Blankets: chi è davvero Dio?
La graphic novel “Blankets” e la riflessione sull’immagine di Dio
Blankets è un fumetto, o meglio un romanzo grafico o graphic novel, di Craig Thompson, pubblicato per la prima volta nel 2010 dalla casa editrice Rizzoli Lizard. È un’opera che ha riscontrato molto successo e c’è chi l’ha definita “un grande romanzo americano”, proprio per il fatto di essere un fumetto adulto, poetico e ben raccontato.
È biografico, e ci conduce nella vita di un ragazzo cresciuto in una famiglia americana del Wisconsin, di religione protestante, e va dai primordi della sua infanzia fino al suo affacciarsi all’età adulta.
La trama
Fin da subito si è trasportati nella storia grazie al tratto introspettivo dell’autore, che va al di là della mera descrizione. Thompson disegna emozioni, ricordi, atmosfere, dandoci l’accesso alla sua personale visione della realtà vissuta. Una realtà a volte molto cruda, che svela anche gli aspetti più bui che possono celarsi in una piccola cittadina. Quest’ultimo cresce in una comunità protestante, purtroppo puritana e bigotta, dove Dio è fatto passare come un despota che prova gusto a punire i suoi figli, e dove tutto ciò che è bello, anche la passione innata per il disegno dell’autore, è vista come qualcosa di inutile, o peggio, peccaminoso. Nonostante questo, il protagonista coltiva dentro di sè sentimenti positivi verso Dio; e ne persegue una ricerca sincera, fatta come è normale che sia, anche di legittimi dubbi e incertezze. Infine, ho trovato davvero toccante la descrizione del suo primo amore, che porta con se tutto il carico spirituale dell’autore, e che a mio parere farebbe ritrovare anche nei cuori più induriti, il candore e la purezza, nonché la potenza, che può suscitare solo il primo vero amore giovanile.
Devo dire che più lo leggevo e più mi veniva voglia di scrivere quello che mi ha suscitato, non solo in quanto lettrice di fumetti, ma soprattutto in quanto cristiana. L’opera è infatti permeata dal sottofondo religioso in cui è cresciuto l’autore e dalla sua spiccata spiritualità.
Chi è davvero Dio?
Certo, molti potrebbero leggere una critica al cristianesimo in questa storia, e fermarsi li, mentre l’autore è, almeno a mio avviso, scevro da tutto questo. Lui racconta la sua vita, e quest’ultima non si può che osservare per quello che è il suo punto di vista. “Blankets”, mi ha portato queste riflessioni: in primis quella a come spesso, è attribuita a Dio dai cristiani stessi un‘immagine distorta, da cui ne deriva un cristianesimo mal vissuto, fatto di repressione, di giudizio verso gli altri e sensi di colpa (ne avevo parlato anche in “Sacro vs profano“). Creig ama disegnare e si sente dire che è peccaminoso, o peggio, inutile, ma quello invece come sappiamo è un grandissimo dono. Non posso che provare empatia per lui, perché io, come forse alcuni di voi, in età giovanile mi sono sentita dire la stessa cosa, subendo non poche ripercussioni negative sulla mia vita. Ma chi è Dio allora? Domanda delle domande…Forse l’ostacolo più grande per avvicinarsi alla fede è proprio l’idea distorta di quest’ultimo, acquisita attraverso la nostra esperienza, soprattutto giovanile, che se deturpata può portarci lontano dalla fede. Sicuramente, chi fa esperienza di Dio davvero, sa trasmettere la sua vera essenza. Ma non sempre è cosi: quando la fede diventa mero moralismo e imposizione della verità, i danni sono incalcolabili.
Sul serio dovremmo credere in un Dio “che vuole fregarci” o che ci vuole togliere qualcosa? Io personalmente mi farei dei problemi come il protagonista di “Blankets”. Ma per mia fortuna ho fatto una mia esperienza del tutto diversa, anche se da adulta, e ho messo in discussione questa immagine erronea di Dio. Riguardandomi indietro però, ho scorto la bellezza di Dio anche allora, anche se poi mi è stata portata via per colpa dell’ignoranza. Forse dobbiamo solo avere il coraggio di far cadere i nostri preconcetti e provare a ricercarlo ancora una volta, come facevamo da bambini, con sincerità.
Il desiderio del paradiso
Nonostante questo, io ho intravisto comunque l’immagine di Dio in questo racconto, ma quella più veritiera. Il Creig bambino desidera il paradiso (come vedete nella tavola in alto), ed è questo desiderio che lo avvicina a Dio e non la paura dell’inferno. L’uomo porta in sé questo desiderio di felicità e questo desiderio non può essere separato da Dio, come se le due cose fossero in contraddizione. Perché è tanto difficile credere che voglia la nostra felicità?
In coclusione, che dire, Blankets fa riflettere, soprattutto a noi cristiani (protestanti o cattolici), perché questa è la storia di molti, e forse dovrebbe interrogarci: che immagine di Dio trasmettiamo a chi ci sta vicino? E se invece siamo non credenti, chiediamoci: che idea ho di Dio (se esiste)?
In ogni caso il mio consiglio è questo: mettiamoci in discussione, perché se esiste un paradiso è meglio se ci arriviamo tutti!
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