te movi!?

pace dei sensi

Bono, c’è tempo per ogni cosa… anche per la mortadella!

E mentre mastica giù di clacson. XD
Il semaforo è verde, ma quanto pare il tizio là davanti non si sente minimamente minacciato dall’insaccato di suino ed è ostinatamente fermo…

Ora non ricordo com’è finita ma il punto è questo, ovvero che non c’è ordine. Se osserviamo ci capita spesso di vedere situazioni come quella raccontata poc’anzi.

Nel racconto non c’è pace, tutto si muove in fretta, le cose si accavallano come la mortadella che poverina era nel momento sbagliato ma sicuramente nel posto giusto, cioè in mano a quel tizio, ma sicuramente nel luogo e nel tempo sbagliato e di queste cose ne capitano a bizzeffe tipo cellulari in mano che scrollano durante un aperitivo tra amici..

Coff! Coff!..

Ehi, “qualcuno ha tossito?” Ah! Beccati…
Queste sono interferenze minori, dettagli che costruiscono un sistema caotico di relazioni dove il rapporto tra gli oggetti e le persone è semplicemente sbagliato, disordinato. È la cellula primigenia del male. (Eh sì, vabbè XD)

Certo qualcuno potrebbe dirmi:

Ok, Francé ma che me stai a dì? Che perdi la pace per colpa della mortadella? E se prendo un tagliere misto che succede la terza guerra mondiale?

Già, forse è così, ma avete mai sentito parlare dell’effetto farfalla? Beh, nel frattempo non dimenticate il tagliere misto, tornerà utile anche lui…

I contenuti dell’articolo non hanno un carattereterapeutico”, perché non sono un medico (scoppio ancora la bustina delle merendine per intenderci). Pertanto se si ha o si ritiene di avere un problema di fede o di natura psicologica, ci si rivolga a un professionista del settore. Senza ovviamente dimenticare la preghiera! Ad majora

The butterfly effect

pace infranta

Sei poi la farfalla in questione è Mothra, ucciderla richiede l’equivalente di un Godzilla. E se sbatte le ali? Forse non ci sarà un tornado, ma sicuramente altri eventi tragici…

È il 1979 e il matematico e metereologo del MITMassachusetts Institute of Technology di Boston. Edward Lorenz tiene una conferenza dal titolo davvero bizzarro: “Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?

In tale conferenza si esplicita quella teoria secondo la quale partendo da due stati iniziali leggermente e anche soli impercettibilmente diversi tra loro possono evolversi in modo del tutto differenteQuesto per dimostrare l'imprevedibilità del tempo atmosferico..
In altri termini è come in “Sliding Doors” dove Helen, la protagonista, perde un orecchino a seguito del quale si determinerà un bivio narrativo con due vite letteralmente diverse.

Ad onor del vero The butterfly effect di Lorenz si ispira sembra ombra di dubbio a un film di fantascienza del 1952: “Rumore di tuono“, un film tratto da un racconto di Ray Bradbury. Nel film per l’appunto un viaggiatore del tempo, schiaccerà una farfalla la quale determinerà nel futuro una serie di eventi più o meno tragici.

Chiudiamo il cerchio: dal tagliere misto di farfalle al teorema di Thomas

pace del palato

Il bel tagliere de “La Rustichella“, giusto per rendere più appetibile questo nostro discorso

Il tagliere misto rappresenta il nostro pattern di attivazione nei confronti della vita, per essere più chiari, rappresenta il ventaglio dei nostri comportamenti a livello cognitivo (vari processi mentali come il ragionamento la memoria e la percezione) i quali determinati dall’esperienza che abbiamo accumulato nella nostra vita e a cui abbiamo dato un significato si attivano a determinate situazioni. Tali significati determinano le nostre relazioni e i nostri futuri atteggiamenti i quali a loro volta sono intrecciati con le vite degli altri.

La farfalla rappresenta invece il nostro singolo atteggiamento/comportamento che abbiamo su una cosa o su diverse cose che per noi hanno significato, e ricordate che ciò che per noi ha significato è reale.

Ora se sommiamo tutte quelle “farfalle tossiche” che per noi hanno significato o che peggio riteniamo addirittura essere necessarie alla nostra vita, sappiatelo ormai la frittata è fatta.

E cosa succede se un nostro atteggiamento più o meno negativo entra in contatto con gli altri?

