La creazione di Eigthy Nine
Che giova al fumettaro diventare famoso, se poi perde se stesso?

La copertina del primo volume
Una delle ragioni per le quali i manga hanno più successo dei fumetti occidentali e/o europei, risiede nella loro libertà di affrontare qualsiasi tema o argomento senza essere troppo condizionati da inutili sovrastrutture, come dall’ideologia o dal fideismo (che poi sono la medesima cosa) che da noi ancora dettano il bello e il cattivo tempo anche nella narrativa a fumetti, nel cinema e nella fiction. Questo argomento lo abbiamo già affrontato ne “L’eterna estate di Ano Hana: il segreto della narrativa giapponese“, dove ci siamo soffermati sulle ragioni dell’immenso successo dei manga rispetto a quello dei fumetti nostrani. Molti di noi, per quanto siano affezionati lettori di DC Comics, Marvel Comics, Sergio Bonelli, fumetti francesi e quant’altro, finiscono per commuoversi più di frequente davanti alle pagine di un manga e/o di una light novel. I giapponesi hanno questa incredibile capacità di saper realizzare opere dove l’esigenza dell’intrattenimento non ostacola necessariamente la drammaturgia. In questo modo abbiamo commedie sentimentali dove si ride moltissimo, ma al tempo stesso si piange di brutto (“Toradora!” è forse l’esempio migliore in tal senso) o seinen dark fantasy come il recente “Goblin Slayer“, dove addirittura si trova spazio per alcune importanti domande esistenziali – in perfetta linea con le prime opere che hanno dato vita a questo genere. Così che molti nuovi autori italiani cerchino di emulare il manga, realizzando “manga italiani“, è non solo comprensibile ma auspicabile! “Eighty Nine“, che affronteremo adesso, è proprio un manga italiano, splendidamente disegnato. E ci ha colpito non tanto per il suo stile, ma per gli argomenti che tratta riguardo fede e affettività.
Allora il Disegnatore con polvere di matita e inchiostro soffiò sulla carta e Eigthy Nine fu un essere vivente

“La creazione di Eigthy Nine”, con una Eigthy Nine giustamente un po’ scocciata… e il solito Disegnatore pieno di sé XD
Eighty Nine è un disegno portato in vita da uno strano personaggio chiamato il “Disegnatore“. Eccezion fatta per coda e orecchie, Eighty Nine è in tutto e per tutto una graziosa ragazza, rinchiusa in un mondo fatto di “carta” e “scarabocchi” pubblicati su di un sito webIl sito web esiste davvero dal 2012.. Il Disegnatore è un misterioso personaggio che ha schiavizzato la povera Eighty Nine per ragioni non immediatamente comprensibili. Oltre a essere la mascotte del sito, Eighty Nine è anche la vera autrice di ogni disegno pubblicato, al fine di rendere il Disegnatore ricco e famoso con il minimo sforzo. Eighty Nine dovrà rapportarsi non solo con gli strambi personaggi che la circondano, ossia mobili e indumenti a cui ha dato vita l’eccentrico Disegnatore nel mondo a scarabocchi, ma affrontare misteri di vario genere legati sia al luogo dove si trova che al passato di tutti i personaggi che compariranno progressivamente nel corso della storia.
Ma chi sono davvero il Disegnatore ed Eighty Nine?

