Dico sul serio è stato lui (Gesù) a gettare le basi per la regola dei tre giorni.

— Barney Stinson

Kintsugi: l’arte di riparare con L’Oro e il Natale

Cocci…

Kintsugi

Tecnica giapponese del Kintsugi

E’ un po’ di tempo che qualsiasi cosa tocco o sfiori si rompe e va in mille pezzi, come la mia adorata e personale teiera bianca, o come la mia bellissima campana floreale che cingeva la mia amata abat-jour, e cavolo, l’avevo scelta proprio con cura!

Si adattava al mio comodino finto rustico alla perfezione…

Toh, in frantumi pure quella!

E mentre pregavo che Dio mi custodisse le mani di pastafrolla, mentre ragionavo sui significati improbabili ed escatologici che sicurissimamente avevano quei cocci rotti in relazione alla varie vicissitudini della mia vita,si può sostituire con pippe mentali, va bene lo stesso improvvisamente mi ricordo del Kintsugi, che a mio avviso è una bellissima parabola per spiegare l’Avvento, il Natale e quindi l’amore di Cristo per tutti noi,ah Signore!tradotto: ah, la mia teiera!

Come ogni Natale il buon Gesù ci ricorda che la sua venuta al mondo parte e riparte a partire dai suoi cocci…

Buona lettura!

Cos’è il Kintsugi?

Il Kintsugi è l’arte giapponese di riparare con l’oro, è una pratica molto antica che risale a oltre 10’000 anni fa.

Questa tecnica permetteva di riparare in genere il vasellame saldando i frammenti con oro liquido o argento, in questo modo l’oggetto non solo tornava integro ma veniva impreziosito da metalli di pregio, i quali con le loro venature rendevano l’oggetto artisticamente parlando un pezzo unico e irripetibile.

Vi ricorda qualcosa?

La storia dell’umanità: la storia della nostra vita

Le opere di Dio sono opere perfette in quanto Dio ci dona la possibilità di scegliere…

E l’umanità fin da subito, per colpa di Adamo, fa quasi tutte le scelte sbagliate; da lì in poi una serie di casini che non vi dico fino ad arrivare alla mia teiera o se più vi piace al mio gatto, che maldestramente salta sul comò, artiglia il pad del Super Nintendo mini e butta tutto giù per terra, e tu preghi che questa volta Dio non solo ti custodisca le mani ma anche i piedi e la bocca.

Per inciso Naruto il mio gatto non ha subito neanche un graffio e mi guardava come se lui fosse completamente estraneo all’accaduto…

Ma di robe da matti ne sono successe tante da allora e Dio che aveva previsto tutto, compresa la nostra proverbiale capacità di fare danni grossi come montagne e poi di partorire topolini quando si tratta di riparare a quei danni; decise che sarebbe stato il caso di nascere per mettere un po’ le cose a posto, ed di insegnarci l’arte del Kintsugi…

Kintsugi

La pazienza di Dio

Dio naturalmente non fa come noi, ha un vero problema e lo ignora, si frantuma una relazione e fa finta niente, si rompe qualcosa e lo butta!

No, decisamente no, ma ricomincia tutto da capo con quello che ha, con i suoi amati cocci; si presenta ad Abramo, riunisce il suo popolo, gli manda incontro i suoi profeti…(Che di solito vengo miseramente uccisi)

Finché, quando tutto è pronto: Dio stesso entra nella storia, nella storia di ognuno di noi.

E attraverso il sacrificio della croce e con il Battesimo ci ricongiunge all’opera iniziale.

Dio decisamente lo ha fatto con la primizia, con l’Oro per eccellenza, con Cristo suo figlio Gesù.

Gesù è quel ricamo in un preziosissimo vaso che unisce i frammenti della nostra vita e li salda insieme agli altri, qui attenzione vi è il senso più profondo: la relazione con Dio avviene attraverso gli altri, non ti salvi da solo, ma ti salvi attraverso Dio e Dio negli altri.

Il Kintsugi è l’arte di riparare con L’Oro, e se quell’Oro fosse Dio?

L’Avvento

Non so voi, avete mai provato a incollare qualcosa che si è rotto? Prima di tutto vanno cercati i pezzi, i quali frammenti delle volte lì trovi solo dopo un attenta ricerca, anche per via della loro capacità di scomparire alla vista e di nascondersi nei punti più insoliti della stanza, poi arriva il momento di decidere cosa incollare prima e cosa dopo, e poi il momento delle saldatura attraverso il prodotto scelto, la pulitura della superficie dell’oggetto rotto e poi infine l’attesa, affinché tutto si asciughi per bene.

Cosa ci insegna questo?

A Francé…Che la stai affa troppo lunga pe’ sta teiera??

Anche, ma soprattutto che L’Avvento è un momento di attesa proficuo solo se lo utilizziamo per mettere a posto un po’ i cocci: con noi, con gli atri e con Dio, di fare luce attraverso il perdono.

kintsugi

Fonte: fallfordiy.com

Il perdono

Il perdono è l’inizio della riparazione ed è tale solo se si esercita la volontà di mettersi in discussione, di riconosce che quella persona che non sopportiamo così antipatica, così strxxxx, fa parte della medesima opera iniziale!