1) Cambierà noi stessi in peggio e anche gli altri

2) Per effetto del teorema di Thomas ci convinceremo oltretutto che il nostro atteggiamento era corretto!

3) Prima o poi perderemo la pace con noi, con gli altri e con Dio.

Con l’espressione Teorema di Thomas si indica il seguente enunciato: Se gli uomini definiscono reali certe situazioni, esse saranno reali nelle loro conseguenze, coniato nel 1928 dal sociologo americano William Thomas ~ Fonte: Wikipedia

Esempio banale del teorema di Thomas, se penso che non riuscirò mai e poi mai a chiedere alla tizia o al tizio che mi piace di uscire molto probabilmente andrà così, se penso che tutti sono “antipatici” il mio comportamento verso le persone sara perlomeno sospettoso. E il mio essere sospettoso innescherà altri comportamenti altrui più o meno deleteri, i quali confermeranno paradossalmente le nostre ipotesi. Insomma è la classica pallina di neve che diventerà una valanga. XD

Comportamento = Esperienza di vita attraverso la quale formulo un significato.
(Tale significatoIl significato fa parte di una serie di giudizi che abbiamo ormai interiorizzato attraverso abitudini e schemi mentali. determinerà le mie azioni future.)

Perdere la pace… sì, ma con la P maiuscola!

Quindi può capitare che delle volte succede il finimondo, nessuno è in guerra ma ti senti come se ti avessero fatto l’embargo, qualcosa si è “rotto” e la vita che fino a qualche tempo fa scivolava o galleggiava tranquilla è diventata un inferno. E lo dico da persona informata sui fatti, ho passato dal 2014 al 2016 una specie di apocalisse personale e mi ero appena convertito!

Il mio cinismo era alle stelle il mio rapporto con Dio a limite della scomunica, mi ricordo di una mia cara amica che mi diceva “tutto concorre al bene“, come diceva anche Paolo di Tarso, e gli rispondevo sarcasticamente “sì, degli altri!“. Mi correggeva “no… ma per coloro che amano Dio!Cara amica mia avevi ragione te.

Questo articolo è una mia condivisone dei consigli e del bene che ho ricevuto da tantissime persone: amici, frati, sorelle, libri e dulcis in fundo dal mio gatto, tutti in collegamento a loro insaputa con Dio.

Quello del gatto è un consiglio di tipo premium, ma abbiate pazienza lo leggerete alla fine dell’articolo.

Per iniziare, ma cos’è questa benedetta pace?

Gesù: “Pace a voi!”

La pace è uno stato dell’anima, il quale stato ci avverte innanzitutto del nostro rapporto con Dio, la pace è sinonimo di libertà interiore con la quale si possono effettuare scelte in comunione con il Padre, senza essere condizionati, di fatti laddove vi sono le nostre ricchezze la vi è il nostro cuore.

Se le nostre ricchezze sono le cose di questo mondo le quali hanno preso il posto di Dio ce ne accorgiamo per i seguenti motivi:

1. Dopo aver raggiunto lo scopo vi è una felicità passeggera che non porta pace. Anzi, siamo di nuovo in movimento, in cerca per “averne ancora”, quello che facciamo o ci procuriamo non da pienezza.

2. I rapporti con le persone sono il più delle volte strumentali, ossia per raggiungere un fine.

3. Stati d’animo più frequenti: agitazione, smania, fretta, avidità, invidia, vanità, ansia, irritazione.

È bene ricordare che la pace non vuol dire necessariamente stare in armonia o in assenza di conflitto, delle volte si può stare in guerra con le proprie passioni i propri sentimenti ma con quella leggerezza che ti sfiora il cuore, sapendo che Dio è lì con te, e nonostante i casini della vita, le persecuzioni, la mancanza di lavoro, di affetti, di amici indifferenti, mogli e mariti al limite della prevaricazione, nulla pur soffrendo vi smuove dalla grazia di Dio, quella è la fiducia incondizionata in Dio. Anzi, la pace è fiducia in Dio

La guida di CattoNerd per ritrovare la pace by Francesco

1. Abbi pazienza con te stesso e gli altri, non essere come Dart Fener, se le cose vanno male, non puoi usare la “forza”, ne costruire la morte nera, consiglio pratico: Stacce! Quindi accettare la prove che Dio ci manda.