Eighty Nine e il Disegnatore in versione umana…
Ehi, niente spoiler! Leggete il fumetto di Lexy Mako se volete saperne di più. Tuttavia già dal primo volume è possibile notare come sia Eighty Nine che il suo strambo creatore rappresentino molto più di quello che appaino all’inizio. Nel primo volume ci si interroga molto sul rapporto tra Creatore e creatura. Il Disegnatore non condivide con Eighty Nine il suo grande piano. Anzi, pretende, a modo suo, un “atto di fede” un po’ assiomatico, tanto che la nostra protagonista finisce per odiarlo e per ribellarsi a lui a più riprese. Per certi versi notiamo un’analogia tra Dio Padre e noi tutti. Molti che non comprendono la volontà di Dio finiscono per vedere il Creatore come un demiurgo cattivo o per considerarlo addirittura il Nemico in persona. Dall’altra parte ci si interroga anche sulla ragioni che inducono il Disegnatore a tenere nascoste molte cose alla sua Eighty Nine, aumentato così la suspense riguardo i numerosi misteri che ruotano intorno a questo personaggio. Invece alcune spiegazioni giungono inaspettatamente, mostrando come dietro alcuni “misteri” altro non siano che banali fraintendimenti che strappano davvero una risata quando meno ce lo si aspetta. XD Eh sì, perché al di là di tutto “Eighty Nine” è una commedia esilarante e demenziale dove si ride molto.
Eighty Nine e il Disegnatore sono anche una famiglia, cioè un padre e figlia. Eighty Nine, proprio come Adamo (Gn 2, 18), desidera un compagno con cui condividere tutto. Ma non si tratterà in un uomo ciò che le sarà messo accanto dal Disegnatore, ma di un buffo coniglietto rosa che l’aiuterà a proseguire nella sua missione.
Conquistare il mondo… o l’amore che non ci è mai stato dato?
Sublimare un trauma o una carenza affettiva può richiedere tutta una vita… Marco, il vero nome del Disegnatore, ha un rapporto molto stretto con la sorella Amber che riveste il ruolo di madre. I due cercano l’amore presente in un clima familiare che non hanno mai conosciuto durante l’infanzia. Alla fine, usando i suoi misteriosi poteri, Marco stesso decide di fare anche lui il genitore con qualcuno, creando una figlia, a immagine e somiglianza dei membri della sua famiglia. Per amarla e accudirla, come la sorella faceva con lui. Questo è il vero tema su cui il resto della narrazione si sofferma, rendendo il primo volume, per quanto godibilissimo, soltanto un’introduzione alla vera storia di “Eighty Nine”.
Così se il primo volume appare molto incentrato sul rapporto tra i due protagonisti e i misteri che li riguardano, capitolo dopo capitolo la storia si fa più corale e complessa. Si aggiungono molti personaggi, per preparare una narrazione che per risolversi richiederà senz’altro almeno un altro volume. Si comprendono meglio le motivazioni di Marco e anche i comportamenti, apparentemente detestabili, che ha nei confronti di Eighty Nine sono messi in luce da una realtà familiare molto più complessa e per nulla idillica. Proprio come ogni manga che si rispetti, “Eighty Nine” alterna con grande equilibrio momenti comici a scene decisamente più serie o profonde. In questo il talento di Lexy Mako ci fa ben sperare per un terzo volume che sia capace di sfruttare quanto esposto nei primi due. L’autrice è sicuramente un vera otaku!

Amber e Marco che si abbracciano dopo un lungo periodo di assenza…
Conclusione
Nel secondo volume, infatti, un po’ come Gesù fa con noi nell’Eucarestia, Marco fa un nuovo sacrificio, dando “cuore e sangue” e soffrendo pur aiutare la sua creatura che ormai non lo ama più, realizzando il piano che ha per lei. Quindi, in un certo senso, è proprio quando ormai è entrato il “peccatoMarco non è riuscito a farsi amare da Eighty Nine.” che lui si sacrifica davvero donando il suo corpo e il suo sangue. Proprio quando Eighty Nine viene chiamata per iniziare a tutti i costi il suo piano, Marco inizia a sanguinare, dopo il suo rifiuto.
Diciamo che per quanto possa trarre in inganno se letto con superficialità, “Eighty Nine” offre moltissimi spunti cristiani su cui riflettere. Come Cattonerd consigliarne la lettura è il minimo, soprattutto in un mondo del fumetto nostrano sempre più orizzontale e chiuso a tematiche esistenziali di questo tipo. I disegni sono bellissimi, tanto da sembrare un manga a tutti gli effetti. “Eighty Nine” è al momento solo al secondo volume, ma ha già tantissima carne al fuoco. Attendendo con ansia il terzo volume, alcuni di voi potrebbero reperirlo durante la prossima fiera del fumetto allo stand della Shockdom.
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