In difesa di Hulk Hogan: Dio vuole il coronavirus?
Ovvero: come i Cristiani vivono veramente l’emergenza sanitaria
Ieri, sul profilo Instagram del celeberrimo wrestler Hulk Hogan, è comparso un post… sorprendente, per lo meno per chi come me si era abituato a vedergli fare uscite abbastanza ridicole, o a sentirlo coinvolto in controversie di vario genere.

Il post di Hogan in questione
Traducendo più o meno quello che dice (perdonatemi se non rendo al 100% lo slang):
In soli tre mesi, proprio come fece con le piaghe d’Egitto, Dio ha portato via tutto ciò che veneriamo. Dio ha detto: “Volete adorare gli atleti? Chiuderò gli stadi. Volete adorare i musicisti? Chiuderò i centri ricreativi. Volete adorare gli attori? Chiuderò i cinema. Volete adorare il denaro? Chiuderò l’economia e collasserò il mercato finanziario. Non volete andare in Chiesa e adorare me, farò sì che non possiate neanche andare in Chiesa”.
“Se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e si converte dalle sue vie malvagie, io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese.” (Questa è 2 Cronache 7:14 ndR).
Forse ciò di cui abbiamo bisogno non è il vaccino, forse dobbiamo prenderci questo tempo di isolamento dalle distrazioni del mondo e avere una rinascita personale in cui ci concentriamo sull’UNICA cosa nel mondo che davvero conta. Gesù.
Hulk Hogan
Adesso, senza entrare nel dettaglio di quanto la sua interpretazione delle piaghe d’Egitto sia valida (Hogan non è neanche Cattolico ma Evangelico), mi ha sorpreso la saggezza con cui uno dei simboli della tamarraggine anni 80 sia arrivato a leggere questa situazione.
Ma a quanto pare qualcuno ha interpretato male quello che ha detto, e le critiche che gli sono state avanzate sono principalmente due:
- Stai dicendo che il Coronavirus ci è stato mandato da Dio.
- Stai dicendo che non abbiamo bisogno dei medici o di un vaccino.
Visto che non sono soltanto critiche che ho visto mosse a lui, ma specialmente la seconda l’ho vista rivolta in generale ai cristiani ogni volta che pubblicamente qualcuno di essi ha pregato per la cessazione dell’epidemia, vorrei approfittarne per chiarire un po’ di cose. Probabilmente non dirò nulla di nuovo a chi già è bello avviato in un percorso di Fede, ma magari qualcun altro di voi scoprirà ribaltate alcune sue convinzioni.
Il COVID-19 ci è stato mandato da Dio, come le piaghe d’Egitto?
Potrei cominciare a rispondere a questo dubbio dicendo che tutta la storia dell’Esodo è caratterizzata da una narrazione particolare, in cui si accentua il fatto che sia Dio ad agire in prima persona perché in quella fase era importante per il popolo Ebraico sottolineare il proprio monoteismo, e un altro tipo di linguaggio avrebbe, nella cultura dell’epoca, fatto pensare all’azione di altri dèi. Ad esempio, quando Dio dice “ho indurito il cuore del faraone” (atto scatenante delle piaghe d’Egitto), con il senno di poi potremmo rileggere tale frase come “non ho impedito che il cuore del Faraone si indurisse”. Dio ha certamente potere su tutto, ma molte cose avvengono semplicemente perché noi siamo lasciati liberi di agire (come nel caso del faraone) o per altri motivi legati non all’azione umana, ma ad esempio gli eventi naturali (tipo le malattie o i terremoti). Il perché Dio impedisca certi mali, ma non altri, non è un qualcosa su cui possiamo avere certezze assolute. Qua non stiamo a discutere del perché sia avvenuto il Coronavirus, perché semplicemente nessuno di noi lo sa.
Ciò che però molti di noi sanno, perché ne hanno fatto esperienza personale, è che piuttosto che liberarci magicamente dai problemi e lasciarci rimanere degli infantili, Dio preferisce in genere manifestare la sua onnipotenza in maniera diversa: utilizzando anche la più buia, drammatica e insensata delle situazioni a scopo costruttivo.
E quindi sì, ciò che dice il wrestler nel suo messaggio è che, da questa drammatica situazione di emergenza sanitaria e di quarantena, Dio ha tirato fuori un qualcosa di interessante.
Ma quindi noi cristiani pensiamo di non aver bisogno dei medici?
Già dai paragrafi precedenti, potrete immaginare che la risposta sia una soltanto: Ma sei scemo?
In questi giorni è uscito un video molto simpatico in cui un giovane prete spiega in modo conciso ma dritto al punto perché noi cristiani preghiamo, e vi consiglio di vederlo, ma per farla breve non pensiamo assolutamente che la preghiera sia una sorta di bacchetta magica che risolve automaticamente tutti i problemi. Ci sono tantissimi cristiani che stanno lavorando in prima linea come medici, infermieri, o semplicemente dando il loro supporto come possono per combattere questa pandemia. Ho vari amici e conoscenti cristiani che attualmente stanno facendo del loro meglio per salvare più vite possibile, e anche molte suore hanno aiutato sul campo fino ad ammalarsi loro stesse.