2. Sii dolce, pratica la gentilezza con il prossimo e con te stesso. Ovvero non facciamo il Bender della situazione. Siamo gentili con noi stessi e soprattutto nei rapporti con Dio non arrabbiamoci se proprio non siamo “virtuosi” è mancanza di umiltà. Nei conflitti con gli altri se proprio siamo molto arrabbiati e sentite che il cuore va a mille, e avete la percezione che vi state un po’ “scaldando”, dite che ne riparlerete dopo, sappiate che in questi casi come dice un certo Daniel Goleman (autore del libro “L’intelligenza emotiva“) è come se avvenisse un sequestro neuronale, il sistema limbico. Ovvero quella parte del cervello più arcaica e adibita alla funzioni di sopravvivenza prende il sopravvento sulla neocorteccia e in particolare di quella prefrontale, quella che poverina ogni giorno cerca di farvi fare delle scelte razionali (o almeno ci prova… n.d.r XD), quindi forse è meglio cambiare aria e farsi una passeggiata prima che il sistema limbico faccia una strage. Nei conflitti quindi se ancora non siamo esplosi come il vulcano di Krakatoa: a) si ascolta senza interrompere, b) si rimprovera con dolcezza e sempre inerente al problema in questione non deve essere MAI un attacco personale. Mi spiego meglio se per esempio tuo fratello rimane ore e ore davanti alla Xbox One senza lasciarti giocare, non dirgli “sei un egoista de mexd@!”, questo è un attacco personale. Usare il lanciafiamme, no, non è un atto di gentilezza. Consiglio pratico: sii gentile e fai le cose con cura.

3. Concedetevi del riposo, ogni cosa a suo tempo, il riposo è voluto da Dio sia nei cosiddetti “dieci comandamenti” sia a livello di natura. Dio ha predisposto in noi quello che gli scienziati chiamano ritmo circadiano. Cioè, delle cadenze periodiche le quali regolano le varie attività del nostro organismo una di queste per l’appunto è il ciclo dormi/veglia. Il ciclo dormi/veglia condiziona la nostra attenzione e lucidità, ergo determina la qualità dei nostri rapporti e la qualità del nostro lavoro e/o di studio. Per ritrovare energia, voglia, entusiasmo e concentrazione bisognerebbe: a) avere sempre gli stessi orari di sveglia e di ritirata b) la concentrazione è un bene prezioso, lo sa bene chi studia, quindi in quelle ore (ebbene sì) lo smartphone dovrebbe rimanere silenzioso e senza notifiche, per i più tosti limitare l’uso dei social al massimo 20 minuti al giorno. Giochetto matematico se in media secondo dati scientifici controlliamo lo smartphone 150 volte al giorno ed ogni volta consumiamo 20 secondi del nostro tempo, quanti minuti consumiamo al giorno? E quanti in una settimana, mese o anno? Risposta 50 minuti al giorno, circa 6 ore a settimana, 25 ore in un mese, e circa 300 ore in una anno! Solo quindi per controllare le notifiche. Se poi ci aggiungiamo un altra ora al dì di sessione social e o chat arriviamo a quasi più del doppio. Solo risparmiando la meta di questo tempo possiamo teoricamente fare: un corso di lingua, sport, scrivere un romanzo, aggiornare vari blog, corso di ballo, leggere libri, visitare musei, dare dai 2 ai 3 esami universitari in più all’anno oppure semplicemente riposarsi. Consiglio pratico: riposati ogni tanto e taglia ciò che non ti porta a Dio. In altre parole, elimina ciò che ti allontana da Dio e dalla tua vocazione.

4. Non giudicare, o meglio non condannare ne te stesso ne gli altri, e ricordiamoci che quello che per noi ha significato avrà delle conseguenze per generazioni. Chi è senza peccato lasci il primo commento, ops! Consiglio pratico: se sei avvezzo ad esempio alla rissa da web, disintossicati, per il 99% non ne vale la pena o è vanità o è risentimento.

5. Allenarsi a vedere il bello delle cose <3, nelle persone, nelle nostre passioni, nei fatti della vita e soprattutto in te! Consiglio pratico: la mattina ringrazia Dio per quello che hai, la sera cerca di ricordare quell’attimo della giornata per cui ringraziare Dio di cuore. Ovviamente ci saranno delle giornate di cacca, ma con pazienza, Dio apprezza più la nostra obbedienza di fronte alle difficoltà che le prove che ci procuriamo da soli.

