Il Mandaloriano, il Bambino e il Natale
Troverete un bambino avvolto in fasce
“troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia… pace agli uomini, che egli ama” Lc 2,1-14
Il Vangelo di oggi sembra raccontare due storie completamente diverse.
Mettendoci nei panni di un lettore completamente all’oscuro del racconto evangelico nella sua interezza, la prima parte appare come un semplice resoconto di una travagliata notte di una coppia un po’ sfortunata di sposi dell’antica Palestina, costretti dagli eventi a far nascere il loro bambino in una stalla. Un bambino, all’apparenza come tanti altri, nato in una notte come tante altre.
La narrazione si sposta improvvisamente poco più in là, ed ecco d’un tratto, quelli che fino a quel momento erano stati dei comunissimi pastori intenti a fare il loro normalissimo lavoro, si trovano davanti degli angeli, accompagnati dall’esercito Celeste, che li invitano ad andare a trovare quel bambino! Così, di botto.
Un evento straordinario irrompe nell’ordinario, senza alcun preavviso, e lo sconvolge per sempre.
Il Mandaloriano.
Din Djarin – il protagonista della serie tv “The Mandalorian” tratta dall’universo di Star Wars – è un cacciatore di taglie appartenente ad una gilda formata dai Mandaloriani superstiti della Grande Purga.
Formidabile, letale, preciso e, soprattutto, distaccato. Ha imparato a non empatizzare, in particolar modo con le sue vittime e i suoi obiettivi. Le uniche cose che per lui hanno importanza sono il suo lavoro e il suo credo mandaloriano, ovvero ciò che gli dato un’identità.
La sua gli fu strappata suo malgrado quando da piccolo rimase orfano e venne preso in custodia dalla gilda.
Gli anni del mandaloriano si susseguono fra un incarico e l’altro in un crescendo di fama e popolarità. Il suo nome giunge in questo modo alle orecchie dei vertici di quello che rimane dell’Impero Galattico, i quali decidono di affidare a lui una missione di recupero.
Un compito che “il Mando” accetta senza alcuna titubanza nonostante i mandanti siano i malvagi imperiali. Del resto, per il suo lavoro, è solo un nuovo incarico come tanti altri, e il giusto e lo sbagliato, così come il bene e il male, sono concetti senza alcuna importanza.
Nulla di nuovo sotto i soli.
Il Bambino
Poi, di botto, l’evento miracoloso. Arrivato alla conclusione del compito affidatogli, scopre che l’oggetto da recuperare non è altro che un bambino.
Si trova così davanti una creatura inerme e indifesa, Grogu (per gli amici “Baby Yoda”) che con uno sguardo stravolge la vita del mandaloriano.
Da quel momento in poi, senza che lui se ne renda conto, tutta la sua vita sarà votata a proteggere il Bambino, finendo in questo modo per infrangere le regole del suo mestiere che per decenni aveva seguito irreprensibilmente.
Ma non sarà solo il suo lavoro a farne le spese. Tutta la sua identità fittizia da quel momento in poi inizia a cadere inesorabilmente a pezzi.
Il primo a venire meno è proprio il distacco che nutriva nei confronti degli altri. Stringe amicizie, empatizza ed incomincia a provare misericordia. Le strade davanti a lui si diramano in bivi dove dovrà scegliere fra il bene e il male. Colui che dalla perdita dei suoi genitori era diventato solo una corazza di beskar, impenetrabile persino dalle spade laser, torna ad essere, incontro dopo incontro, sé stesso, l’essere umano di nome Din Djarin.
Il Natale
Il Natale non è solo la festa dell’incarnazione, né solo la ricorrenza della nascita di Gesù. È la festa di un incontro che ha stravolto le vite di alcuni semplici pastori di pecore.
Noi di CattOnerD Vi auguriamo, proprio come è successo a Mando e ai pastori, di incontrare anche voi quel Bambino che possa portare lo straordinario nel vostro ordinario, smontando, pezzo per pezzo, l’armatura dei vostri cuori.
Che il Natale sia con voi!
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