Si, anche quel tizio sull’autobus un po’ strambo, si, anche quella vecchietta allo sportello della posta che a quanto pare ha deciso di passare gli ultimi anni della sua vita proprio lì, mentre tu,  45 minuti fa esclamavi ingenuamente:  “ah ne ho solo una davanti!”.

E poiché tutti abbiamo delle ferite, delle questioni non risolte, delle umiliazioni che ci hanno fatto soffrire, ci dovremmo ricordare che quelle nostre ferite in fondo sono uguali a quelle degli altri.

Un dolore può rendere una persona antipatica, scontrosa, orribile, il dolore è così, o ci fa crescere o ci fa regredire, o siamo luce che porta speranza, che costruisce, l’Avvento appunto, o siamo trattori in una cristalleria, poi hai voglia a rimettere tutto a posto, ma con Dio tutto è possibile!

Se dunque presenti la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono. Matteo 5,23-24

Kintsugi verso noi stessi

Kintsugi

Illustrazione della nostra Debby Pac ispirata alla tecnica giapponese del Kintsugi. (La trovate su instagram come deborapacificodesign o su deborapacifico.com)

Il Kintsugi è qualcosa che viene spesso utilizzato anche nella crescita personale associandolo alla resilienza, capacità che tra i vari guru viene vista come la panacea a tutti mali ma non è così!

La resilienza è un caratteristica di alcuni materiali che dona la capacità agli oggetti di resistere agli urti e quindi di non rompersi, mutuata appunto nella psicologia contemporanea come qualità essenziale per vivere bene.

Attenzione, non sto dicendo che la resilienza sia qualcosa di inutile, la capacità di sopportare le avversità è buona cosa, ma la resilienza è una capacità che si sviluppa attraverso l’esperienza e delle volte vi sono delle vere e proprie strategie, ma, è solo un mezzo, poiché il giusto mezzo va a braccetto sia con la giusta motivazione che con il giusto fine.

La resilienza se viene utilizzata solo come un mezzo per stare “tranquillo” e solo per raggiungere il mio prossimo obiettivo lasciando indietro gli altri è essenzialmente come dire: “riparo la teiera e mi prendo il tè da solo”.

Il Kintsugi è il coraggio di prendere in mano quei cocci della propria vita partendo da quella Luce che ci spinge ad amarci anche e nonostante quelle ferite, le quali diverranno il mezzo per apprezzare e capire, se possibile, noi e gli altri, ringraziando Dio sia per quello che ci ha dato o delle volte per quello chi ci ha tolto.

Il kintsugi potrebbe essere anche un altro modo per poter ritrovare la pace e forse anche Dio.

Conclusione

L’Avvento ci ricorda che fin dalle origini, ci sono sempre stati dei momenti di rottura, ci ricorda che senza quella Luce della ragione e del cuore, senza quell’Oro che è Cristo non è possibile rimanere saldi tutti insieme, l’umanità attraverso le sue fragilità ha bisogno ogni anno di ricordarsi che Colui che genera e salva dalla morte è solo Cristo, null’altro.

Dio quindi con il Natale ci dice che quella “situazione”, che quel “problema”, quel male, non è l’ultima parola, ma vi sono altre vie, più lente, più umili, che prevedono di fare piccoli passi alla volta, di raccogliere e di cercare pazientemente anche il più piccolo frammento, la più piccola pecorella smarrita, di riposizionare il giusto pezzo nel posto giusto, con cura e secondo un preciso ordine. Naturalmente non sempre abbiamo il tempo o la fortuna di poter riparare tutto, ma sicuramente abbiamo la possibilità di illuminare alcune situazioni della nostra vita con la Luce, con l’Oro, con Cristo. E magari potremmo scoprire che attraverso le nostre ferite Lui può trasfigurarci e donarci una nuova vita ed una irripetibile bellezza.

Buon Avvento a tutti voi.

 

 

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Author: Francesco Caboni

Cultura cattolica: Rispondere alla domanda sulla mia formazione cattolica potrebbe significare per chi legge un attentato alla sua pazienza, questo lo dico perché tendo leggermente verso gli "spiegoni" e che quindi, per non farvi fare la fine di Eutico in atti 20, 7-12 mi limiterò a dire che non ho una cultura cattolica ma che ho sempre ricercato la verità, di capire il perché delle cose, di trovare il nesso logico a questa esistenza che sembrava una gigantesca sit com, fatta di paradossi, situazioni stucchevoli e personaggi irreali, insomma per capirci un po', come uno dei migliori film dei fratelli Coen. Alla fine ora che ho quella cosa che potrei definire "fede" sono sicuro che tutta quell'ansia di "sapere" non era altro che la paura di perdere qualcosa di bello, la paura che il mondo mi tenesse segreto qualcosa che non conoscevo, ed era Dio. Cultura nerd: Non mi piacciono le etichette però devo ammettere che sono un nerd certificato fin dal 1981, quando all'epoca essere un nerd era pericoloso e significava soltanto essere degli sfigati. Cresciuto grazie ad una sana educazione fatta di commodore 64, nintendo 8 bit e fumetti della marvel, per poi proseguire nell'adolescenza con una massiccia dose di manga, anime e giochi di ruolo, tra cui l'indimenticabile prima edizione di D&d. Alla fine voglio concludere dicendovi qualcosa in più su di me: mi chiamo francesco, adoro i non sense, i pub non troppo rumorosi e che ho due gatti, uno arancione che si chiama naruto e un altro nero di nome sasuke. A presto.

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