Quello che Hulk Hogan probabilmente voleva dire con la sua ultima frase, non è che non abbiamo bisogno del vaccino perché ci penserà Dio a far sparire la pandemia al posto nostro. Ma che a livello esistenziale, noi che siamo semplicemente chiusi in casa con meno distrazioni del solito abbiamo bisogno di sfruttare l’occasione che questa (tragica) situazione ci sta dando. Rimanendo a casa tutti i giorni saranno venute a galla molte ipocrisie, molti irrisolti all’interno delle famiglie o dei gruppi di coinquilini. Anche a livello personale, qualcuno di noi avrà scoperto quanto facilmente si può andare in crisi quando certi ritmi e certe abitudini vengono meno. Magari qualcuno avrà approfittato dell’occasione per passare più tempo con le persone a sé vicine, che spesso vediamo di sfuggita, presi come siamo dai ritmi della quotidianità, e riscoperto dei ritmi di vita meno forsennati. E qualcun altro ancora avrà scoperto che non è così necessario uscire ogni sera possibile, ma che si sopravvive anche restando a casa.
Qualcuno invece avrà deciso di bollare tutto questo tempo come un errore, un incidente di percorso da cancellare, e passerà tutto il tempo lamentandosi. Qualcun altro avrà scoperto che semplicemente non sa relazionarsi con le persone che ha accanto, e preferisce fuggire dalla realtà rimbambendosi 24/7 di social network, videochiamate, serie TV o videogiochi (su questi ultimi punti noi della redazione non siamo del tutto innocenti). Molti aspettano che tutto questo finisca odiando il tempo che stiamo vivendo, e pensando che quando l’emergenza sanitaria finirà tutti i loro problemi saranno risolti. Ma come dice Zerocalcare nella simpatica miniserie animata che ha realizzato durante questa quarantena:
Ma mo che finisce tutto, ma che se ‘nventeremo quanno che se guarderemo allo specchio e staremo ancora allo sbando, isolati, e manco je potremo più accollà sti cocci ar coronavirus?
Zerocalcare
Conclusione
In fin dei conti, non è che le nostre vite fossero perfette e senza preoccupazioni prima di questa emergenza sanitaria. Quindi, forse, a maggior ragione se siamo tra i fortunati per cui l’unica conseguenza è il restare a casa, potremmo approfittare di questo periodo per dare seriamente una chance a quel Dio che dalla più grande ingiustizia giudiziaria di sempre ha saputo trarre uno strumento di liberazione dalla più grande delle nostre paure: la morte. Magari anche noi, se proviamo a vivere seriamente questa imminente Pasqua casalinga, scopriremo che Gesù sta usando quello che succede nelle nostre vite per darci una possibilità di incontrarlo, affinché possa liberarci da qualcosa. Anche soltanto scoprirci piccoli e poveri, e riconoscere i nostri limiti davanti a questa situazione, sarebbe già un’enorme grazia, nonché il prerequisito per lasciare che il Signore possa aiutarci.

10 Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. 11 Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 12 Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 13 Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Matteo 9,10-13
E qua Gesù non parla solo dei malati di coronavirus o di qualche altra patologia “fisica”, ma di tutti noi, che con questa quarantena possiamo fare verità nella nostra vita e scoprirci malati a livello spirituale, bisognosi di un “medico” che non è di questo mondo, ma che sappia trarre la vita da quelle cose in cui noi vediamo solo oscurità e morte. O semplicemente noia. È quella la guarigione di cui si parla in 2 Cronache 7:14 (il brano citato da Hulk Hogan), e assolutamente nessun cristiano sano di mente si sogni di pensare che la fede sostituisca il lavoro dei medici. Preghiamo davvero perché tutti noi possiamo uscire da questa quarantena innanzitutto sani e salvi, ma non uguali a prima. Lasciamoci rinnovare e liberare anche solo un pochino… non sprechiamo questa importante occasione.
Dio non ci salva dalla sofferenza, ma nella sofferenza.
Dietrich Bonhoeffer
Commenti da facebook
17 Aprile 2020
Io proporrei in sto periodo per chi non l’avesse visto “Il grande silenzio”.