Alex Pac-Man: “Ovviamente tutto ciò che è bello porta a Dio, pertanto se passate una o due ore della giornata a contemplare i cosplay di Maridah, beh, siete dei… mistici!”

6. Ogni tanto se possiamo aiutiamo chi ha più bisogno di noi, è utile ricordare in questo caso sia le opere di misericordia corporale che spirituale. Consigli non ne ho sono ancora carente in questo, mi muovo ancora con poca destrezza, pertanto nei commenti se potete lasciatemi i vostri consigli o/e esperienze.

7. Dimenticate il passato e perdonate sempre, è difficile, ci vuole una vita per alcuni, ma il consiglio che vi do è leggete il punto 8.

8. Pregate, pregate e pregate sempre, come dice Sant’Alfonso Maria dei Liguori chi non prega si danna, duro, vero, essenziale. La preghiera è lo strumento per superare ogni avversità. Consiglio pratico per chi da molto non accede alla chiesa manco pe sbaglio: continuate a leggere cattonerd magari alla fine incuriositi da sti quattro matti di autori magari na capatina dal Signore ve la fate. Consiglio pratico per i veterani: non abbandonate mai il rosario.

Conclusione

Questa volta una conclusione non c’è, ma solo qualche ringraziamento pubblico alle persone che in qualche modo consapevolmente ed inconsapevolmente mi hanno aiutato in questo percorso tutt’altro che concluso e quindi grazie ad: Alex Pac-Man (impaginatore dell’articolo), Debby Pac, Mony, Dario, i boss per primi così mi pubblicano. Sì, è corruzione. Grazie anche a: fra Simone, fra Francesco tutti i don della parrocchia Santa Gemma Galgani in Roma e sennò stamo freschi a dilli tutti. Grazie alle belle donzelle: Sonia, Flavia, Nunzia, Isabella, Ambra, Giulia, Sara e Marianna. Grazie ai “bravi” maschi: Daniele, Elie, Giuliano, Diego, Antonio e Federico.

Ah, dimenticavo il consiglio del gatto…

Pace eremiticaPiù che un consiglio è una filosofia di vita, un giorno tornando a casa, giornata veramente schifosa, brutta, insulsa e pure noiosa e con l’animo deluso entro in camera, e non vedo Sasuke (il mio gatto nero) sdraiato pacioso sul mio letto e con la gamba alzata mentre si lecca le chiappe?! E penso qui mi crolla tutto addosso e lui si lecca il sedere, poi mi viene all’improvviso da ridere, di gusto, capisco che dopotutto, tutto passa, tutto ciò che non è eterno è niente! (La cit è di don Bosco) E quindi? Chissenefrega!

Grazie soprattutto a Lui che da lassù nonostante i nostri pregiudizi c’è sempre e da sempre ci ama, grazie Dio, grazie Gesù.

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Author: Francesco Caboni

Cultura cattolica: Rispondere alla domanda sulla mia formazione cattolica potrebbe significare per chi legge un attentato alla sua pazienza, questo lo dico perché tendo leggermente verso gli "spiegoni" e che quindi, per non farvi fare la fine di Eutico in atti 20, 7-12 mi limiterò a dire che non ho una cultura cattolica ma che ho sempre ricercato la verità, di capire il perché delle cose, di trovare il nesso logico a questa esistenza che sembrava una gigantesca sit com, fatta di paradossi, situazioni stucchevoli e personaggi irreali, insomma per capirci un po', come uno dei migliori film dei fratelli Coen. Alla fine ora che ho quella cosa che potrei definire "fede" sono sicuro che tutta quell'ansia di "sapere" non era altro che la paura di perdere qualcosa di bello, la paura che il mondo mi tenesse segreto qualcosa che non conoscevo, ed era Dio. Cultura nerd: Non mi piacciono le etichette però devo ammettere che sono un nerd certificato fin dal 1981, quando all'epoca essere un nerd era pericoloso e significava soltanto essere degli sfigati. Cresciuto grazie ad una sana educazione fatta di commodore 64, nintendo 8 bit e fumetti della marvel, per poi proseguire nell'adolescenza con una massiccia dose di manga, anime e giochi di ruolo, tra cui l'indimenticabile prima edizione di D&d. Alla fine voglio concludere dicendovi qualcosa in più su di me: mi chiamo francesco, adoro i non sense, i pub non troppo rumorosi e che ho due gatti, uno arancione che si chiama naruto e un altro nero di nome sasuke. A presto.

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